Maratona in sala operatoria: con il trapianto di polmoni salvata la vita a due pazienti
PAVIA. Doppio trapianto di polmone al San Matteo. Un intervento complesso, eseguito da tre equipe chirurgiche, cardiochirurgia, chirurgia toracica e terapia intensiva cardiopolmonare, che hanno lavorato ininterrottamente per oltre 22 ore, e reso possibile dalla combinazione tra l’elevata competenza clinica di équipe multidisciplinari, l’impegno dei professionisti coinvolti e la generosità di chi sceglie di donare gli organi, offrendo una nuova speranza di vita. In una sola notte sono stati effettuati contemporaneamente due trapianti di polmone. Il primo ha riguardato un paziente con fibrosi polmonare terminale, mentre il secondo ha interessato un paziente già in lista per un trapianto cuore-polmone. Per entrambi è stata utilizzata la circolazione extracorporea Ecmo.
«Questo doppio trapianto rappresenta un’evidenza dell’impegno continuo del policlinico San Matteo nel campo trapiantologico ed è la testimonianza di quanto il lavoro collettivo, unito alla competenza tecnica e alla passione per la cura, possa fare la differenza nella vita dei pazienti – sottolinea la direttrice sanitaria Alba Muzzi -. Desideriamo quindi ringraziare tutti i professionisti che hanno reso possibile questo risultato straordinario, ricordando che ogni trapianto è un gesto d’amore che lega indissolubilmente la vita di chi dona e di chi riceve».
Durante il primo intervento, per consentire una corretta espansione polmonare sono stati impiantati tre lobi polmonari su cinque. I polmoni provenivano da un donatore a cuore fermo e sono stati sottoposti a cinque ore di riperfusione artificiale per verificarne l’idoneità prima dell’impianto.
Il secondo trapianto ha interessato un paziente già in lista per un trapianto cuore-polmone; ma il miglioramento della funzione cardiaca ha permesso di intervenire solo sui polmoni.
In interventi tanto complessi, spiegano dal San Matteo, diventa fondamentale il ruolo del tecnico perfusionista in quanto gestisce questa tecnologia vitale, garantendo ossigenazione e circolazione del sangue quando cuore e polmoni non possono svolgere le loro funzioni. Grazie al lavoro dei tecnici perfusionisti Cecilia De Stefani, Marica Forte, Valeria Parente e Cecilia Ragno, è stato quindi possibile eseguire due interventi simultanei di rara complessità, dimostrando l’importanza di un team multidisciplinare altamente specializzato.
Fondamentale è stato anche il contributo del personale infermieristico e del blocco operatorio cardio-toracico. Le tre equipe erano costituite da Antonio Sciortino cardiochirurgo, affiancato da Eraldo Kuhsta, medico in formazione specialistica in cardiochirurgia, che hanno prelevato i polmoni, Stefano Pelenghi direttore della struttura complessa di Cardiochirurgia, Carlo Pellegrini cardiochirurgo, Giulio Melloni direttore della struttura complessa di Chirurgia toracica, Riccardo Giovannetti chirurgo toracico, Pietro Cornara, Andrea Pellegrini e Mariangela Sottosanti anestesisti e Martina Gallizzi medico in formazione specialistica in Anestesia.
I pazienti, nelle fasi pre e post trapianto, sono seguiti dagli pneumologi guidati dal professor Angelo Corsico: Federica Briganti, Sara Lettieri e Valentina Vertui. Essenziale il ruolo della coordinatrice infermieristica della Cardiochirurgia, Cristina Mangiarotti, per l’apertura simultanea di due sale operatorie.
Stefania Prato