Doccia fredda per i sindacati: il Tar boccia il ricorso sulla precettazione. Salvini: “Difendo la mobilità”
Alla vigilia dello sciopero generale convocato da Cgil e Uil, Matteo Salvini conferma con una nota la precettazione, anticipata nei giorni scorsi, per impedire il collasso della mobilità. Come se non bastasse il Tar ha bocciato il “ricorso d’urgenza” proposto dai sindacati. Il ministro si è detto “determinato a garantire quanti più mezzi di trasporto possibili, nonostante lo sciopero di domani e le iniziative giudiziarie annunciate dai sindacati”. L’iniziativa del ministero ha ridotto l’orario della protesta da 8 a 4 ore e anche la commissione di garanzia sugli scioperi ha evidenziato “il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”. Ovviamente i sindacati guidati da Landini e Bombardieri non hanno perso tempo a definire l’analisi del garante come un’obbedienza “ai diktat del ministro Salvini”, come fosse tutta una gigantesca cospirazione contro di loro.
Lo sciopero e le parole di Salvini: “La priorità è l’interesse dei cittadini”
Ancora una volta il leader leghista ha spiegato ai sindacati, che hanno convocato lo sciopero al buio invitando alla protesta sociale, che la scelta della precettazione non è ispirata a presunti bavagli. “La priorità è sempre e solo l’interesse dei cittadini – ha detto – soltanto sui convogli di Trenord, per esempio, la precettazione garantirà il servizio per quasi mezzo milione di viaggiatori. A proposito di voli, invece, la precettazione ha reso disponibili centinaia di aerei che invece sarebbero rimasti a terra”. Grazie alla sua decisione, insomma, i disagi dovuti allo sciopero non avranno un impatto fortemente negativo nei confronti della popolazione.
Sciopero: Bombardieri contro Salvini sul ricorso al Tar
Il leader del Carroccio accoglie con “grande soddisfazione” la notizia della bocciatura della terza sezione del Tar al “ricorso d’urgenza” dei sindacati sullo sciopero, dicendo di voler difendere “il diritto alla mobilità degli italiani”. Inutile dire che Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, non ha gradito e ora se la prende con il garante: “La verità è che il garante, più che essere il garante, è diventato di parte, un garante del governo. Con il garante abbiamo aperto una discussione rispetto alla quale ha risposto sbattendo la porta”. Non solo, oltre ad attaccare le decisioni delle istituzioni, Bombardieri ritiene che “il ricorso di Uil e Cgil non è stato ancora discusso” e che “quando Salvini dice che sindacati sono ridicoli ed estremisti, se la prende con i lavoratori che esercitano un diritto costituzionale”.
La “rivolta sociale” dei sindacati
La “rivolta sociale” auspicata dal segretario della Cgil, Maurizio Landini, non hanno sortito l’effetto che aveva desiderato. Le sue parole sulla ribellione sono finite al centro di numerose critiche anche a causa degli scontri nell’università La Sapienza, visto il clima di forti tensioni che sta vivendo il paese. Dopo le polemiche sull’orario dello sciopero, il deputato di Sinistra italiana Nicola Fratoianni ha esordito con: “E ora vogliono impedire persino a lavoratori e lavoratrici di scioperare. Che faccia tosta”, neanche fossero i sassi raccolti nel fiume Adige dal suo alleato Bonelli.
Il corteo delle sigle sindacali
Le altre sigle sindacali come Cobas, Adl, Clap e Sial hanno indetto uno sciopero generale esteso a tutti i lavoratori del settore privato e pubblico, a cui parteciperanno le sigle i sindacati di base come Cup e Sgb. Ma la protesta sposta tutto il baricentro a sinistra e oltre, perché tra i partecipanti ci saranno anche movimenti ambientalisti, femministi e transfemministi, studenteschi e dei centri sociali. La proclamazione ha raggiunto tutti, una partecipazione che sembra adempiere al classico e generico “più siamo e meglio è”.
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