Epidemia di Fentanyl, Trump accusa Cina, Canada e Messico: “Ce lo mandate voi”. Sequestri aumentati con Biden
Parlare di dazi per Donald Trump, non è parlare di economia. Anzi, nel progetto del Make America Great Again le politiche doganali sono una risposta a problemi sociali degli statunitensi: un’arma per frenare l’immigrazione e la criminalità.
Il neoeletto presidente degli Stati Uniti lo ha dimostrato anche ieri. “Come tutti sanno, migliaia di persone stanno attraversando il Messico e il Canada, portando criminalità e droga a livelli mai visti prima – ha scritto il tycoon sul suo social Truth – . Il 20 gennaio, come uno dei miei primi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per imporre a Messico e Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti e nei loro ridicoli confini aperti. Questa tariffa rimarrà in vigore fino a quando la droga, in particolare il Fentanyl, e tutti gli stranieri illegali non fermeranno questa invasione del nostro Paese!”
La diffusione della dipendenza dal farmaco oppiaceo, con un effetto analgesico pari a 80-100 volte quello della morfina nella sua composizione attuale, negli Stati Uniti è diventata un’emergenza sociale, riconosciuta dalle autorità sanitarie. Il Center for Desease and Control and Prevention (Cdc) ha stimato che nel 2022 le morti da overdose di Fentanyl siano arrivate a 75 mila: una media di 200 morti al giorno. Per i suoi effetti devastanti e la forte dipendenza che crea, il Fentanyl si è guadagnato il nome di “droga degli zombie”. E l’epidemia è in crescita.
L’oppiaceo può essere somministrato dietro prescrizione medica nei casi di terapia del dolore per pazienti con tumori allo stadio terminale, ma nelle strade di San Francisco, Los Angeles e Philadelphia (dove i tassi di consumo sono i più alti) da anni la droga è venduta illegalmente ed è diventata una succedanea dell’eroina, con cui in passato veniva tagliato. Una pillola costa 5 dollari. E in quanto droga sintetica è molto più facile da produrre e contrabbandare illegalmente.
Per questo il Fentanyl è un tema politico negli Stati Uniti. Mentre i democratici hanno dato risposte legate alla prevenzione e a interventi di salute pubblica, i repubblicani trumpiani concentrano l’attenzione sul contrasto ai cartelli della droga che lo producono e introducono illegalmente negli Usa. I componenti chimici del Fentanyl provengono essenzialmente dalla Cina, e finiscono nel mercato criminale esportati soprattutto in Messico, dove i narcos li assemblano (o “cuociono”) in pasticche che poi contrabbandano oltre il confine. Ma spesso sono usati anche i confini col Canada, molto meno controllati rispetto a quelli del sud.
“Sia il Messico che il Canada hanno il diritto e il potere assoluto di risolvere facilmente questo problema che si trascina da tempo. Con la presente chiediamo che usino questo potere e, finché non lo faranno, è ora che paghino un prezzo molto alto!”, ha scritto Trump lunedì su Truth. In un altro post punta il dito direttamente contro Pechino: “Ho avuto molti colloqui con la Cina sulle massicce quantità di droga, in particolare di Fentanyl, che vengono inviate negli Stati Uniti – ma senza alcun risultato. I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero applicato la pena di morte a tutti i trafficanti di droga sorpresi a fare questo ma, purtroppo, non hanno mai dato seguito alla loro richiesta e la droga sta entrando nel nostro Paese, soprattutto attraverso il Messico, a livelli mai visti prima”. Da qui la proposta di introdurre, una volta arrivato alla Casa Bianca, “un dazio aggiuntivo del 10% oltre a qualsiasi altro dazio” su tutti i prodotti cinesi importati.
La maggior parte del contrabbando avviene alla frontiera con il Messico, secondo i dati del dipartimento antidroga della polizia federale (la Dea). I sequestri sono aumentati notevolmente sotto il presidente Joe Biden, e i funzionari statunitensi hanno contato circa 12 mila kg di Fentanyl nel 2024, mentre nel 2019 la prima amministrazione Trump ne ha si era fermata a 1500 kg.
Il candidato al ruolo di segretario al Tesoro di Trump, Scott Bessent, da sostenitore dei dazi la scorsa settimana ha scritto un editoriale sul sito di Fox News affermando che le tariffe sono “uno strumento utile per raggiungere gli obiettivi di politica estera del presidente”, incluso “per bloccare il traffico di Fentanyl”.
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