La nostra aria resta sempre malata: a Pavia il limite delle polveri sottili sforato in 44 giorni
PAVIA.L’aria di Pavia continua ad essere malata. Finora nel 2024 ci sono stati 44 sforamenti delle particelle inquinanti di Pm10 alla Minerva, uno dei due rilevatori fissi di Arpa in città (l’altro è in via Folperti). Sforamenti in aumento del 30% rispetto al 2023. Il valore limite è di 50 milligrammi di inquinanti Pm10 per metro cubo d’aria. Secondo delle disposizioni dell’Unione Europea gli sforamenti al massimo potrebbero avvenire per 35 giorni all'anno. Tra le cause dell’aumento di giorni con il Pm10 sopra i limiti ci sono le condizioni meteo, con diversi giorni di bassa pressione lungo il corso delle due stagioni freddo, e il perdurare del traffico intenso.
I numeri di Pavia
In centro a Pavia il trend parla di sforamenti che sono ripresi da novembre con una certa intensità. Tanto che per due volte c’è già stato il blocco automatico del traffico per i veicoli inquinanti. Nella stagione invernale appena iniziata, infatti, alla Minerva lo smog è stato sopra i limiti già 14 volte. La prima il 9 novembre, l’ultima il 6 dicembre. Il picco massimo è stato di 80 milligrammi di inquinanti per metro cubo d’aria. Nel corso dell’anno solare invece il record negativo è del 19 febbraio 2024 con un valore di 125.
I blocchi del traffico
Per contrastare l’inquinamento nel caso il Pm10 sfori per quattro giorni consecutivi vengono disposte, in base ad una legge regionale, dei blocchi parziali del traffici delle auto. Una misura che scatta in automatico e riguarda Pavia e Vigevano, ma anche l’hinterland di Pavia. Stando ai numeri degli ultimi giorni comunque al momento non c’è un rischio imminente di nuovi blocchi. I divieti, quando entrano in vigore, valgono dalle 7.30 alle 19.30 e per i veicoli fino a euro 1 benzina e fino a euro 4 diesel compresi, anche se dotati di filtro antiparticolato. I divieti sono validi anche nei Comuni di minori dimensioni che hanno aderito volontariamente al protocollo antismog della Regione. Per Pavia si tratta del suo hinterland: Borgarello, Carbonara, Certosa, Cura, Marcignago, Mezzanino, San Genesio, San Martino, Sant’Alessio, Torre d’Isola, Travacò e Valle Salimbene.
Pavia città che non sfugge alla “legge” della Pianura Padana. Nel 2024 anche Milano ha già superato soglia del Pm10 più delle 35 volte chieste dalla Ue, così anche Bergamo, Brescia, Lecco e Lodi. I dati sono pubblici ed emergono dalle centraline di Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente della Lombardia.
L’allarme di Legambiente
«Secondo i dati di Arpa, ogni anno la Lombardia ammorba la propria aria con quasi 400.000 tonnellate di gas inquinanti, come dire 40 chili per ogni abitante - ha spiegato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Un dato impressionante che, anche se in via di riduzione, cala troppo lentamente, testimoniando quanta strada sia ancora da fare per restituire ai cittadini lombardi un’aria sana. Per ridurre il fenomeno si dovrebbe intervenire sull’uso di solventi, sui trasporti e nel settore agro-zootecnico». Inoltre secondo Legambiente sono insufficienti le misure prese dalla Regione Lombardia, che ha aperto un tavolo istituzionale sulla qualità dell’aria. L’ultimo vertice, secondo gli ambientalisti, è stato un nulla di fatto. «I dati trasmessi da Arpa mostrano il consueto lentissimo miglioramento nel 2024 che ha beneficiato di piogge mai così abbondanti. Eppure, nonostante i limiti di legge, la Lombardia non ha ancora recepito gli adeguamenti decisi in sede europea che potrebbero a disposizioni più stringenti».