Mattia Casse non si ferma: “Ormai non mi pongo più limiti. Ho ancora dei sassolini da togliermi”
Mattia Casse è intervenuto come ospite nel corso della quinta puntata di Salotto Bianco, trasmissione di approfondimento sulle discipline olimpiche invernali visibile sul canale Youtube di OA Sport, condotta da Dario Puppo e Massimiliano Ambesi. