C’è un caso Imane Khelif anche nel calcio: le accuse (senza prove) contro Barbra Banda dopo il premio della Bbc. Che cosa sappiamo
Aveva saltato un importante torneo a causa di una disputa sull’idoneità di genere dovuta agli alti livelli di testosterone. Ora è stata nominata Calciatrice femminile dell’anno. Quello che sarebbe dovuto essere un semplice riconoscimento consegnato dalla Bbb, si è trasformato in un’accesa campagna d’odio online nei confronti di Barbra Banda, calciatrice zambiana e attaccante dell’Orlando Pride (club americano della National Women’s Soccer League). Un caso che ricorda molto da vicino quello di Imane Khelif, la pugile vincitrice della medaglia d’oro a Parigi 2024. 17 gol in campionato, di cui l’ultimo decisivo per la vittoria del titolo: così Banda è stata eletta calciatrice femminile dell’anno dal quotidiano inglese. Un premio, però, che ha creato più di qualche polemica nei confronti di chi l’ha votata. Il motivo? Nel 2022 Banda era stata preventivamente esclusa dalla Federazione calcistica zambiana (FAZ) poche settimane prima della Coppa d’Africa (in Marocco) dopo che le era stato riscontrato un alto livello di testosterone (troppo elevato per poter competere come donna): risultati che non le avevano permesso di superare il test di verifica del genere. Una decisione presa dalla Federcalcio zambiana che aveva messo in discussione il genere della giovane calciatrice “per una questione di ammissibilità”. Test obbligatori che in realtà Banda non aveva mai sostenuto, come sottolineato dalla Federcalcio Africana: “Possiamo confermare che non c’è mai stato un test condotto dal Caf su Banda. Non sappiamo il motivo per cui non è stata inclusa nella squadra”. Poi, il dietrofront della Fifa per i Mondiali del 2023 in Australia e in Nuova Zelanda. E infine, il “limbo” Olimpiadi in cui Banda ha disputato regolarmente le ultime due edizioni, a Tokyo e a Parigi.
L’esclusione dalla Coppa d’Africa. L’agente: “Una decisione interna”
Facciamo un po’ di ordine. Banda, donna e cisgender, non aveva superato il test, perché lo stesso non era mai stato effettuato all’epoca. “Tutti i giocatori dovevano sottoporsi alla verifica del genere, un requisito della Caf, e sfortunatamente lei non soddisfaceva i criteri stabiliti dalla Caf”, aveva annunciato il presidente della federazione zambiana, Andrew Kamanga. Una versione completamente ribaltata dall’agente della calciatrice, Anton Maksimov: “Come suo rappresentante ufficiale, posso affermare che Barbra non è stata bandita o sospesa dalla partecipazione all’attuale WAFCON da parte della Caf, della Faz, della Fifa o di qualsiasi altro organo di governo. Non si è sottoposta e di conseguenza non ha fallito nessun test di verifica del genere o test di idoneità del genere somministrato prima del torneo. Barbra è anche perfettamente sana e in forma. La decisione di non far partecipare Barbra al torneo è una decisione interna della Faz (la Federazione dello Zambia, ndr), basata sulla valutazione delle sue condizioni fisiche prima del suo arrivo in Marocco. Ribadisco che nulla, nessuna normativa vigente di cui siamo a conoscenza, impedisce la partecipazione di Barbra alla WAFCON 2022. Barbra non ha fallito nessun test medico a questo riguardo”. Un’esclusione preventiva voluta dallo staff della Nazionale: un’ipotesi rafforzata da una mancanza di documenti ufficiali relativi al tanto discusso test. Secondo Associated Press, Banda avrebbe semplicemente rifiutato di assumere farmaci antidepressivi per abbassare i suoi livelli di testosterone, per timore di possibili effetti collaterali. Una scelta che lo Zambia ha punito con l’esclusione dalla competizione. Nonostante la mancanza di prove e il proseguimento della sua carriera negli Stati Uniti, Banda è stata vittima di cyberbullismo e odio online.
Il dietrofront della Fifa: Banda partecipa ai Mondiali 2023
Una mancata partecipazione alla Coppa d’Africa femminile che ha portato la Fifa a revisionare la sua politica circa le restrizioni di ammissibilità in base al genere: “Tutte le squadre assicurano di svolgere proprie indagini per dimostrare con certezza che i loro giocatori sono donne. I test del DNA o gli esami del sangue vengono valutati caso per caso e i test fisici sono eseguiti solo in circostanze eccezionali”. Qualsiasi tipo di protocollo verrà attivato solo davanti a un caso sospetto. E così Banda, risultata idonea nel dicembre 2022, ha partecipato regolarmente ai Mondiali svolti nell’anno successivo.
Banda ha potuto partecipare liberamente alle Olimpiadi
La partecipazione di Banda alle Olimpiadi di Tokyo e Parigi (con ottimi risultati e grandi prestazioni in campo), invece, non è mai stata messa in discussione. Il regolamento parla chiaro: bisogna rispettare i parametri stabiliti dal Comitato olimpico internazionale, che sono in vigore già da diverse edizioni dei Giochi. Insomma, un caso analogo a quello di Imane Khelif, pugile algerina – atleta intersex e iperandrogina (donna con una eccessiva produzione di ormoni maschili in particolare di testosterone) vincitrice della medaglia d’oro nei pesi Welter femminile. Che proprio in Inghilterra continua ad essere accusata di non poter gareggiare.
La Bbc nel mirino: “La distruzione dello sport femminile”
E come accaduto per il “caso” Khelif, le polemiche non sono mancate. Soprattutto nei confronti della Bbc accusata di aver “distrutto lo sport femminile”. Il quotidiano inglese ha risposto alle accuse affermando che “il premio è stato assegnato tramite votazione pubblica, dopo che i candidati sono stati selezionati da una giuria di esperti di calcio di tutto il mondo, tra cui allenatori, giocatori, dirigenti e giornalisti non appartenenti alla Bbc”. Tra gli sportivi, l’ex nuotatrice Sharron Davies ha scritto: “È così triste che la Bbc stia attivamente incoraggiando la distruzione e la perdita di opportunità per le atlete nello sport. Sono così scoraggiata e delusa che stiano attivamente applaudendo a questa ingiustizia”. Mentre, la scrittrice J.K. Rowling – che già aveva detto la sua nei confronti della pugile algerina, salvo poi cancellare i post – ha twittato: “Presumibilmente la Bbc ha deciso che era più rapido impiegare questo metodo piuttosto che andare porta a porta a sputare direttamente in faccia alle donne”. La Federcalcio zambiana, invece, come se niente fosse, ha diffuso la notizia della sua vittoria celebrandola per aver “brillato sulla scena olimpica quest’estate”. Nel frattempo, Barbra Banda pensa solo al calcio giocato. Segnando e vincendo in America.
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