Nuova piscina terapeutica a Trieste, spunta la cordata guidata da Piscine Castiglione
È Piscine Castiglione, società nota a livello internazionale con il brand Myrtha Pools, il nome dietro al raggruppamento di imprese pronto a presentare una proposta di partenariato pubblico-privato per la realizzazione e la futura gestione della nuova piscina terapeutica Acquamarina. A confermarlo è il sindaco Roberto Dipiazza.
LA PROPOSTA ENTRO DUE MESI
Le interlocuzioni con l’azienda mantovana, realtà con esperienza pluridecennale nella realizzazione dei poli natatori, sono in corso da mesi, e nelle ultime settimane si è registrata un’accelerazione nelle trattative. Il primo cittadino è fiducioso che il project financing per la nuova Acquamarina possa essere ufficializzato di qui ai primi due mesi del 2025. I lavori in Sacchetta partirebbero così entro l’anno.
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IL CAMBIO DI DIREZIONE
L’iter registra un cambio di direzione improvviso. A più di cinque anni dal crollo del tetto della piscina terapeutica, avvenuto il 29 luglio 2019, quest’estate era stato il sindaco stesso a escludere l’ipotesi di un coinvolgimento esterno nella ricostruzione dell’impianto. In quel momento i contatti con privati interessati erano già in corso, ma in assenza di proposte concrete si era ritenuto preferibile optare per un appalto pubblico a carico dell’ente. Poi l’accelerata. «Abbiamo ricevuto una manifestazione di interesse importante e conveniamo sia la scelta migliore, sia per la rapidità di realizzazione che per i futuri costi di gestione», commenta Dipiazza.
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LA CORDATA DI PRIVATI
Le trattative sono in stato avanzato. In prima linea, afferma il sindaco, c’è un raggruppamento di imprese guidate da Piscine Castiglione. L’azienda ha sessant’anni di attività e a Parigi ha collezionato la sua sesta Olimpiade, realizzando 24 vasche con il brand Myrtha Pools. A Lubiana si è occupata della ristrutturazione del Kolezija Swimming Center.
IL PROJECT FINANCING
La cordata ha già presentato una manifestazione di interesse e si appresta ora a formalizzare l’avvio della procedura. L’assessore Everest Bertoli conta di ricevere una proposta di project financing con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti, tra gennaio e febbraio. A quel punto il progetto dovrà essere valutato dal Comune, che potrà indire una gara d’appalto nelle modalità del partenariato: quindi aperta ma con diritto di prelazione.
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IL PROGETTO E LA REALIZZAZIONE
Il project prevederà due fasi: realizzazione e successiva gestione. In caso di esito positivo, chi si aggiudicherà la gara provvederà a costruire la nuova terapeutica con fondi sia pubblici (il Comune ha a disposizione fino a 10,4 milioni) che privati propri (in quota non inferiore al 50%). Il piano, illustra l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, dovrà tenere conto del Dip (Documento unico di progettazione) già redatto dalla Serteco Srl di Udine, che nell’ultimo anno ha incontrato comitati e famiglie di modo da tradurre le necessità dell’utenza. L’impianto sarà dotato di vasche ad acqua di mare, spogliatoi e servizi adatti a persone con disabilità.
LA GESTIONE E LE TARIFFE
La nuova piscina verrebbe poi presa in gestione direttamente dal privato, per un periodo lungo (20-30 anni), eventualmente dietro corrispettivo di un canone al Comune. «Il partenariato – afferma Bertoli – ci assicurerebbe due benefici: tempi più rapidi per il completamento dei lavori, e l’annullamento dei costi di gestione». Le linee di indirizzo date in fase interlocutoria, che dovranno essere contenute nel project, sono due: nessun costo a carico del Comune e tariffe popolari per chi tornerà a frequentare la piscina terapeutica.
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