Mirò, Picasso, Ernst fino agli artisti locali: donata all’Erpac del Fvg una collezione di 196 opere di pregio
L’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia - ERPAC FVG si arricchisce di un importante corpus di 196 opere artistiche di pregio recentemente donate dall’ingegnere e collezionista d'arte triestino Antonio Cattaruzza. Una scelta, maturata in vita con grande visione, segno di una rinnovata fiducia del privato nei confronti dell'Ente pubblico, a dimostrazione dell'ampio lavoro svolto in questi anni dall'Ente Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia.
L’annuncio del governatore Fedriga
A dare l’annuncio della donazione, questa mattina in conferenza stampa, è stato il presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, insieme al vicepresidente Mario Anzil, al Direttore centrale cultura e sport, Anna Del Bianco, al Curatore per ERPAC FVG della Galleria d’Arte Regionale Luigi Spazzapan Lorenzo Michelli, che sarà anche il Conservatore della Collezione, e all'ingegner Antonio Cattaruzza. Le opere di alta qualità, che entrano a far parte delle collezioni dell’Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, spaziano da dipinti e disegni a sculture e grafiche, ma anche vetri e tecniche miste. È una collezione che coinvolge autori legati alla ricerca artistica dell'800 e del '900, con particolare riferimento a Trieste quale centro gravitazionale di ricerche, a figure cardine del panorama nazionale fino alle grandi firme internazionali.
La donazione
L’atto di donazione ufficiale è stato formalizzato nel mese di agosto 2024 e si perfezionerà tra il 2024 e il 2026, con la consegna, di tutte le opere, suddivisa in tre lotti e l'impegno da parte di ERPAC FVG di conservarle, esporle e valorizzarle per consentirne la pubblica fruizione. Nomi internazionali (Mirò, Karel Appel, Picasso, Max Ernst, Cocteau, Léger solo per citarne alcuni), autori nazionali, altri appartenenti al territorio regionale e triestino, altri ancora di ambito mitteleuropeo formano un unicum che documenta la ricchezza e la molteplicità dell'arte del '900 e di quella strettamente contemporanea, ma anche il gusto e la peculiare sensibilità di un conoscitore che desidera che questo insieme estetico prosegua la sua navigazione attraverso l'Istituzione pubblica per lo sviluppo culturale della collettività.
La collezione Cattaruzza
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La “collezione Cattaruzza” rappresenta un insieme di opere molteplice e intergenerazionale, caratterizzato da una grande ricchezza stilistica nonché da un'alta valenza estetica e al contempo da potenzialità didattiche e formative atte alla valorizzazione del patrimonio culturale della collettività. Una collezione vasta e importante, che illustra i molteplici aspetti della ricerca artistica del Novecento. Dalle avanguardie e neoavanguardie dei primi decenni del secolo e degli anni ‘60, ai ritorni all'ordine e al paesaggismo degli anni '30, fino alla riscoperta della pittura degli anni '80, l'insieme racconta dell'eccezionale ricchezza di soluzioni sviluppata nel secolo passato fino a giungere alla più stretta attualità. Fanno parte della collezione grandi nomi internazionali, autori nazionali e altri appartenenti al territorio regionale e triestino.
Gli autori
Tra i primi spiccano le grafiche di Mirò, un pastello di Karel Appel, tre opere di Picasso (di cui un magnifico “Satiro”) e “The Queen, la Regina di una scacchiera” di Max Ernst, opere che, da sole, sarebbero sufficienti a indicare l’importanza e il calibro della collezione. Tra gli artisti internazionali, grande attenzione è riservata agli autori della vicina Austria, come Ludwig Heinrich Jungnickel, uno dei più importanti pittori austriaci della prima metà del Novecento, riconosciuto a livello internazionale. Una scelta, questa, dettata da ragioni affettive e biografiche: l’ingegnere ha, infatti, origini austriache per parte di madre. Non mancano anche esponenti della pittura slovena, come Matej Sternen, autore di ispirazione impressionista, le cui opere sono esposte al Museo di Arte Moderna di Ljubljana. Accanto ad essi sono presenti artisti quali Mino Maccari, Gino Severini e Umberto Mastroianni, le cui opere conducono nelle sperimentazioni della prima metà del Novecento riconosciute a livello nazionale, e i vari Salvo, Mark Kostabi, Aldo Mondino, Piero Gilardi, le cui opere risentono delle grandi trasformazioni stilistiche degli anni Settanta e Ottanta, in cui il pigmento e la pittura ritornano in auge, con cromie sfolgoranti. Tra gli artisti del panorama nazionale risaltano anche una scultura in bronzo di Giorgio De Chirico e un manifesto personalizzato a firma di Maurizio Cattelan.
Artisti locali
Tra gli artisti dell’area isontina, sono presenti in collezione Tullio Crali, Zoran Mušič, Gino de Finetti e Mario di Iorio; l’area friulana è rappresentata da Giorgio Celiberti. Giungendo ai triestini, risaltano due interpreti internazionalmente riconosciuti, quali Marcello Mascherini e Marcello Dudovich, presenti in collezione con tre disegni e una grafica. Ricorrono anche opere di Renato Daneo, Nino Perizi e Federico Righi, dalle spiccate gestualità e stilizzazioni lineari anni '50, cui fanno da contrappunto le opere di paesaggisti quali Romano Rossini e Ugo Flumiani e, di segno opposto, quelle di grandi sperimentatori, quali Augusto Cernigoj e Bruno Chersicla.
