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Germania: Scholz sfiduciato dal Parlamento, voto anticipato a febbraio. In Aula scambi di accuse con la Cdu sull’economia in crisi

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Il cancelliere Olaf Scholz, come prevedibile, non ha ottenuto la fiducia al Bundestag aprendo la strada alle elezioni anticipate in Germania il 23 febbraio. Il cancelliere ha ottenuto 207 voti a favore, 394 voti contro. In 116 si sono astenuti. Per ottenere la fiducia Scholz avrebbe dovuto ottenere almeno 366 voti. Gli ex alleati del partito liberale hanno votato contro, mentre i Verdi si sono astenuti. Si è trattato del sesto voto di fiducia chiesto da un cancelliere al Parlamento. Il leader socialdemocratico ha ricordato che in tre casi Willy Brandt, Helmut Kohl e Gerhard Schroeder lo hanno fatto per andare alla elezioni anticipate, “e questo è anche il mio obiettivo”, aveva spiegato Scholz nel suo discorso. “Lei ha avuto la sua chance. E non l’ha usata” aveva replicato il leader della Cdu Friedrich Merz, parlando subito dopo il cancelliere: “Lei, signor Scholz, la fiducia non l’ha meritata”. Dopo il voto Scholz si è recato al castello di Bellevue, a Berlino, per incontrare il presidente della Repubblica, Frank Walter Steinmeier, come previsto dalla procedura, e chiedere lo scioglimento della Camera dei deputati. Il cancelliere è apparso sorridente e sollevato, perché il suo obiettivo dichiarato era proprio aprire la strada al voto anticipato. Il capo dello Stato ha adesso 21 giorni di tempo per decidere se i tedeschi andranno alle urne entro i prossimi 60. Steinmeier peraltro ha segnalato già nelle scorse settimane di essere d’accordo sull’ipotesi di votare il 23 febbraio.

Nel suo discorso Scholz ha polemizzato in particolare con la Fdp, il partito dei liberali: “Fare politica non è un gioco e bisogna avere la necessaria maturità morale per farlo”. Il Kanzler ha ricordato di aver licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner – liberale – sottolineando che la “recita” degli ex sodali non ha danneggiato soltanto la reputazione del governo ma anche quella della democrazia.

Il cancelliere ha toccato anche alcuni punti programmatici nel suo discorso. Per esempio gli investimenti, ancora in polemica con la linea “rigorista” dei liberali: “Tutti consigliano di fare investimenti pubblici. Sbagliano tutti? Se c’è un Paese al mondo che si può permettere di investire nel futuro, quello siamo noi”. Il cancelliere ha esplicitamente sottolineato che “tutti i G7 hanno un debito di oltre il 100% del Pil, noi siamo al del 60%”. Scholz ha detto che nella campagna elettorale che sta per cominciare si batterà per alzare il salario minimo a 15 euro l’ora. “Rispetto significa anche poter vivere del proprio lavoro. Nella scorsa legislatura avevo promesso di portare il salario minimo a 12 euro. Ho mantenuto questo impegno”, ha spiegato. Ma nella situazione attuale servirebbe che aumentasse almeno a 14“. E poi la politica estera, a partire dalla guerra in Ucraina: “La Germania è il maggiore sostenitore in Europa dell’Ucraina. Se la Russia vince la nostra sicurezza in Germania sarà in pericolo nel lungo periodo”. Per contro però il cancelliere uscente ribadisce che Berlino non consegnerà armi di lungo raggio in grado di colpire la Russia in profondità come i Taurus. “E certamente con me cancelliere non saranno mandati soldati tedeschi in Ucraina”.

Merz, cristianodemocratico che è il favorito numero uno nella corsa alla guida nella cancelleria federale, ha attaccato il capo di governo socialdemocratico in particolare per le difficoltà economiche della Germania. “Sta lasciando il Paese in una delle più grandi crisi economiche” dal dopoguerra. “Punta solo sull’aumento delle tasse e su un aumento del debito a scapito delle generazioni future” e ha definito Robert Habeck, vicecancelliere e ministro dell’Economia, espressione dei Verdi. Quest’ultimo, che pure è intervenuto, ha ammesso che “stiamo affrontando una profonda crisi strutturale del paese, che è rimasta in sospeso per 16 anni di Unione” (nel senso di Unione cristiano democratica che ha guidato la Germania con Angela Merkel). Il governo ‘semaforo’ – com’è stata chiamata la coalizione che ha sostenuto finora Scholz – ha quindi trovato “un’eredità difficile“. Habeck ha ricordato che la Germania “non registra alcuna crescita reale dal 2018” e ha definito un “grosso errore” quello di “affidarsi all’energia russa“. “In generale, l’Unione ha valutato male la situazione geopolitica e ha sostenuto la Cina“, ha detto ancora il ministro dell’Economia, sottolineando anche che Cdu-Csu hanno fatto troppo affidamento sulla sicurezza americana.

L'articolo Germania: Scholz sfiduciato dal Parlamento, voto anticipato a febbraio. In Aula scambi di accuse con la Cdu sull’economia in crisi proviene da Il Fatto Quotidiano.




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