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Декабрь
2024

Nel nome di Giulia, Valditara incontra Gino Cecchettin: insieme nelle scuole per la cultura del rispetto

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Lavorare insieme “concretamente, seriamente” per perseguire “l’obiettivo comune” di combattere la violenza contro le donne. Il papà di Giulia Cecchettin, Gino, e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara si sono incontrati al ministero, all’indomani della sentenza di condanna all’ergastolo emessa nei confronti di Filippo Turetta. E hanno siglato un protocollo d’intesa grazie al quale la Fondazione intitolata a Giulia e il Mim entreranno insieme nelle scuole con progetti mirati per affermare la cultura del rispetto.

Gino Cecchettin: “Ringrazio Valditara, lavoreremo insieme”

”Ringrazio il ministro per questo incontro e anche per aver diffuso nelle scuole la lettera dell’orazione funebre che scrissi per Giulia”, ha detto Gino Cecchettin in un video insieme a Valditara pubblicato dopo l’incontro, durato circa un’ora. “Era stato un buon punto di partenza e oggi lo riaffermiamo con questa riunione. È il principio della cooperazione verso obiettivi comuni, penso che noi per primi abbiamo dato un segnale di rispetto verso le persone con questa riunione. Oggi – ha aggiunto il papà di Giulia – ci siamo trovati per parlare di un problema sociale esistente: dai femminicidi, alla violenza sulle donne, al rispetto reciproco tra i sessi. Lavoreremo su questo, abbiamo stilato un protocollo, un’agenda da portare avanti assieme alla fondazione Giulia e al ministero e inizieremo a lavorare su questi punti per portarli tra i giovani e nelle scuole. Ringrazio ancora il ministro per questa opportunità”.

Il ministro: “Abbiamo un obiettivo comune: combattere la violenza contro le donne”

“Abbiamo un obiettivo comune che è quello di combattere la violenza contro le donne“, ha affermato il ministro, sottolineando che “da questo punto di vista ci interessa lavorare concretamente, seriamente, il tema è troppo importante perché possa essere oggetto di strumentalizzazione di qualsiasi genere”. “Vogliamo lavorare insieme, abbiamo stilato anche una serie di possibili interventi: innanzitutto – ha spiegato Valditara – un protocollo fra la Fondazione Cecchettin e il ministero per individuare delle azioni comuni che passino fra l’altro anche dalla formazione dei docenti all’interno del percorso di educazione civica, che prevede per la prima volta l’educazione al rispetto nei confronti delle donne, la raccolta di buone pratiche perché possano essere di ausilio anche all’interno delle scuole, l’utilizzo del peer tutoring e quindi delle testimonianze dei giovani in cui loro sono protagonisti, incontri con i giovani, il monitoraggio dei risultati raggiunti, perché è importante anche capire come questo percorso potrà essere migliorato nel suo divenire”.

L’importanza della cultura del rispetto e “il valore del no”

”Riteniamo che sia importante affermare la cultura del rispetto che è fondamentale ed è alla base di qualsiasi lotta contro ogni violenza e in particolare contro la violenza sulle donne e affermare il valore del no, e qui le famiglie devono darci una mano, occorre un grande cambiamento culturale. Perché giovani non abituati al no – ha concluso Valditara – rischiano di essere giovani che poi non sanno rispettare l’altro”.

 

 

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