Attentato a Magdeburgo, chi è il killer del mercatino di Natale. I testimoni: mirava all’area bimbi
Taleb Al Abdulmohsen è il nome dell’attentatore del mercatino di Natale a Magdeburgo in Germania, arrestato subito dopo il gesto terroristico. Medico, attivista anti-islam, 50 anni di origine saudita, viveva in Germania dal 2006 con un permesso di soggiorno permanente. E’ piombato con una Bmw a noleggio sulla folla dei mercatini di Natale, uccidendo almeno due persone di cui un bimbo piccolo, e ferendone 68, di cui una quindicina in modo grave. “Sono profondamente scioccata dal brutale attacco che ha colpito la folla inerme al mercatino di Natale a Magdeburgo”. Le parole del premier Giorgia Meloni non appena si è diffusa la notizia dell’attentato verso la folla. “Sono vicina, con tutto il governo, alle famiglie delle vittime, ai feriti e a tutto il popolo tedesco. La violenza non deve avere spazio nelle nostre democrazie”.
Meloni: “Scioccata”
L’uomo lavorava in uno degli ospedali che venerdì sera ha aperto la terapia intensiva per soccorrere i feriti. È mistero ancora sul movente. Tamara Zieschang, ministro degli Interni, ha dichiarato che non era nel mirino delle forze dell’ordine come noto islamista. Si ritiene un lupo solitario. «Allo stato attuale delle indagini non è ancora possibile classificare quanto accaduto al mercatino di Natale», ha detto venerdì sera la polizia locale. Era stato il portavoce della città Reif a parlare subito di un “attentato”, mentre la polizia dice solo per ora che “tutte le piste sono aperte”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri politici visiteranno oggi il luogo del sanguinoso attacco. La polizia non ha ancora stabilito se l’attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici del guidatore. “I motivi restano misteriosi”, ha scritto il settimanale Der Spiegel.
“Questa è una catastrofe per la città di Magdeburgo, per lo Stato e per la Germania in generale”, ha dichiarato il premier Haseloff. Magdeburgo è una città di circa 237.000 abitanti nello Stato della Sassonia-Anhalt. Si trova a circa 150 chilometri a ovest di Berlino. I medici hanno curato i feriti stesi a terra tra le bancarelle. Sono state allestite anche delle tende dove i feriti sono stati curati. Molte persone sono state trasportate d’urgenza all’ospedale universitario di Magdeburgo, dove un portavoce ha dichiarato che il personale si è rapidamente attrezzato per gestire un evento di massa. L’identità delle due vittime non è stata rivelata. Oggi alle 19 si terrà una cerimonia commemorativa nella cattedrale di Magdeburgo.
Recentemente l’uomo si era espresso online in modo confuso: considerava gli agenti di polizia tedeschi come promotori dell’islamismo. Sosteneva di non essere di destra, descrivendosi come un uomo di sinistra, riporta Open. Il profilo del presunto attentatore presenta molte contraddizioni. Residente in Germania dal 2006, non era affatto noto per le sue simpatie verso il movimento jihadista. Al contrario, spiega oggi l’Afp, le sue frequenti prese di posizione sui social network dipingono il ritratto di un uomo che si sente perseguitato; che ha rotto con l’Islam e denuncia al contrario i pericoli di un’islamizzazione della Germania. Alcuni media gli attribuiscono addirittura legami con l’estrema destra tedesca, legame subito enfatizzato dai media di sinistra. Ma il quadro è molto più complesso e confuso. Era conosciuto nella comunità degli immigrati sauditi in Germania e aiutava i richiedenti asilo, in particolare le donne. «Le motivazioni restano misteriose, sembra escluso un background islamista», sostiene, infine, il settimanale Der Spiegel. Il 50enne saudita sarebbe risultato positivo al test antidroga condotto dopo il suo arresto, come riporta la “Bild”.
«Quando finirà questa follia?», ha scritto sulla rete X la copresidente dell’AfD Alice Weidel, il cui partito è accreditato al secondo posto nei sondaggi con quasi il 20% alle prossime elezioni in Germania. L’ultimo attacco alla folla di questo 2024 risale al 23 agosto, quando un uomo armato di coltello ha aggredito i cittadini di Solingen, che celebravano i 650 anni della loro città con un festival dedicato alla diversità, nel Nordreno-Vestfalia. Il bilancio fu di tre morti e 8 feriti. Mentre il 31 maggio a Mannheim un 25enne afghano aveva attaccato un raduno del movimento di estrema destra Pac Europa ferendo 6 persone e uccidendo un agente.
Il killer mirava all’area bimbi, dicono i testimoni
«Saranno morti anche dei bambini»: una donna racconta di aver visto sfrecciare la Bmw nera della morte, proprio nella zona del mercatino dove c’erano più bambini, il «Maerchen-bereich», l’area dedicata ai personaggi delle favole che è un grande classico dei più grandi mercatini di Natale, e che i bambini in genere adorano. Secondo questa testimone, l’attentatore l’ha proprio puntata; c’erano molte famiglie , e lei stessa col suo bambino per mano dice di essere riuscita solo a buttarsi di lato, e le è andata bene. «Le immagini sono terribili», dice il portavoce della città di Magdeburgo alla stampa. Pochi altri parlano.
L’attacco del 2016
Le scene caotiche di venerdì hanno ricordato gli eventi che si sono verificati 8 anni fa nella capitale tedesca. Il 19 dicembre 2016, un terrorista islamico utilizzò un camion dirottato per schiantarsi contro un mercatino di Natale nel centro di Berlino. Dodici persone furono uccise e una tredicesima morì nel 2021 a causa delle ferite riportate. Più di 70 persone sono rimaste ferite. L’attentatore è fuggito in Italia, dove è stato ucciso dalla polizia. E nel paese che ha appena sfiduciato il cancelliere e voterà il 23 febbraio già ci si chiede quale impatto potrà avere questo ennesimo atto brutale sul voto dei tedeschi.
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