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La Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato il super bilancio 2025: ecco cosa prevede in 5 punti 

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La manovra finanziaria 2025 del Friuli Venezia Giulia – che ha raggiunto la cifra record da 6,24 miliardi – per la giunta ha al cuore «la persona», come piace ricordare all’assessore alle Finanze, Barbara Zilli.

Le priorità

Le priorità principali – elencate anche dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga – sono la sanità (che si porta a casa 3,56 miliardi), il lavoro e la famiglia (238,75 milioni).

Ma i capitoli di spesa più importanti interessano anche gli enti locali, la funzione pubblica e la sicurezza (682 milioni), le infrastrutture (642,2 milioni) e l’ambiente (200 milioni).

Bilancio più ricco

Si tratta di un bilancio regionale più ricco di ben 518 milioni rispetto allo scorso anno, cresciuto del 9%. Questo, ha sottolineato Fedriga «non è un caso»: «Abbiamo più risorse grazie a un lavoro fatto insieme, da parte nostra e della comunità regionale, che ha avuto modo di produrre risorse e tramite le imposte finanziare gli interventi pubblici che questa Regione porta avanti» anche in tempi difficili, e per questo invita all’«ottimismo» e rinnega la visione «cupa» delle opposizioni.

Per Zilli, inoltre, si tratta di «un bilancio che ha grandi numeri e grandi priorità di intervento, e che non guarda a domani ma a un periodo lungo», che guarda alle «persone fragili» senza dimenticare «il ceto medio».

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La maratona, iniziata martedì scorso si è conclusa poco prima della mezzanotte di venerdì, per un confronto tra maggioranza, opposizione e giunta sulle risorse durato in complesso 38 ore. È terminato con un no da parte delle opposizioni (sono stati 19 i voti contrari), mentre la maggioranza, ovviamente, si è schierata a favore delle scelte della giunta (27 i voti di assenso). Un confronto che, secondo il presidente dell’aula, Mauro Bordin, si è svolto per lo più «in maniera seria e corretta».

Ma politicamente per Zilli «dispiace che per fare un lavoro di opposizione difficile si voglia buttare via il grande lavoro di questa manovra», e anche Fedriga ha messo in guardia gli avversari: l’atteggiamento «costruttivo premia anche elettoralmente».

Dalle opposizioni invece tutti criticano la mancanza di ascolto. Dal Pd, il relatore Andrea Carli accusa «pare si vogliano negare le problematiche evidenziate dalle nostre proposte».

In particolare – temi questi ripresi anche dalle altre opposizioni – c’è troppo poco per sostenere il manifatturiero, i giovani che emigrano, e per contrastare lo spopolamento delle aree montane. Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto, la maggioranza «finge che la povertà non esista». Bocciatura totale dal Misto. Per Furio Honsell (Open) «premia i privilegiati». Serena Pellegrino (Avs) ritiene «intrinsecamente sbagliati i modelli di sviluppo» perseguiti. E Rosaria Capozzi (M5s) attacca: «Non aiuta chi è in difficoltà».

Durissimi i consiglieri di maggioranza. Alessandro Basso (FdI), parlando a nome anche dei capigruppo Mauro Di Bert (Fp), Andrea Cabibbo (FI) e Antonio Calligaris (Lega), si è detto «preoccupato dal linguaggio utilizzato nei giorni d’Aula, che evoca agli anni più bui della nostra storia democratica». —

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Sistema socio – sanitario

Faro sulle fragilità delle persone. Non c’è solo l’ospedale tra le priorità

La parte più imponente dei 3,56 miliardi per la salute viene “mangiata” dalla spesa corrente (oltre 3 miliardi), ma ci sono 100 milioni per gli investimenti. Tuttavia è importante sottolineare che l’assessore Fvg alla Salute Riccardo Riccardi per il sociale può disporre di oltre 230 milioni, per tutelare le fragilità delle persone. Ha inoltre introdotto una norma che apre a forme di partenariato pubblico-privato per i servizi residenziali per gli anziani non autosufficienti. Una delle cose più interessanti che sono entrate all’ultimo in manovra sono strumenti normativi per pagare di più il personale del servizio sanitario regionale e «comperare» prestazioni aggiuntive per recuperare sulle liste d’attesa. Sebbene i fondi abbiano raggiunto una cifra record, la critica delle opposizioni è arrivata perché non si risponde alla sofferenza del personale sanitario.

