Il tribunale del Riesame boccia il ricorso: il sindaco Ceffa resta agli arresti domiciliari
VIGEVANO. Il sindaco, sospeso, di Vigevano Andrea Ceffa resta agli arresti domiciliari dove si trova dallo scorso 28 novembre con l’accusa, ancora da dimostrare, di corruzione attraverso presunte consulenze fittizie tramite Asm Vigevano per garantirsi il voto della consigliera Roberta Giacometti, determinante per mantenere la maggioranza in Consiglio.
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Il ricorso bocciato
Giovedì il tribunale del Riesame di Milano ha respinto il ricorso presentato da Ceffa, 51enne leghista e sindaco dal 2020 a capo di una coalizione di centrodestra. Le motivazioni della bocciatura del ricorso saranno pubblicate dal tribunale entro 45 giorni, nel frattempo comunque Ceffa potrebbe lo stesso chiedere un allentamento della misura cautelare al gip del tribunale di Pavia. Appare scontato comunque a questo punto che il sindaco non ci sarà nel consiglio comunale di lunedì, in cui si voterà il bilancio. Se dovesse permanere la parità, 12 consiglieri a sostegno della maggioranza e 12 all’opposizione, il bilancio non sarà approvato e l’amministrazione comunale andrebbe verso il commissariamento facendo decadere dal ruolo di sindaco lo stesso Ceffa. Ma c’è la possibilità che i termini per l’approvazione dei bilanci comunali slittino al 28 febbraio.
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«Non ci stupisce e non ci coglie impreparati la decisione del tribunale del Riesame che però facciamo fatica a spiegarci e per questo dovremo attendere la motivazione per la quale i giudici si sono riservati il termine massimo di 45 giorni - spiega l’avvocato Luca Angeleri difensore di Andrea Ceffa-. Stupiti perché siamo sempre più persuasi del fatto che l’ipotesi dell’accusa sia insostenibile e logicamente viziata così come l’ordinanza applicativa della misura. In ogni caso continuiamo a lavorare per raccogliere ulteriori elementi per dimostrare anche in questa fase cautelare, e come tale dai confini più frustranti rispetto ad un dibattimento, che una persona per bene come il sindaco Andrea Ceffa sta preventivamente scontando una pena per un reato che non ha commesso e sono sicuro che alla fine riusciremo a dimostrarlo».
Gli scenari
I prossimi giorni, comunque, saranno determinanti non solo per il futuro politico, ma anche giudiziario di Ceffa. Due livelli che si incrociano. Gli arresti domiciliari sono stati disposti come misura preventiva per la possibilità di reiterazione del reato contestato al sindaco Ceffa. Se lunedì non dovesse passare il bilancio (sempre che si voti) si andrebbe verso il commissariamento del Comune. Ceffa, non essendo più sindaco, potrebbe chiedere la revoca degli arresti, in quanto la misura restrittiva è legata strettamente al suo ruolo. Di certo, come trapela dal suo legale, però non sarà Ceffa a dimettersi «perché si ritiene assolutamente innocente». Altre carte che la difesa potrebbe giocare per chiedere l’allentamento della misura restrittiva sono le dimissioni di Veronica Passarella da amministratore unico di Asm e la richiesta di tre mesi d’aspettativa del dg di Asm Matteo Gabbi: entrambi sono ai domiciliari e sono coinvolti nelle accuse contestate a Ceffa. Ora però non ricoprendo più il loro ruolo non potrebbero più nemmeno reiterare il reato. —