Investita sulle strisce pedonali, muore dopo un mese di calvario
Ennesima vittima di un incidente sulla Triestina, la quarta da agosto. Si è spenta all’ospedale di San Donà l’11 dicembre scorso, dopo l’iniziale ricovero a Mestre, Luigia Diamante, 68 anni, la donna travolta in viale Trieste il 13 novembre, mentre stava attraversando le strisce pedonali trascinando a mano la sua bicicletta.
A investirla era stato un rappresentante alla guida di un Suv, vittima probabilmente di una distrazione al momento dello scontro. L’uomo si era scusato dopo l’incidente, ma verrà ora indagato per omicidio stradale.
Oggi si sarebbe dovuto celebrare il funerale di Luigia, ma all’ultimo momento la Procura di Pordenone ha bloccato tutto per disporre accertamenti.
Luigia Diamante era originaria di Torresella e viveva in una bellissima casa in via Fusinato. Ieri mattina qui c’era il marito Lino Vignando, pensionato originario del rione di San Nicolò. Si erano conosciuti mentre Vignando, camionista, trasportava i carburanti della ditta Bassetto, a Torresella. «Nell’aprile del 2025 avremo dovuto festeggiare i 50 anni di matrimonio – ha raccontato Lino – stavamo già pensando ai preparativi.
Lei per tutta la vita aveva lavorato alla Zignago Tessile. Poco prima di raggiungere l’età della pensione aveva svolto anche il mestiere di accompagnatrice dei bambini sullo scuolabus, a Teglio Veneto”. Nell’abitazione di via Fusinato tutto parla di Luigia Diamante, per i familiari e per gli amici semplicemente Luigina.
I tessuti ricamati e i piatti decorati appesi alle pareti sono opera sua. E il dolore è evidente. I due figli di Luigia sono stati due notissimi sportivi portogruaresi. Fabio Vignando ha giocato a pallacanestro in varie squadre di A2; oggi abita a Codogno
. Lara Vignando è stata una delle più forti giocatrici di pallavolo della città, prima di Gaia Moretto. Dieci giorni prima dell’incidente della mamma, Lara fu coinvolta in un terribile schianto sulla Triestina, nella parte friulana di Precenicco, mentre stava andando al lavoro nell’udinese. Per lei ferite non gravi.