Ucciso a bastonate il cigno reale, l’appello: «Chi ha visto si faccia avanti»
«L’hanno preso a bastonate e l’hanno ammazzato. Con una crudeltà disumana che non mi dà pace. Valentino è morto tra le mie braccia e la compagna lo chiama e piange da giorni, cercandolo lungo il corso del Piovego».
Valentino era un cigno reale, maestoso, bellissimo, che viveva tra ponte dei Graissi e ponte Molino con la compagna Valentina.
A raccontare la morte del maestoso esemplare Patrizia Gramignan, una residente del rione San Gregorio che conosceva benissimo la coppia di volatili e che, con altri residenti, se ne prendeva cura.
«È sparito l’8 novembre vicino al ponte Ariosto», racconta Gramignan, «ma dovevano essere giorni che soffriva per la botta sulla testa. Quella mattina una vicina mi ha chiamata, dicendomi che Valentino era strano: accasciato sulla terra non si muoveva. Mi sono precipitata ed ho allertato subito la polizia provinciale e la municipale – perché i due esemplari venivano monitorati e protetti –, sono intervenuti subito, ma era troppo tardi, quando sono arrivati non c’era più nulla da fare per poterlo salvare».
Si sa per certo che Valentino è morto per un colpo da corpo contundente: a dirlo l’autopsia eseguita dai veterinari dell’Usl.
«I risultati degli esami, arrivati in questi giorni, ci hanno sconvolto», continua Patrizia, «chi può fare una cosa così tremenda? L’autopsia serviva a escludere che la causa della morte fosse l’aviaria o un altro genere di malattia, nessuno si aspettava una scoperta così crudele. Non può trattarsi di un incidente, ad esempio lo scontro con una barca, proprio per la posizione della ferita: in cima alla testa».
È di un anno fa, a febbraio, il video del corteggiamento di Valentina: lui che si avvicina, muove il collo come una danza, lei prima riottosa, non del tutto sicura, poi si lascia andare, le teste si avvicinano, e la giovane femmina si lascia conquistare. Valentino e Valentina si sono incontrati nel 2022, a maggio, cominciano a nuotare sul Piovego, sempre insieme, spostandosi da Noventa a San Gregorio e poi fino a ponte Molino.
A febbraio dell’anno scorso hanno nidificato a metà strada tra la Specola e ponte Molino, ma senza riuscire a covare le uova perché c’erano troppi canoisti, troppe barche.
Ci avevano provato anche quest’anno, sempre a ponte Molino, ma continuano ad essere disturbati e così niente piccoli.
Oggi quelle immagini sono struggenti, così come le ultime foto, scattate proprio nei giorni precedenti la morte: «A guardarli con più attenzione si vede la botta sulla sinistra della testa», riferisce Patrizia, «ma lì per lì sembrava solo un po’ sporco. Pensiamo che sia stato colpito tra il 2 e il 4 novembre e chiediamo a chiunque abbia visto o sentito qualcosa di strano di farsi avanti».
Ma a spezzare il cuore dei residenti, che si erano dolcemente abituati alla loro presenza, è il pianto disperato della femmina che continua a cercarlo nel tratto di fiume che è stata la loro casa.
«I cigni sono creature monogame, la perdita del compagno o della compagna possono essere dolori fatali, così la femmina sarà trasferita in un’oasi in provincia di Venezia dove ci sono una cinquantina di cigni».
Valentino è lo stesso cigno che l’anno scorso era stato segnalato perché rincorreva le barche e soprattutto le canoe: «Era la sua difesa del territorio», spiega Patrizia, «quando hanno organizzato la regata la protezione civile li ha prima catturati e poi ricoverati nel giardino di una villa, con la disponibilità della proprietaria. Per chi li ha ammirati in questi anni erano diventati “amici”, erano una elegante compagnia».