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Nuoto, Lorenzo Mora, ranisti e staffette miste per chiudere in bellezza il Mondiale di Budapest

Ultima giornata di gare e ancora qualche carta da medaglia per l’Italia al Mondiale in vasca corta di Budapest. Nel pomeriggio i ranisti chiudono il loro percorso con le finali dei 50, dove l’Italia ha chances di entrare nel gioco delle medaglie, ma sono sei le gare che completano nella giornata di oggi il loro svolgimento e anche qui l’Italia può dire la sua.

Si parte con una gara iconica per l’Italia che, dopo un black-out prolungato in seguito al ritiro di Federica Pellegrini, sta tornando a dare qualche soddisfazione alla Nazionale azzurra: i 200 stile libero. Il quinto posto iridato in staffetta racconta un movimento in crescita capitanato da Sofia Morini, che oggi vorrebbe confermare una volta di più la sua attitudine a questa gara. Assieme a lei è iscritta Giulia d’Innocenzo, altro astro nascente del nuoto azzurro, che sembra aver trovato la sua dimensione e in staffetta ha fatto piuttosto bene, ma probabilmente dovrà scegliere tra questa gara e i 200 dorso, in programma subito dopo. I favori del pronostico se li dividono in due: l’australiana Lani Pallister, che ha fatto suoi gli 800 stile libero ed è stata seconda alle spalle di McIntosh nei 400, e la rappresentante di Hong Kong Siobhan Haughey, che non sembra essere arrivata a Budapest nella migliore condizione, ma comunque può dire la sua in questa che è la sua gara di riferimento. Per il podio attenzione anche alle statunitensi Paige Madden e Claire Weinstein, alla canadese Sophie-Mary Harvey, all’altra australiana Leah Neal e alla britannica Freya Andersson.

Nei 200 stile libero uomini, è altissima la curiosità per rivedere all’opera il neo-primatista mondiale Luke Hobson, che ha cancellato, a 15 anni di distanza, il record mondiale di Paul Biedermann nella prima frazione della staffetta e ora ha addosso tutti i fari del grande favorito per l’oro individuale. Assieme a lui, gli Usa presentano al via un altro fuoriclasse come Kieran Smith, con l’obiettivo di fare doppietta. I rivali, sulla carta, sembrano essere un gradino sotto: dal belga Lucas Pierre Henveaux, al lituano Danas Rapsys, fino ad arrivare ai due australiani Edward Sommerville e Maximilian Giuliani. L’Italia si affida alla linea verde con i due giovani più interessanti del suo vivaio, Alessandro Ragaini, che non sembra ancora a proprio agio nella vasca corta, e Carlos D’Ambrosio, che invece ha impressionato nella staffetta 4×200 e potrebbe puntare alla finale.

A seguire, i 200 dorso donne. Per l’Italia è iscritta Giulia D’Innocenzo, e resta da capire quali scelte farà l’azzurra. Difficile, ma non impossibile, che disputi entrambe le gare. Regan Smith punta al tris nel dorso, ma l’ostacolo all’en plein di ori potrebbe chiamarsi Summer McIntosh, che non ha ancora concluso il suo Mondiale e vorrebbe mettere questa ciliegina su una torta già buonissima. La bielorussa Anastasia Shkurdai, le australiane Iona Anderson e Bella Grant, e l’altra statunitense Phoebe Bacon potrebbero essere protagoniste della lotta per il bronzo.

Lorenzo Mora non vuole lasciare Budapest senza aver conquistato un podio, dopo la grande edizione dei Mondiali di due anni fa a Melbourne. Il modenese non è nelle migliori condizioni, ma il 200 dorso lo conosce molto bene e può essere la gara in cui riuscire a ottenere il massimo, dopo qualche delusione di troppo nelle prime uscite della rassegna iridata ungherese. Assieme a lui torna in gara Cristian Bacico, che aveva fatto bene il primo giorno nei 100 dorso e oggi dovrà cercare di fare ancora meglio per provare a prendersi un posto in finale. I pretendenti al trono sono tanti: dal polacco Kacper Stokowski, ai russi Dmitrii Savenko e Aleksei Tkachev, agli australiani Joshua Edwards-Smith e Enoch Robbs, fino al francese Mewen Tomac, apparso un po’ appannato finora.

In chiusura della mattinata di gare, al via le batterie delle due 4×100 mista uomini e donne. In campo maschile, l’Italia ha tutte le carte in regola per entrare in finale, anche grazie alle buone prove sia di Stefanì e Busa a farfalla, sia di Viberti a rana (Mora nel dorso e Miressi nello stile libero dovrebbero completare la staffetta). Fra le donne, invece, la conquista della finale sarebbe già un ottimo risultato, visto che non tutte le azzurre fin qui hanno offerto prove solide. In entrambe le gare, difficile pensare a una squadra vincitrice che non indossi la casacca statunitense, ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo.




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