Classifica dell’efficienza, S. Matteo quinto miglior ospedale d’Italia
PAVIA. Il policlinico San Matteo nella top 5 degli ospedali sotto il profilo economico-organizzativo. È il giudizio di Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ha appena pubblicato il nuovo dossier sulle performance degli ospedali e delle aziende sanitarie territoriali: non una classifica sulla qualità delle cure in senso stretto, piuttosto una valutazione sull’accessibilità e l’efficienza dei servizi sanitari per i cittadini come le cure primarie, la prevenzione o i tempi di arrivo delle ambulanze. Nell’Ats di Pavia (che governa la sanità provinciale) i risultati sono nel complesso buoni ma altalenanti. Nel listino delle aziende che erogano salute per una popolazione residente di 400-700mila abitanti, i buoni punteggi ottenuti nell’assistenza ospedaliera e nella sostenibilità economica vengono compensati dalla bassa adesione agli screening e altri indicatori, come i giorni di ricovero (ancora troppi) nei reparti di medicina interna e geriatria: un indicatore per valutare «la capacità dell’azienda sanitaria locale di assicurare una efficiente gestione e pianificazione dei posti letto», si legge nella metodologia del rapporto Agenas.
I 5 migliori
Ma l’indagine si concentra anche sugli ospedali. Sulla base di un mix di indicatori, il primato italiano spetta all’ospedale Santa Croce e Carle (Cuneo), poi l’ospedale universitario di Padova, il policlinico universitario di Tor Vergata, l’ospedale universitario Sant’Andrea (Roma) e infine il San Matteo. Questi i primi cinque posti nella rosa da 13 ospedali – universitari e non – che hanno ottenuto una buona valutazione complessiva: seguono 25 aziende con giudizio intermedio e 13 con una valutazione migliorabile. La valutazione si è basata su 27 indicatori classificati in 4 aree (accessibilità, processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale, investimenti).
L’indagine Agenas riguarda anche i servizi della sanità territoriale. Tra i punti deboli in provincia la bassa adesione agli screening, valutati come nella media da parte dell’agenzia. Nel 2023, solo il 28 per cento delle persone-target ha aderito alla campagna di prevenzione contro il tumore al colon: nonostante si tratti di un risultato mediocre, è condiviso da molte aziende sanitarie inserite nel campione, visto che l’importanza degli screening spesso non viene compresa dalla popolazione. Meglio l’adesione ai controlli per prevenire il tumore alla mammella o alla cervice uterina. Buono, invece, il monitoraggio dei tempi tra la chiamata di un ambulanza il suo arrivo: venti minuti in media, tempo paragonabile con altre aziende sanitarie del centronord. I risultati peggiori si concentrano nel Meridione, con Cosenza fanalino di coda (35minuti medi di attesa).
Venturi: «Un’ottima notizia dopo gli anni di buchi nel bilancio»
«È una ottima notizia, perché un’azienda in salute è un’azienda che può curare i cittadini offrendo servizi di qualità» ha detto Alessandro Venturi, presidente del consiglio di amministrazione del policlinico San Matteo. «Un buon equilibrio economico-finanziario ha riflessi positivi sul sistema dell’assistenza ospedaliera – prosegue – e dopo gli anni dei buchi di bilancio, in cui il policlinico versava in una situazione di disallineamento finanziario, è stato fatto ordine. Anche sul fronte dell’accessibilità delle cure, i nostri clinici hanno fatto un grande lavoro, come per esempio nelle aree dell’oncologia o della cardiologia, trasformando l’ospedale da luogo in cui si erogano prestazioni a realtà che prende in carico il percorso di cura dei pazienti. Sono aspetti collegati in modo diretto alla possibilità di offrire salute alle persone».