Premiata la faticosa risalita di Tomic: sarà alle qualificazioni dell’Australian Open
La carriera di Bernard Tomic è stata ben diversa da quella che tutti si aspettavano anni fa. Il suo talento è stato chiaro fin da quando era giovanissimo, non a caso l’australiano si è laureato campione in ben due tornei del Grande Slam a livello Junior, l’Australian Open 2008 e lo US Open 2009. La transizione nel circuito professionistico era anche avvenuta efficacemente, dal momento che all’età di 18 anni Tomic raggiungeva i quarti di finale a Wimbledon 2011, diventando il più giovane tennista in grado di entrare tra i migliori otto dello Slam inglese da quando a riuscirci fu Boris Becker nel 1986. Nonostante alcuni alti e bassi già all’epoca, la crescita del nativo di Stoccarda continuò a progredire spedita finché, a gennaio 2016, non raggiunse la posizione numero 17 dell’ATP Ranking.
Un fisico prone agli infortuni e una mentalità non sempre adeguata ai palcoscenici che calcava hanno fatto sì, tuttavia, che dal compimento dei 24 anni la sua carriera declinasse rapidamente fino a farlo precipitare nell’anonimato. Il nome di Tomic, dal 2017 ad oggi, è venuto alle cronache più per episodi spiacevoli che per i suoi risultati. Un vero peccato per un talento del genere, paragonabile a quello di altri tennisti che si sono invece stabilizzati nella Top 20. Compiuti 32 anni, tuttavia, Tomic non ha mollato e – superato il punto più basso avvenuto nel 2022, quando era ormai appena il numero 825 del mondo – è riuscito pian piano a risalire la china. Ad ottobre 2024, ‘Bernie’ è faticosamente tornato tra i primi 200 tennisti della classifica mondiale, attualmente siede alla posizione numero 214 ed è pronto a tornare a disputare il Grande Slam di casa, l’Australian Open 2025.
Tomic, ormai scivolato fuori dai radar anche della stessa federazione australiana, non avrà a disposizione una wildcard, ma il suo ranking gli permetterà di accedere al tabellone di qualificazioni e di provare l’impresa di vincere i tre incontri che gli consentirebbero di staccare un pass per il main draw. L’ultima volta per lui è giunta nel 2021, quando proprio il superamento del tabellone cadetto gli permise di darsi una chance tra i più forti: sconfisse al primo turno Yuichi Sugita prima di arrendersi al secondo contro Denis Shapovalov.
La sua decisione di competere al prossimo Australian Open non è affatto scontata: l’ex numero 17 del mondo, infatti, troverà un’atmosfera e un’accoglienza verosimilmente ostili. Tomic è stato, nel corso degli anni, al centro di numerose polemiche in patria: innanzitutto una controversa relazione con la video creator di OnlyFans Vanessa Sierra, poi l’esclusione dalla squadra di Coppa Davis per mano di capitan Lleyton Hewitt in seguito a un litigio tra i due.
C’è qualcuno, tuttavia, che ha apprezzato molto gli sforzi profusi da Tomic nella sua nuova scalata del ranking, e stiamo parlando del suo connazionale – da poco ritiratosi – John Millman. “Ovviamente non è più il giocatore di una volta – ha spiegato il 35enne di Brisbane al media australiano The Age –, non è più il Top 20 che abbiamo conosciuto anni fa. Però la caparbietà e la passione che ha messo in mostra andando a giocare tornei Futures e Challenger in tutto il mondo mi hanno impressionato. Quei tornei sono davvero difficili da affrontare mentalmente, soprattutto se eri abituato anni fa a calcare palcoscenici più prestigiosi. Non tutti hanno idea di cosa significhi.”
“Penso che Tomic abbia avuto davvero una vita complessa nel tour – ha proseguito Millman –. Io, ad esempio, ho ricevuto un maggiore supporto nei miei primi anni nel circuito. Lui è stato spesso fortemente criticato e mai veramente compreso. A 18, 19 anni era già al livello dei migliori del mondo e le pressioni che gli sono state messe addosso sono state davvero difficili da gestire”.
L’ultima apparizione Slam di Tomic risale all’Australian Open 2022, quando perse al primo turno delle qualificazioni per 6-1 6-4 contro Roman Safiullin: quel match divenne famoso perché il 4 volte campione ATP lamentò di sentirsi malato di Covid, ma di non potersi testare a causa dell’insufficienza di tamponi in sede. Solo una delle tante disavventure capitategli nel corso della sua carriera. Che il 2025 possa essere l’anno del suo riscatto?