Il cuore di Umberto Motto non ha mai smesso di battere per il Torino. A 94 anni, con l’energia e la vitalità che lo contraddistinguono, ha ricevuto in casa Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticabile capitano dell’Inter Giacinto. I due si sono abbracciati con affetto, condividendo un legame profondo con la storia del calcio italiano. Motto, capitano della squadra Ragazzi che, dopo la tragedia di Superga, tornò a difendere i colori granata, ha vissuto in prima persona la rinascita del Torino. Successivamente, ha dedicato anni del suo impegno come dirigente, diventando un punto di riferimento per il settore giovanile e contribuendo al trionfo dello scudetto del 1976. Nel corso di una ricerca per un podcast sul Grande Torino, Facchetti ha avuto modo di ascoltare le storie di Motto, custodendo con rispetto il ricordo di quel periodo. Durante il suo lavoro, ha scoperto che, anni fa, Motto era stato derubato di alcune maglie storiche degli “Angeli di Superga”, simboli di una squadra leggendaria. Così, come gesto di affetto e riconoscenza, Facchetti è tornato a Torino per donargli una maglia speciale, ispirata a quelle indossate dai grandi campioni del Torino, come segno di gratitudine. Nel frattempo, Motto ha raccontato la sua lunga vita in Il Toro all’improvviso, un’autobiografia che raccoglie aneddoti e ricordi di una carriera straordinaria. Facchetti, oltre al podcast, ha portato sulle scene anche Il Grande Torino, uno spettacolo teatrale scritto insieme al giornalista Marco Bonetto, per celebrare la memoria di quella squadra leggendaria e il suo impatto duraturo sulla cultura calcistica italiana.