Roma, corteo pro Pal da film horror: sangue, insulti, asini e finti bambini morti (video)
“E la ministra è un somaro oh, oh, oh”: cori cafoni, sulle note di ‘Bella ciao’, da parte degli studenti medi dell’Osa e gli universitari di Cambiare Rotta, nucleo che fa riferimento ai collettivi di sinistra, che mettono nel mirino la ministra dell’Università Anna Maria Bernini nel corte pro Pal svoltosi nel pomeriggio a Roma. Una manifestazione horror, fatta di manifesti insanguinati, slogan volgari, foto bruciate, perfino un asino di cartapesta offensivo per il ministro Valditara e la Bernini, fino alla plateale e scabrosa immagine di una donna che portava in braccio il fantoccio, finto, di un bambino avvolto in un lenzuolo bianco macchiato di sangue. “Questo figlio nostro è stato vittima di genocidio”, era la scritta nel cartello esibito da una donna, a simboleggiare un bambino morto e il sangue di innocenti a Gaza.
Corteo pro Pal, anche un finto bambino morto
Tra i tanti cartelli del corteo partito da piazza Vittorio Emanuele, a Roma, al grido di “Palestina libera”, anche quelli con i volti della premier Meloni e dei ministri Valditara e Bernini coperti da macchie di vernice rossa e mani “insanguinate”. Su un cartoncino l’immagine di Netanyahu dietro sbarre rosse. “Criminale contro l’umanità. Arresto subito”, si legge. Il corteo è aperto dallo striscione: “Stop genocidio e al massacro in Libano. Palestina Libera. Fermiamo Israele con la resistenza – Israele pericolo per il mondo”. “Noi abbiamo lavorato – ha detto il presidente della comunità palestinese – tra gli organizzatori della manifestazione nazionale, Yousef Salman – per l’unità dei palestinesi in Italia ma anche insieme a tutte le realtà italiane che sono oggi scese in piazza insieme a noi per urlare contro questo continuo genocidio e questa politica criminale dei governanti di estrema destra israeliani, perché questo continuo genocidio deve essere bloccato, fermato”.
Tra gli slogan, “Intifada fino alla vittoria”, ad aprire il corteo scattato da Piazza Vittorio Emanuele, a Roma, per poi passare per via dello Statuto, via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena, viale Aventino, piazza Albania, viale della Piramide Cestia, piazzale di Porta San Paolo, fino ad arrivare a piazzale Ostiense. “Stop al genocidio e al massacro in Libano. Israele ci porta alla guerra. Palestina libera” è scritto su uno striscione sul camion in testa al corteo. Subito dopo una grande bandiera della Palestina – tra le tante più piccole – viene sorretta da un gruppo di persone mentre dagli altri spezzoni partono i cori: “I popoli in rivolta scrivono la storia, Intifada fino alla vittoria”, “Palestina libera”. Alla manifestazione pro Palestina che vede tra gli organizzatori l’Associazione Palestinesi d’Italia (Api), Giovani Palestinesi d’Italia (Gpi), Movimento Studenti Palestinesi (Msp), Unione Democratica Arabo-Palestinese (Udap), e a cui aderiscono anche diverse organizzazioni studentesche e sigle sindacali, sono attese persone da tutta Italia.
Fumogeni e petardi sono stati lanciati da alcuni partecipanti al corteo pro Pal a Roma contro il cordone di forze dell’ordine di presidio davanti alla sede della Fao. Una bandiera della Palestina, su un’asta di plastica, è stata lasciata proprio davanti al palazzo Fao, tra le aste vuote dove in questa occasione non compaiono le bandiere normalmente esposte. “Dove sta? La bandiera di Israele dove sta?”, è il coro scandito dagli studenti in viale Aventino.
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