25 novembre, a Trieste il corteo contro la violenza sulle donne 

A Trieste si sono dati appuntamento a partire dalle 18 in piazza Ponterosso per manifestare oggi, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, aderendo alla chiamata nazionale “Disarmiamo il patriarcato” promossa nel territorio dal collettivo “Non Una Di Meno Trieste”.

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I numeri

Dal centinaio di partecipanti iniziale, le presenze, soprattutto donne, ma anche uomini e ragazzi, sono andate aumentando fino a quando, intorno alle 18.50, il corteo è partito. La Questura ha contato fra i 500 e 600 manifestanti, le presenze salgono a oltre mille secondo le organizzatrici.

Il raduno

Qui il video: "Siamo il grido delle donne che non hanno più voce"]]

Prima di incamminarsi, le e i manifestanti si sono accovacciati per terra, un minuto di silenzio per poi urlare:

“Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”

"Ad oggi sono 104 i femminicidi, trans*cidi e lesbicidi registrati nel 2024 dall’Osservatorio nazionale del collettivo – le parole d’appello ripetute al megafono -. Scendiamo ancora in piazza per rivendicare la nostra volontà di essere vivə e liberə, per rifiutare l’oppressione che ci viene imposta e perché ci rivoltiamo contro la violenza patriarcale sistemica e la deriva identitaria e autoritaria del nostro paese che la sostiene e giustifica. Siamo arrabbiatə perchè insieme siamo più forti. Ci volete vittime, noi saremo marea”.

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Disagi al traffico

Durante il passaggio del corteo, il traffico si è trovato praticamente paralizzato, suscitando le reazioni più disparate, tra chi si è lamentato del disagio e chi, invece, si è fermato a guardare.

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Il corteo è proceduto lentamente fino in piazza Hortis, punto simbolico per il collettivo “Non una di meno di Trieste”: è lì che, negli anni, le attiviste hanno costruito un presidio permanente per sensibilizzare sulla violenza contro le donne, appendendo un fazzoletto fucsia per ogni donna uccisa in Italia.

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Scanditi i nomi delle donne uccise nel 2024 in Italia

E sono i proprio i nomi delle vittime dal primo gennaio 2024 ad essere scanditi ad alta voce, uno per uno, tutti in cerchio in piazza Hortis. Il microfono è passato poi a chiunque avesse il desiderio di lasciare una testimonianza. Il programma prevede poi la performance del “Gruppo danza resistenti” e un canto collettivo.

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I dati della violenza nel nostro territorio:

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