L’odissea di Federico, un anno di attesa per operarsi alla spalla: due pre-ricoveri, poi il silenzio dell’ospedale
Una lussazione alla spalla, da operare, si è trasformata in un anno di attesa, ansia e sconforto. Ma, forse, adesso la soluzione è vicina. Con tanto di scuse.
Federico Cosma è un ragazzo di 36 anni di Gorizia che lavorava come operaio agricolo, prima di perdere il lavoro, un anno fa, per le continue lussazioni alla spalla destra. Il suo datore di lavoro ha scelto infatti di non rinnovargli il contratto di lavoro a tempo determinato. Federico Cosma si è recato a una visita specialistica a pagamento lo scorso 13 dicembre.
«Mi sono affidato all’ospedale di Latisana, al dottor Spicuzza che è specializzato in operazioni per lussazioni della spalla – spiega Cosma – e sono stato chiamato per la visita pre operatoria il 2 aprile 2024. In quella sede mi è stato assicurato che sarei stato operato entro giugno. Si trattava di alcuni mesi e ho atteso la chiamata con la speranza di porre fine a tutto ciò».
Federico non ha saputo più nulla dall’ospedale. «Ho fatto varie telefonate – spiega – ma mi hanno risposto di aspettare perché erano occupati. Non sapendo cosa fare ho inviato una e-mail di protesta al primario e sono stato chiamato per una nuova visita pre-operatoria lo scorso ottobre. Convinto che fosse l’occasione buona, con la mia famiglia, che in questo periodo mi sta aiutando anche economicamente, siamo andati a comprare il tutore che deve essere utilizzato dopo l’intervento e che costa 120 euro, anche perché mi viene indicata la data del 14 ottobre come possibile per l’operazione».
Ancora una volta, però, dopo gli esami passano i giorni senza che qualcuno chiami. «I dolori sono sempre forti, di giorno e di notte e io inizio a non farcela più – rivela Federico –. Inizio a pensare che forse sarebbe meglio farla finita, perché vivere così è insostenibile».
Qualche giorno fa, il 25 novembre ho telefonato di nuovo in ospedale ma non mi hanno rassicurato. Mi hanno indicato ipoteticamente fine dicembre o gennaio per l’operazione che ormai è urgente dopo un anno di attesa. Non si può andare avanti così. Non posso lavorare poiché non posso muovere la spalla. Ho pensato di andare in un altro ospedale specializzato, a Udine, ma non conviene perché perderei la graduatoria a Latisana».
In relazione alla situazione clinica del paziente, la direzione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (AsuFc), informata dei fatti, si scusa per i disservizi creati nel corso dell’ultimo anno all’utente. Analizzato il caso nello specifico, il paziente sarà contattato in questi giorni dalle strutture di AsuFc per comunicargli il prosieguo del suo iter clinico e la data dell’intervento.