Il Grillicidio può attendere: il fondatore del M5s chiede la ripetizione del voto e spiazza Conte
Tutto da rifare per Conte e i suoi: Beppe Grillo ha infatti chiesto formalmente la ripetizione del voto degli iscritti espresso durante l’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, come da statuto gli consente il suo ruolo di garante. L’indiscrezione, pubblicata dal Corriere della Sera, viene confermata dallo staff del fondatore M5S. Il voto degli iscritti aveva sostanzialmente consegnato il Movimento nelle mani di Giuseppe Conte. Ora per l’avvocato del popolo c’è il rischio di dover ripartire da zero, in una sorta di beffardo gioco dell’oca politico.
Conte, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, ufficialmente ha incassato questa decisione con serenità, soddisfatto perché a suo dire gli iscritti hanno dimostrato e dimostreranno di voler voltare pagina. Ma dietro le dichiarazioni di facciata, cresce il fastidio per quella che è diventata una vera e propria resa dei conti.
Toninelli aveva anticipato: la partita non è chiusa
I quesiti che possono essere oggetto del ‘ricorso‘ sono quelli per cui era necessario il quorum, cioè le modifiche statutarie, che si riferiscono al ruolo del garante, al comitato di garanzia, alle prerogative del presidente e del collegio dei probiviri. Ad anticipare le mosse di Grillo era stato Danilo Toninelli, anche lui rimasto volutamente fuori dall’assemblea costituente. L’ex ministro dei Trasporti aveva spoilerato il colpo di scena di Grillo in un video messaggio su Facebook. “Cari movimentisti che oggi state soffrendo nel profondo del vostro animo per l’eliminazione del garante e quella del limite dei due mandati: non disiscrivetevi dal M5S per rabbia. Ci sarà una nuova votazione che necessiterà del quorum e non è detto che venga raggiunto. E poi dopo ci sarà anche un’azione legale in cui il legittimo proprietario del simbolo farà valere la propria posizione e si riprenderà il simbolo. Il sogno – aveva concluso Toninelli – è stato calpestato ma non è definitivamente morto”.
Parte la guerra del simbolo M5s
Una strategia anticipata all’Adnkronos da Enrico Maria Nadasi, amico e commercialista di Grillo, nonché cofondatore insieme al comico dell’Associazione Movimento 5 Stelle 2013 “proprietaria dei simboli del Movimento”: o almeno questo è ciò che si legge nell’ultimo bilancio dell’Associazione. “È opportuno che Conte adesso si faccia il suo simbolo, ‘Oz con i 22 mandati’, e lasci perdere quel simbolo lì. Il Movimento che abbiamo fondato non può essere stravolto. Se continua col simbolo del Movimento, si valuterà il da farsi”, prosegue Nadasi. “Beppe – spiega ancora il commercialista – ha espresso la volontà di rivolere il simbolo indietro e di estinguerlo. Questo è quello che vuole Beppe e io sono d’accordo con lui”.
Il commercialista di Grillo: “Conte lasci perdere il simbolo del M5s”
Insomma, per il commercialista di Grillo Conte non può più utilizzare il logo del M5S. “Quel simbolo rappresentava tanto per noi: un Movimento che doveva realizzare una forma di politica nuova e una gestione nuova della cosa pubblica. Quel simbolo ora non rappresenta più quella cosa lì: noi lo rivogliamo indietro per estinguerlo. Lo metteremo in un museo: faremo un museo dei simboli politici e ci sarà anche quello del Movimento…”.
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