Una passione da collezionista
La “collezione Cattaruzza” rappresenta lo specchio della vita, della passione e del gusto personale dell’ingegnere, che sin dai vent’anni ha iniziato a dedicarsi al collezionismo d’arte con grande cura, dedizione e ricerca. Un impegno, vissuto con gioia ed entusiasmo, che lo ha accompagnato nel corso della sua vita, alimentato dalla passione profonda e genuina del vero collezionista. Passione che ha coltivato anche in ambito lavorativo, avendo ricoperto per molti anni il ruolo di responsabile della valorizzazione dei beni artistici all’interno del Gruppo Generali. Gran parte della collezione è frutto dell’attenta ricerca condotta dall’ingegnere e dei rapporti di amicizia intessuti nel corso degli anni, frequentando negozi di antiquariato, mercatini regionali e d’oltreconfine e case d’aste - una su tutte, il Dorotheum di Vienna, la più grande casa d'aste di oggetti d'arte dell'Europa continentale. Fondamentale, inoltre, l’incontro, nei primi anni 2000, con la vedova di un cittadino udinese trasferitosi a Parigi, che negli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale ebbe contatti con grandi artisti internazionali, quali, tra gli altri, Mirò, Picasso, Jean Arp, Max Ernst, Fernand Léger, e l’italiano Virgilio Guidi.
L’eredità donata all’Erpac
Per evitare che le opere raccolte con tale cura e dedizione nel corso della sua vita venissero disperse o trascurate - non avendo eredi diretti – l’ingegnere ha scelto di perfezionare la donazione trovando in ERPAC FVG l’interlocutore adatto a ricevere, custodire e valorizzare tale patrimonio. La donazione testimonia un profondo atto di fiducia nei confronti dell’Istituzione pubblica regionale, che apre a una importante riflessione sul tema della “donazione in vita”. L’ingegner Cattaruzza, attraverso questo gesto maturato con grande lucidità e visione, ha inteso dare continuità alla sua collezione, permetterle di continuare la sua “navigazione”, per far sì che tale ricchezza venga preservata e che tutti possano fruirne e goderne. Attraverso l’atto della donazione e l'impegno dell'Ente pubblico questo patrimonio viene consegnato alla collettività.
Il futuro della collezione
L’atto di donazione indica quale sarà il futuro della collezione e quali gli impegni per ERPAC FVG, legati alla conservazione e alla destinazione d’uso delle opere donate. Esse dovranno essere sempre conservate nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, salve eventuali esposizioni temporanee, ed esposte nelle sedi istituzionali e/o negli spazi espositivi di proprietà di ERPAC o della Regione Friuli Venezia Giulia, in parte permanentemente e in parte a rotazione. Il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha infatti annunciato in conferenza stampa che una parte della collezione Cattaruzza verrà esposta, in maniera permanente, nella nuova sede della Regione in Porto Vecchio, a Trieste, in virtù dell’importanza della collezione e del significato della donazione. Le opere non potranno essere rivendute, neanche parzialmente, tenuto conto del motivo della donazione e della destinazione impressa alle opere donate, finalizzate a consentirne la pubblica fruizione. Considerata l’alta valenza didattica della collezione, è intenzione di ERPAC FVG impegnarsi nella realizzazione di iniziative didattiche e di formazione, nell’ottica di sensibilizzare ed educare il pubblico alla bellezza e al potere dell’arte di trascendere la realtà presente. Già avviato lo studio e la catalogazione delle opere, che culminerà con la produzione di un catalogo nel 2025.
Fedriga: un atto di generosità
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«L'atto di generosità dell'ingegner Cattaruzza che ha donato la sua collezione artistica di assoluto valore internazionale alla Regione è una magnifica dimostrazione di appartenenza alla comunità del Friuli Venezia Giulia e della volontà di lasciare qualcosa di prezioso a disposizione di tutti: il significato e la valenza di questa donazione si tradurrà nell' esposizione delle opere nei migliori spazi dei quali disponiamo, nel Palazzo di piazza Unità e anche nella nuova sede in Porto Vecchio, quando sarà pronta».
Sono le parole del governatore Massimiliano Fedriga pronunciate alla conferenza per illustrare, alla presenza del mecenate, la donazione alla Regione e all'Ente regionale per il patrimonio culturale del Fvg della collezione privata di Antonio Cattaruzza che comprende 196 opere di autori tra i quali Mirò, Appel, Picasso, Ernst, Cocteau, Léger, De Chirico, Mascherini, Dudovich, Gilardi, Severini, Perizi, Celiberti, Chersicla e Crali.
La cessione del corpus artistico ha come condizione l'indivisibilità della collezione e la sua permanenza in Fvg: lo stesso Cattaruzza ha spiegato di non avere eredi e di desiderare che l'insieme delle opere, raccolte secondo un preciso disegno, non vada disperso alla sua morte.
«Si potrà scoprire la storia artistica che ha caratterizzato questa collezione - ha osservato Fedriga - e soprattutto come ci si guarda all'interno dell'arte e come nelle opere si rispecchia la nostra vita, così come ha fatto l'ingegner Cattaruzza».
»Valorizzeremo queste opere con una serie di mostre, oltreché con un catalogo - così il vicegovernatore con delega alla Cultura Mario Anzil - e metteremo in campo una serie di iniziative didattiche che saranno l'occasione per avvicinare all'arte i giovani».
All'evento sono intervenuti tra gli altri il vicesindaco di Trieste Serena Tonel e il vescovo di Trieste Enrico Trevisi.