Tre giornaliste Rai finiscono nella gogna ma per loro non scatta la solidarietà. Solita ipocrisia rossa
Dopo il vergognoso caso di Federica Corsini, attacchi sessisti e insinuazioni gossippare anche su Perla Tortora e Incoronata Boccia. Finite nel tritacarne mediatico, per loro non scatta la solidarietà femminile. La solita ipocrisia rossa. Tre casi diversi ma illuminanti di come funzioni. La prima, della direzione Daytime, è stata vittima di un grave attacco sessista da parte di alcuni siti di gossip e della solita stampa; che sulla base di irricevibili insinuazioni descrive carriere di favore per vicinanze politiche o personali. Che non hanno riscontro nella realtà dei fatti. A dare la solidarietà alla collega è solo Unirai, attraverso il suo segretario Francesco Palese. “La proposta di nomina a caposervizio di Perla Tortora era stata avanzata dai precedenti direttori. Mentre durante l’attuale direzione nessun aumento o avanzamento ulteriore di carriera è stato elargito alla collega. Che, come tanti bravi giornalisti Rai, onora il proprio ruolo. Facendosi carico di seguire anche programmi la cui messa in onda richiede di entrare in servizio alle cinque del mattino”.
Ipocrisia rossa: nessuna solidarietà a tre colleghe Rai non allineate
Perla Tortora, infatti, è la caposervizio in forze alla direzione Day -Time della Rai alla quale era stato affidato il nuovo programma mattutino di RaiDue: di ormai prossima chiusura a causa dei bassi ascolti. La colpa, quindi, non sarebbe altro che della caposervizio miracolata in carriera da amicizie ai vertici dell’azienda. C’è poi il caso dell’altra collega: “Stessa abnegazione al lavoro dimostrata dalla vicedirettore del Tg1 Incoronata Boccia: anche lei vittima di diffamanti attacchi su presunte carriere lampo – incalza Palese in una nota- : mentre basterebbe conoscere il suo curriculum vitae e professionale per scoprire che la Boccia di risultati record ha solo il conseguimento della laurea in due anni; vanta quasi 25 anni di anzianità Rai e una progressione di carriera esemplare e graduale”.
La solidarietà di Unirai
Prosegue la nota di Unirai: “A chi attacca la vicedirettrice Boccia per la sua lunga esperienza in una sede regionale, vogliamo inoltre ricordare che nella Tgr la Rai conta eccellenti professionisti che realizzano telegiornali e programmi premiati dal pubblico attraverso gli ascolti auditel e i giudizi qualitel. Dalla comune provenienza Tgr si sono infatti poi distinti nel Servizio Pubblico, e anche nelle reti della concorrenza, direttori e conduttori di successo”.
Non solo Federica Corsini, anche Perla Tortora e Incoronata Boccia nella gogna mediatico
Incoronata Boccia, vicedirettrice de Tg1, sarebbe “colpevole” di essere nelle grazie del nuovo ad Rai, Giampaolo Rossi: per questo catapultata dal TgR Sardegna al ruolo apicale nel telegiornale del primo canale. Si tratta di un gioco al massacro: colleghi-colleghe sono stati presi da uno strano caso di afasia. Nessuna solidarietà né femminile né di categoria è scattata per le tre giornaliste ree probabilmente di non essere schierate apertamente a sinistra. Ricordiamo che Incoronata Boccia fu letteralmente linciata quando in una trasmissione si espresso contro l’aborto. Per questo il sindacato Unirai offre tutela legale alle colleghe esposte a questa inaccettabile gogna. Non solo: “Chiediamo alla Rai di rendere pubblici curriculum vitae esemplari; e di attivarsi per evitare che mai più si verifichino simili episodi che violentano la dignità umana e professionale”. Se per le due colleghe le associazioi di categoria non hjanno detto una parola, prendiamo atto che l’Ordine dei giornalisti ha bacchettato “Report”:
Il Consiglio dell L’Odg ha bacchettato Report: “Ci sono limiti che non vanno oltrepassati”
“Il rispetto delle persone e l’accortezza del linguaggio sono i cardini del giornalismo. La recente vicenda di Report con la messa in onda di una conversazione privata tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie, la giornalista del Tg2 Federica Corsini, mostra come ci sia ancora molto da fare per una professione che punti alla qualità”. “Ci sono limiti che non vanno oltrepassati. E questo vale per la categoria intera. Sarà eventualmente compito del Consiglio di disciplina valutare violazioni al codice deontologico che tutti i giornalisti devono rispettare”: la conclusione della nota del Cnog, che a quanto apprende Adnkronos, ha votato il documento all’unanimità, per acclamazione.
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