Cittadinanza onoraria alla Brigata alpina Julia: «Legame profondo con Trieste»
Seduta straordinaria del Consiglio comunale cittadino dedicata alla consegna della cittadinanza onoraria alla Brigata alpina “Julia”. Assessori, maggioranza e la parte dell’opposizione presente in aula, tutti in piedi ad applaudire il comandante e i rappresentanti della brigata al momento del conferimento da parte del sindaco Roberto Dipiazza.
«Un riconoscimento che celebra il profondo legame tra questa brigata e il nostro territorio – ha sottolineato il presidente dell’aula Francesco Panteca –. Un sodalizio che incarna i valori di sacrificio, coraggio e dedizione e che rappresenta un onore per l’intero Friuli Venezia Giulia, ma anche per la città di Trieste. La “Julia” ha scritto pagine indelebili nel corso della sua quasi centenaria storia, sempre al servizio della pace e della solidarietà, sia in Italia che all’estero. Con questo riconoscimento vogliamo esprimere la nostra gratitudine e rinnovare il legame tra la Brigata e la città».
Lungo l’applauso dei presenti al momento della lettura della motivazione che così recita: «In segno di gratitudine e apprezzamento delle istituzioni e di tutta la comunità cittadina nei confronti della Brigata alpina Julia, per il profondo e consolidato legame con la città di Trieste, instaurato fin dalla propria costituzione e testimoniato non solo dai numerosi riconoscimenti al valor militare conferiti agli alpini triestini, ma anche dallo spirito di sacrificio dimostrato dai 55 concittadini caduti nel corso della seconda guerra mondiale e in altri conflitti del ’900 e da coloro che rimasero vittime del terremoto del Friuli nel 1976, in cui si prodigarono per l’aiuto alle popolazioni colpite».
Subito dopo Dipiazza ha rivolto un pensiero personale al comandante Francesco Maioriello. «Io ho fatto parte dei Lagunari – ha ricordato il primo cittadino – ma come non ricordare i numerosi concittadini con la passione per la montagna che nell’ultimo secolo hanno preso servizio nella Brigata alpina “Julia”, quelli che hanno preso parte alla Seconda guerra mondiale e i 55 caduti nel corso del conflitto. I nomi di 24 di essi sono impressi a perenne memoria nei cippi del parco della Rimembranza».
Commosso il comandante della Brigata, Francesco Maioriello, che ha fatto dono al sindaco di una foto storica di piazza dell’Unità il 26 ottobre 1954 e di un libro a fumetti con la storia della “Julia”.
«È veramente una bellissima emozione quella che sto provando adesso – queste le sue parole –. Per noi è un grandissimo onore ricevere questo riconoscimento perché Trieste rappresenta il simbolo della conclusione di quel processo di unificazione della Patria iniziato con il Risorgimento. Quest’oggi al vostro cospetto – ha concluso il comandante di brigata – non rappresento solo gli oltre 4mila uomini e donne della “Julia”, ma tutti quelli che hanno servito la brigata nel corso della sua quasi centenaria storia, dalle campagne di Etiopia e Russia fino alle più recenti operazioni di pace».
Fra i tanti bei ricordi delle penne alpine presenti in aula, anche quello della consigliera Angela Brandi, il cui padre era stato un alpino della “Julia”. E della dem Laura Famulari, che parla di «compendio dei valori che ammiriamo in armi e in pace». —
© RIPRODUZIONE RISERVA