Migranti maltrattati e sedati nei Cpr, la sinistra spara sul governo. Il Viminale smentisce: notizie infondate
Nei Cpr italiani migranti maltrattati e sedati con psicofarmaci. L’accusa pesante arriva dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale non Ue con sede a Strasburgo. E viene rispedita al mittente dal Viminale. Dopo aver visitato nell’aprile scorso quattro centri di permanenza per il rimpatrio in Italia (Cpr di Milano, Gradisca d’Isonzo, Potenza e Roma), il comitato – si legge nel report – ha individuato “diversi casi di accuse di maltrattamenti fisici. E un uso eccessivo della forza da parte di agenti di Polizia contro cittadini stranieri detenuti nei Cpr visitati, generalmente a seguito di disordini o atti di vandalismo nei centri”. Il Comitato critica inoltre la “diffusa pratica di somministrazione di farmaci psicotropi diluiti in acqua senza prescrizione a cittadini stranieri”, come documentato al Cpr di Potenza.
Cpr italiani nel mirino del comitato per la prevenzione della tortura
La sinistra non si è fatta pregare per tuffarsi nel ‘vergognoso scandalo’ dei Cpr, introdotti tra l’altro dalla Turco-Napolitano, per infangare il governo. A dare il la è il capogruppo dei senatori dem, Francesco Boccia. “L ’altra faccia della medaglia sono i Cpr che il nostro governo ha fatto costruire in Albania. Un monumento alla propaganda della destra e allo spreco di risorse. La politica sui migranti del governo Meloni si riassume, in sostanza, in due parole: repressione e propaganda”. I grillini annunciano esposti chiedendo la chiusura di tutti i Cpr per fermare la “barbarie”.
La sinistra all’attacco del governo: chiudere i centri
L’immancabile Roberto Magi di + Europa interroga il ministro dell’Interno Piantedosi. “Il rapporto del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa mette in luce ciò che abbiamo denunciato da oltre un anno e di cui abbiamo chiesto conto in una interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi sulla scorta dell’indagine di Altraeconomia. Piantedosi non ha solo il dovere di rispondere a un’interrogazione precisa sul punto, ma anche affrettarsi a chiudere questi luoghi di tortura fisica e mentale”. Magi è accontentato.
Il Viminale smentisce: rapporto incompleto
Il Viminale in una lunga nota torna a smentire la completezza del rapporto. “Il 15 novembre scorso il governo italiano ha già fornito osservazioni dettagliate per rispondere al rapporto sui Cpr realizzato dal Consiglio d’Europa, istituzione estranea all’Unione europea. E ha sottolineato come lo stesso purtroppo sia basato su informazioni parziali e incomplete, circostanza ancora una volta ricorrente nei suoi dossier”. Per quanto riguarda la somministrazione di farmaci, e specificamente psicofarmaci, proseguono le fonti del ministero dell’Interno, “il regolamento sul funzionamento dei Cpr prevede precise garanzie a tutela della salute dei trattenuti. Tutti i trattamenti sanitari – viene rilevato- compresa l’eventuale somministrazione di psicofarmaci, sono disposti su indicazione di personale medico e all’interno dei Cpr sono previsti anche presidi sanitari. Ciò detto, non risulta riscontrata la somministrazione impropria di farmaci, circostanza peraltro mai oggetto di sentenze della magistratura”.
Le forze dell’ordine agiscono con equilibrio e trasparenza
Ma non basta, grazie alle telecamere a circuito chiuso e alle relazioni di servizio – fa presente il Viminale – è stato dato riscontro su ogni episodio di presunta violenza verificatosi all’interno dei centri. Episodi – si fa notare – “sempre riconducibili a intemperanze degli ospiti”. Il comportamento delle forze dell’ordine nei Cpr “è sempre improntato a professionalità, trasparenza ed equilibrio. In ogni caso – conclude la nota – le autorità di pubblica sicurezza sono pronte a verificare ogni evento che si sia verificato nei Cpr, secondo le indicazioni della magistratura”. Infine si ricorda che i centri di permanenza per il rimpatrio “sono strutture irrinunciabili perché necessarie per il rimpatrio degli immigrati irregolari, con priorità per i soggetti pericolosi, così come richiesto proprio dalla stessa Unione europea”.
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