Riaperto l’hotel Lido di Muggia dopo 6 anni di chiusura forzata
Dopo la chiusura forzata, dettata dal fallimento, a Muggia è rinato l’hotel Lido. Un albergo dove in molti ripongono i ricordi di serate e conviviali con amici, banchetti di battesimi, matrimoni e veglioni di fine anno. Senza contare che per alcuni resta l’iconico hotel dove soggiornarono Kurt Cobain e soci, quando il 6 novembre del 1991 i Nirvana si esibirono con un indimenticabile concerto sul palco del teatro Verdi di Muggia.
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Il Lido era stato chiuso nell’ottobre del 2018, dopo 64 anni di attività e dopo il crac della storica impresa della famiglia Suraci. Un colpo al cuore per Muggia, ma pure per i triestini, che nel ristorante di quell’albergo ricordano ancora oggi di aver gustato i risotti di mare e le grigliate più buone della loro vita. Per non parlare dei ravioli con gli scampi alla busara, per i quali il Lido era stato ammesso all’Unione Ristoranti del Buon Ricordo.
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L’hotel ora ha riaperto dopo un intervento di ristrutturazione curato dell’impresa Rosso. La stessa che due anni fa ha rilevato l’immobile all’asta.
L’albergo è stato riqualificato nelle parti esterne, mantenendo comunque invariati l’aspetto e i colori originali, compresa la storica insegna. Negli spazi interni sono state rinnovate l’ala più vecchia, che presentava ancora impianti e arredi particolarmente datati, ma anche l’ala di più recente realizzazione. Sono stati riattivati gli ascensori e sistemate anche le parti comuni.
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Ovviamente, prima della riapertura, l’immobile è stato oggetto anche delle modifiche e degli adeguamenti necessari per essere in linea con le nuove norme di sicurezza e antincendio. «Quando abbiamo acquisito la struttura – così l’amministratore delegato Paolo Rosso – condividendo con il sindaco Paolo Polidori l’esigenza di recuperare edifici dismessi, è iniziato un percorso complesso, proprio per lo stato in cui versava l’immobile e per le opere necessarie a rimetterlo in funzione».
Va considerato come il vecchio albergo era stato consegnato alla Rosso ancora con tutti gli arredi, gli elettrodomestici, i suppellettili, in gran parte non più utilizzabili, di scarso valore. Il solo intervento di svuotamento e smaltimento ha previsto un impegno importante.
Prima della vendita all’asta, l’unico “tesoretto” trovato all’interno dell’hotel, e che il curatore fallimentare mise all’asta, erano le oltre duemila bottiglie fra vini e soprattutto liquori, alcune delle quali particolarmente costose. Etichette di pregio, di annate importanti, che portarono e definire la base d’asta oltre i 40 mila euro.
Dal 2018 al 2022, nel periodo quindi di inattività della struttura, i vandali erano entrati più volte nel vecchi albergo, causando anche dei danni.
Il Lido ora, come dicevamo, è stato finalmente aperto, ed è diventato una soluzione comoda anche per il personale delle tante ditte che lavorano in zona. Restano da riqualificare le cucine e il bar, che non appena i lavori saranno completati verrà dato in gestione e sarà aperto al pubblico. —
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