La maratona Bilancio si allunga: sedute in aula sino al 31 dicembre
PAVIA. Discussione sul bilancio: la maggioranza di centrosinistra ha “imballato” il motore, un po’ come quando si cerca di affrontare una salita in quinta. I lavori in Consiglio vanno a rilento e la prospettiva è di tornare in aula tra la vigilia di Natale e San Silvestro per ulteriori sedute. Tra l’altro giovedì sera il nervosismo ha portato anche a uno scontro all’interno della maggioranza stessa.
La discussione degli emendamenti al bilancio è iniziata lo scorso lunedì e, nelle intenzioni della maggioranza, si sarebbe dovuta esaurire in cinque serate. Invece i numeri sono impietosi: nella sola serata di giovedì sono stati discussi cinque emendamenti dell’opposizione e ne restano circa 250 per arrivare alla fine. Quasi tutta l’opposizione di centrodestra ha scelto la linea dura: su ogni emendamento intervengono più consiglieri sfruttando il tempo massimo a disposizione: cinque minuti. Il risultato è che per aggiungere l’espressione “di Pavia” a un passaggio del documento unico di programmazione servono venti minuti. Basta moltiplicare venti per i 300 emendamenti con i quali l’opposizione si è presentata in aula per avere un’idea della mole di lavoro ancora da esaurire.
Giovedì notte, quando si è capito che la discussione sarebbe andata molto, ma molto per le lunghe, il presidente del Consiglio comunale, Fabio Castagna, ha convocato una conferenza dei capigruppo. Il centrosinistra ha provato a raggiungere un accordo per accorciare i tempi, ma i consiglieri di centrodestra hanno detto di no. Anche perché, se accordo doveva essere, lo si sarebbe dovuto immaginare prima dell’inizio delle sedute e non all’1 e 30 di notte dopo quattro consigli.
Il risultato di giovedì è stato che dopo un turbinìo di riunioni e incontri, il nervosismo è salito all’interno della maggioranza stessa e si è avuto uno scambio di parole poco gentili tra il capogruppo di Azione, Tommaso Bernini e il consigliere comunale del Pd, Pietro Alongi. Una situazione che non ha lasciato al presidente del Consiglio altra scelta che sciogliere la seduta.
«Lo stesso Pd – riferisce il capogruppo di Fratelli d’Italia, Nicola Niutta – ha ammesso che non c’erano più le condizioni per andare avanti. Sarebbe stato sufficiente discutere prima dell’inizio della maratona e cercare un accordo su alcuni temi sui quali siamo decisamente contrari: la realizzazione di un polo unico del Comune nel perimetro dell’ex Scalo ferroviario, la prospettiva che Asm gestisca la piscina Folperti (smentita dal sindaco - ndr) e la realizzazione della cosiddetta bretella tra lo svincolo della tangenziale di via Olevano e via Repubblica».
Già alla prima seduta, il centrodestra aveva lamentato il fatto che il centrosinistra avesse provato a “sondare” solo alcuni gruppi di opposizione (Pavia Ideale e Lega) e non altri.
Sfumata l’ipotesi di un accordo tra maggioranza e opposizione, a meno di improbabili miracoli natalizi, la prospettiva è quella di proseguire nel muro contro muro ad oltranza. Ieri sera, venerdì, si è tenuta la quinta seduta di Consiglio, quella che avrebbe dovuto essere l’ultima. Ma per esaurire la discussione su tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione si inizia a ipotizzare la convocazione del Consiglio comunale anche per il 23, il 27, il 30 e, forse, il pomeriggio del 31 dicembre.
L’obbiettivo dell’opposizione è proprio quello di fare sforare la data del 31 dicembre per costringere il Comune a entrare in esercizio provvisorio, con le decisioni che dovranno essere adottate mese per mese sino all’approvazione del bilancio. La meta del centrosinistra, invece, è quella di portare a casa il bilancio entro la notte di San Silvestro. Ormai è diventata una questione di principio per gli uni e gli altri.