Black Friday, a Padova i piccoli negozi dicono no
Divide i negozianti ma attira tutti i compratori. Il Black Friday, nato secondo la versione più accreditata a Philadelphia in America il 29 novembre del 1961, all’indomani del Giorno del Ringraziamento, ha preso piede a Padova come ormai in tutte le città italiane di shopping.
Si preannunciano sconti da capogiro, rinomati e perciò attesissimi dai clienti, quasi alla stregua di un “fuori tutto”.
I ribassi sul prezzo della merce in vendita – si tratti di capi d’abbigliamento, oggettistica, finanche trattamenti estetici o prodotti farmaceutici – arriva a toccare anche il 70% in meno. Prospettiva allettante per chi vuole portarsi avanti con le compere natalizie ma assolutamente divisiva per i commercianti.
«Con i saldi di gennaio alle porte, e quel day che le catene maggiori estendono a settimane se non mesi, per le realtà più piccole non è affrontabile. Anzi, rappresenta una perdita, eppure molti clienti lo aspettano», chiarisce una negoziante di via Calvi, che si fa portavoce dei più piccoli.
Da una parte i grandi gruppi ostentato annunci imponenti per pubblicizzare le promozioni: via del Risorgimento e via Roma, con le grandi firme che vi si affacciano ne sono piene.
Al contrario chi non è in franchising ma a conduzione familiare, e senza le disponibilità di colossi multinazionali alle spalle, prende le distanze da questa campagna commerciale.
Emblematico Pavin, insegna di riferimento del lusso padovano, che al venerdì nero risponde “No grazie” con un cartello affisso direttamente in vetrina. E ancora: «Qualità assoluta, ogni giorno. Una politica di prezzi limpida e corretta».
Gli entusiasti del Black Friday
Ma la domanda arriva dal pubblico. Lo osservano alcune farmacie come quella in corte San Clemente, “Al pozzo d’oro”, ma anche il Baulificio italiano, Bata, Benetton, Tommy Hilfinger e lo stesso store dell’università di Padova.
Tigotà invita a inquadrare il codice Qr per scoprire le offerte valide dal 25 al 30 novembre, libreria Giunti propone ribassi fino al 70% dal 21 novembre al 1 dicembre, e Kasanova «sconti esagerati» con pentole in vetrina al 60% in meno. Il serpentone della convenienza prosegue in via San Fermo, tra gli altri da Luisa Spagnoli, Levi’s, e in via Altinate da Maison e da Biancoperla.
Ma c’è pure una piccola libreria: «Sperimentiamo per il primo anno di incentivare gli acquisti on line sul nostro sito con un 20% di sconto, solo per il 29 novembre, come detto via mail ai nostri clienti», racconta Davide Saccoman, titolare con Cristiano Amedei della Libreria Minerva, famosa in via del Santo per i suoi libri antichi, fuori catalogo e di particolare rarità, per le stampe e quadri.
Contrari alle promozioni
Fanno cartello la maggioranza dei negozi di taglia medio-piccola in piazza delle Erbe e dei Signori. La prassi oltretutto arriva dall’estero.
«È una americanata come Halloween, che nulla ha a che vedere con la filiera produttiva su scala ridotta, spesso artigianale e quindi con costi importanti da sostenere, propria delle piccole attività commerciali italiane – sottolinea un’altra negoziante – Se si vuole garantire qualità, per gli articoli che vendiamo, non c’è margine che consenta di svendere, come si aspetterebbero in questi giorni i clienti. Il numero di scontrini giornalieri è basso, già fatichiamo così».