Welfare e lavoro

Tutele dagli asili al diritto allo studio Fondi anche per le crisi industriali

Sono importanti le risorse stanziate a favore della famiglia, cui vanno oltre 94 dei quasi 239 milioni di cui è dotato l’assessorato retto da Alessia Rosolen. Di questa cifra, 30 milioni vanno a finanziare Dote famiglia, e 22 milioni alle famiglie e 12 milioni ai gestori dei nidi per l’abbattimento delle rette dei nidi. Per il diritto allo studio stanziati 74 milioni. «Sulla filiera della scuola investiamo 228 milioni, cifra record assoluta per il Fvg e per quest’anno anche in Italia», ha commentato l’assessore in aula. Per lavoro e professioni 17 milioni, di cui 5,4 milioni per i contratti di solidarietà difensivi, e vengono dati 4,8 milioni per Cantieri lavoro, misure di politica attiva promosse dai Comuni per l’impiego temporaneo di persone disoccupate. Faro sull’innovazione con 4 milioni per il fondo speciale destinato alla ricerca scientifica e all’intelligenza artificiale.

Enti locali e infrastrutture

Rafforzata la sicurezza nelle città. Il maxi contributo ai trasporti

Corposo il capitolo dedicato alle Autonomie locali, funzione pubblica e sicurezza, dotato di oltre 680 milioni. La fetta più ampia va alle Autonomie locali (575,4 milioni), e alla Polizia locale vanno 20,3 milioni. Il titolare dell’assessorato, Pierpaolo Roberti, ha annunciato inoltre che 7 milioni saranno destinati alla Prefetture, forze dell’ordine ed Enti locali per «il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e per il completamento delle interconnessioni delle sale operative». Rimandato all’assestamento estivo il più corposo capitolo della concertazione. Altra macro-voce del bilancio regionale è costituita da infrastrutture e territorio, assessorato retto da Cristina Amirante, forte di 642 milioni. In particolare, 253 milioni sono assegnati ai trasporti, 112 all’edilizia residenziale, 100 alla viabilità regionale (a cui si aggiungono altri 30 per la viabilità gestita dagli Enti di decentramento regionale). Per l’edilizia scolastica, poi, vengono stanziati oltre 48 milioni. Amirante ha riservato 58 milioni per il suo piano casa.

Transizione green

Fotovoltaico, incentivi da 70 milioni. Rimborsi al 100% su assicurazioni

Per l’assessorato all’Ambiente, retto da Fabio Scoccimarro, sono previsti 200 milioni, di cui 55 sono dedicati agli sconti per la benzina, 39 alla difesa del suolo, sono poi stanziati 28 milioni alla transizione energetica. Capitolo questo su cui andrebbero a logica aggiunti i 70 milioni (provenienti però dal pacchetto delle Infrastrutture di Cristina Amirante) dedicati al fotovoltaico, o meglio agli incentivi per l’installazione di pannelli solari. Se la transizione energetica è la chiave di volta per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, una novità importante introdotta nella manovra proviene dall’assessorato al Patrimonio, Demanio e Servizi informativi di Sebastiano Callari (che può contare su un pacchetto da 145 milioni). Nel 2025 potrà raggiungere il 100% il contributo regionale sulle assicurazioni contro gli eventi calamitosi e catastrofici, la cui frequenza è aumentata dal climate change. Per questo capitolo di spesa ci sono 4,5 milioni. Per l’informatica (l’altra transizione) Callari conta su 75 milioni.

Cultura e Turismo

Risorse per nuove raccolte d’arte. Commercio, meno burocrazia

I grandi eventi culturali e sportivi attraggono importanti contributi, anche in chiave turistica, come è inevitabile che sia nell’anno della Capitale della Cultura europea Go!2025. E in particolare 1,4 milioni vengono assegnati al Gect di Gorizia, con ulteriori 650 mila euro per le tappe di avvicinamento. Particolarmente interessante la misura che prevede 32 milioni sul triennio per i musei pubblici, privati, civici e di interesse regionale, che potranno essere usati anche per acquistare nuove collezioni. E se l’assessorato alla Cultura e Sport retto dal vicegovernatore Mario Anzil in complesso ha 103 milioni a disposizione (di cui 79 vanno alla cultura e 18 allo sport), il pacchetto per turismo e commercio – gestito da Sergio Emidio Bini – è da 48 milioni, uno dei capitoli più importanti dell’assessorato alle Attività produttive e Turismo. Bini ha annunciato che il 2025 vedrà applicati il Testo unico del turismo e del commercio – volto alla sburocratizzazione per i business –e l’altra grande riforma: l’Agenda manifattura 2030 su cui c’è in manovra un primo stanziamento da 57,5 milioni.




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