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Gironi qualificazioni mondiali 2026, che noia tutte quelle incognite! L’Italia pesca così bene che se non si qualifica è la fine

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Prima considerazione: che noia, per non dire peggio ed evitare volgarità, un sorteggio di qualificazioni mondiali con tutte queste ipotesi: vincente di…, perdente di…. Una rottura di scatole, che ci riguarda però da vicino: l’Italia sarà testa di serie del Girone A se supererà la Germania nei quarti di Nations League, altrimenti, in caso di ko contro i tedeschi, finirà nel Gruppo I. Tradotto: nella prima ipotesi, la strada che porta al torneo 2026 Canada-Usa-Messico vedrà gli azzurri in campo contro Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo, mentre, nella seconda eventualità, gli spallettiani affronteranno Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia. Si qualificano le prime dei dodici gironi. Le seconde, insieme alle quattro migliori di Nations non promosse dai gruppi, si contenderanno gli ultimi quattro posti a disposizione dell’Europa (16 in totale) nei playoff. Seconda considerazione, sicuramente più rilevante della precedente: fallire per la terza volta di fila l’approdo alla Coppa del Mondo, nella prima edizione a 48 squadre, rappresenterebbe la tomba del nostro calcio. I gradi di giudizio sono tre: 1) qualificazione diretta, ovvero da vincitrice del gruppo: minimo sindacale; 2) qualificazione attraverso i playoff: da arrossire; 3) eliminazione: da nascondersi nei secoli dei secoli.

Il gruppo A, con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo, non può fare perdere il sonno all’Italia. La Slovacchia di Francesco Calzona ha messo alle corde l’Inghilterra negli ottavi dell’europeo 2024 (sconfitta per 2-1 dopo i tempi supplementari) e va rispettata, ma non è il diavolo. Nel ranking Fifa, occupa il 41° posto. L’Irlanda del Nord, lontana dal mondiale dal 1986, cerca nella conduzione di Michael O’Neill, tornato nel 2022 dopo il triennio allo Stoke City (Championship), un guizzo che manca da quasi quarant’anni, ma con il rispetto dovuto e nel ricordo dello 0-0 della nazionale di Mancini nel novembre 2021, non c’è da tremare. Nel ranking, la Green Army è 71°. I migliori sono il capitano Bradley (Liverpool) appena ventunenne e Jamal Lewis (San Paolo), il resto Championship e soprattutto League One, la terza serie inglese. Il Lussemburgo non è più la squadra materasso di un tempo, schiera diversi figli di immigrati portoghesi, ma il 92° posto Fifa è eloquente. Altro vantaggio del Gruppo A: quattro squadre, stress al minimo.

La maggiore difficoltà del Girone I, con cinque nazionali, si riassume in un nome: Erling Haaland. La Norvegia dell’attaccante del Manchester City è l’ostacolo principale. Il bomber ha una voglia matta di grande torneo, anche per non fare la fine di George Best che non partecipò mai alla fase finale di un mondiale. Detto di Haaland, il gruppo di Stale Solbakken, in carica dal 7 dicembre 2020, non appare un forte inespugnabile. Nella Norvegia, 43° posto nel ranking, troviamo Thorsby (Genoa), Pedersen (Torino) e Thorstvedt (Sassuolo), oltre al centravanti Sorloth (Atletico Madrid) e al terzino Ryerson (Borussia Dortmund). Elementi importanti, ma Haaland è l’unico fuoriclasse. Israele è stata affrontata di recente in Nations League: squadra giovane, ma niente di eccezionale. L’Estonia è guidata dal giovane Jurgen Henn (37 anni), è 123° nella classifica Fifa e ha una rosa valutata 11,58 mln di euro: il prezzo di un calciatore medio. La caratteristica: giocatori giramondo, come l’attaccante Henri Anier impegnato a Hong Kong (Lee Mann) e il centravanti Erik Sorga, in forza all’Ho Chi Mihn (Vietnam). La Moldavia occupa la 151° posizione, tra Lesotho (150) e Nuova Caledonia (152). Nelle mani di Serghei Clescenco dal 3 dicembre 2021, ha un centrocampista di lunga militanza italiana, Artur Ionita, 34 anni, oggi a Lecco in Serie C, in passato le maglie di Verona, Cagliari, Benevento, Pisa e Modena, per un totale di 210 presenze in serie A. La Moldavia ha problemi seri in politica in questo momento, altro che calcio.

L'articolo Gironi qualificazioni mondiali 2026, che noia tutte quelle incognite! L’Italia pesca così bene che se non si qualifica è la fine proviene da Il Fatto Quotidiano.




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