Gli alberi al posto delle siepi: così rifiorisce Borgo stazione. Ecco il piano verde di Udine
Laddove sorgevano le siepi “della discordia” lungo viale Leopardi, dalla mattinata di lunedì 25 novembre hanno iniziato a comparire i 59 nuovi alberi voluti dal Comune. Più precisamente, sono peri da fiore calleryana della varietà chanticleer, scelti per la loro compatibilità con le caratteristiche del quartiere e del clima. «In questa zona – spiega l’assessore al Verde pubblico Ivano Marchiol, presente nell’area per un sopralluogo – erano già presenti alberi di questo tipo, che si integrano con l’ambiente circostante e sono più resistenti rispetto a essenze come la betulla: quella che si trovava in Porta Aquileia è morta a causa della siccità».
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L’intervento segue la rimozione delle precedenti siepi nei mesi scorsi, decisione che aveva generato polemiche tra i cittadini. Una scelta presa a causa del loro utilizzo come nascondiglio per stupefacenti al loro interno, contribuendo al degrado e all’insicurezza di Borgo Stazione. Non a caso, lunedì mattina c’era anche l’assessore alla Polizia locale e Quartieri, Rosi Toffano, ad assistere all’avvio delle piantumazioni. Alcuni residenti in contrasto avevano persino avviato una petizione per chiedere maggiore trasparenza e un ripristino rapido del verde.
Tornando ai peri, i lavori proseguiranno anche martedì, con l’obiettivo di completarli entro la mattina di mercoledì 27 novembre. Le nuove piante hanno già circa 7-8 anni e rappresentano solo una parte di un piano più ampio che l’amministrazione comunale ha avviato sul verde pubblico. Marchiol ha infatti sottolineato la messa a dimora di complessivi 1.250 alberi tra quelli già collocati e quelli in programma. Di questi, 833 saranno messi il prossimo febbraio al termine della procedura d’appalto, mentre 363 stanno già crescendo in 47 aree verdi e scolastiche. Entro la fine dell’anno saranno inoltre eliminati 330 esemplari morti lungo le strade e nelle zone verdi. «Si tratta di alberi piantati diversi anni fa – osserva l’assessore – la maggior parte dei quali oggi la definizione tecnica è “morti in piedi”, ovvero secchi, che rischiano di crollare e quindi sono un pericolo per l’incolumità pubblica, visto che si trovano lungo strade molto frequentate. Ci sono poi sono alberi a fine ciclo vegetativo che presentano numerosi essiccamenti e infine altri casi particolari, come un tiglio in via Galilei morto a causa di una fuga di gas, otto storace americani in via Battistella che danneggiano irreparabilmente condotte e sottoservizi creando interruzioni al pubblico servizio e un albero dei tulipani pericolante in viale Ungheria. Saranno estirpate anche 431 ceppaie in varie zone», ossia ciò che rimane dell’albero tagliato: «Sono situazioni non curate da anni» rimarca.
In ogni caso, «ogni albero eliminato sarà sostituito nella stessa zona, spesso in numero maggiore rispetto a quanto rimosso» assicura l’esponente della giunta. Il Comune ha inoltre avviato le potature lungo via Cadore, via Caccia e via Dante, oltre a interventi di pulizia sul colle del Castello, lato ascensore. «L’obiettivo non è solo aumentare la quantità di verde, ma anche migliorare la qualità e garantire una gestione sostenibile». Per far fronte ai cambiamenti climatici, Palazzo D’Aronco ha sperimentato tecniche come le sacche irrigue, da usare in modo più estensivo nella prossima stagione estiva per aumentare il tasso di sopravvivenza delle piante messe a dimora, attualmente comunque positivo: «Solo il 9% delle nuove essenze collocate a inizio anno non ha attecchito e sarà sostituito dalla stessa ditta che li ha forniti» rileva Marchiol.
Mentre proseguono le operazioni in Borgo Stazione, nella vicina via Aquileia sono iniziate anche le tinteggiature delle fermate degli autobus in entrambi i sensi di marcia, in vista del ritorno delle linee urbane dal 2 dicembre.