Il CENTCOM conduce un attacco aereo di precisione contro una base Huthi nello Yemen
Questa notte il Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) ha annunciato di aver condotto un attacco aereo di precisione contro una base degli Huthi nella capitale dello Yemen, Sanaa. «Il 16 dicembre, ora dello Yemen, le forze del Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) hanno condotto un attacco aereo di precisione contro una struttura di comando e controllo chiave gestita dagli Huthi sostenuti dall'Iran nel territorio controllato dagli Huthi a Sana'a, nello Yemen», ha affermato il CENTCOM in una dichiarazione. CENTCOM ha aggiunto che la struttura colpita «era un centro di coordinamento delle operazioni Huthi, come gli attacchi contro le navi da guerra e le navi mercantili della Marina statunitense nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden. L’attacco riflette l'impegno costante del CENTCOM nel proteggere il personale statunitense e della coalizione, i partner regionali e le spedizioni internazionali».
Dallo scoppio della guerra a Gaza lo scorso ottobre, i ribelli Huthi hanno intensificato le operazioni militari nella regione, inviando droni contro Israele e attaccando navi commerciali nel Mar Rosso. A fronte di questa escalation, gli Stati Uniti hanno istituito una coalizione internazionale composta da più di 20 nazioni, con lo scopo di proteggere il traffico marittimo nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi. La coalizione ha ripetutamente colpito le infrastrutture e i sistemi di armamento dei ribelli Huthi situati nello Yemen. La scorsa settimana, il CENTCOM ha reso noto che le proprie forze hanno respinto con successo gli attacchi condotti dagli Huthi contro la Marina degli Stati Uniti e le imbarcazioni con bandiera americana nel Golfo di Aden.
Nella comunicazione ufficiale si sottolinea che i cacciatorpediniere della Marina USA, USS Stockdale (DDG 106) e USS O'Kane (DDG 77), sono riusciti a neutralizzare una serie di ordigni lanciati dagli Houthi mentre transitavano nel Golfo di Aden, durante gli attacchi verificatisi sia lunedì sia martedì. Gli Huthi non si sono lasciati intimidire dagli attacchi e hanno dichiarato: «La nostra campagna contro il nemico sionista proseguirà, mentre gli assalti alle navi americane e britanniche non avranno fine». Lunedì mattina, una nave lanciamissili della Marina israeliana ha neutralizzato un drone proveniente dallo Yemen che sorvolava il Mar Mediterraneo. Secondo le IDF, il drone è stato intercettato prima che potesse penetrare nello spazio. Alcune ore più tardi, le sirene di allarme sono state attivate in vaste aree del centro di Israele a causa del lancio di un missile balistico sempre dallo Yemen. Le IDF hanno poi confermato che il missile è stato abbattuto dall'IAF prima che raggiungesse il territorio israeliano, precisando che l'attivazione delle sirene è avvenuta per prevenire possibili danni dalle schegge de missile abbattuto.
Le armi iraniane
Dal 2009, l'Iran ha iniziato a trasferire armamenti sempre più sofisticati ai ribelli Huthi nello Yemen mentre dal 2015, la Forza Qods, il reparto operativo estero delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, fornisce componenti per missili destinati all'assemblaggio sul territorio yemenita. Questo afflusso di armi, unito all'addestramento e al supporto di consiglieri militari, ha permesso alla milizia tribale di evolversi in una forza armata ben organizzata e dotata di equipaggiamenti moderni.Per il traffico di armamenti, la Forza Qods si serviva prevalentemente di dhow, (imbarcazioni tradizionali da pesca), sfruttando rotte marittime attraverso il Mar Arabico, il Golfo di Aden e il Corno d'Africa, nel tentativo di eludere i pattugliamenti delle forze statunitensi e alleate. «L'Iran si è spinto molto in là per far arrivare alcune delle sue armi più efficaci, superando non pochi ostacoli logistici», ha spiegato Farzin Nadimi, ricercatore senior presso il Washington Institute for Near East Policy, in un'intervista a The Iran Primer. Oltre alle forniture iraniane, gli Huthi hanno ottenuto armi sequestrandole alle forze armate yemenite, acquistandole tramite il mercato nero o ricevendole da altre tribù. Tuttavia, le tecnologie militari più avanzate sono state fornite direttamente da Teheran.
Verso la fine del 2023, gli Houthi hanno dimostrato sufficiente audacia da attaccare le navi da guerra statunitensi nel Mar Rosso. Sono stati i primi a impiegare missili balistici antinave, sebbene la maggior parte degli assalti contro imbarcazioni militari e commerciali non sia andata a buon fine. Già a metà del 2024, il gruppo aveva condotto oltre 100 attacchi contro obiettivi in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Israele e contro le forze rivali yemenite, oltre a decine di offensive contro navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, sfruttando armi fornite dall’Iran.Gli Huthi dispongono di missili con una gittata stimata fino a 2.000 chilometri e droni con capacità di raggiungere obbiettivi a 2.500 chilometri di distanza dal lancio. Utilizzano una combinazione di tecnologie iraniane e materiali reperibili sul mercato per assemblare i droni localmente. Il 19 luglio 2024, gli Huthi hanno effettuato un attacco senza precedenti contro Tel Aviv (senza fare vittime), utilizzando un drone suicida. Il Samad-3 è stato modificato per seguire una traiettoria indiretta di circa 1.615 chilometri dallo Yemen verso Israele. Lo scorso 30 settembre l'esercito israeliano ha annunciato di aver condotto un massiccio attacco aereo contro obiettivi Huthi nello Yemen, in risposta all’ennesimo attacco diretto contro il territorio israeliano. Secondo le forze armate di Tel Aviv, i raid hanno preso di mira centrali elettriche e infrastrutture portuali nella città di Hodeidah, considerata una roccaforte dei ribelli. Il canale televisivo Al Masirah, controllato dagli Huthi, ha mostrato immagini dei vigili del fuoco impegnati a domare un vasto incendio, riferendo che almeno quattro persone sono rimaste uccise e altre 33 ferite. Gli Huthi hanno inoltre precisato che gli attacchi si sono concentrati in particolare sul porto di Rass Issa che è stato raso al suolo. Nonostante questo la milizia sciite yemenita continua ad attaccare Israele e i suoi alleati e non è certo un mistero per nessuno che Donald Trump intenda chiudere al più' presto la partita con loro esattamente come Benjamin Netanyahu.
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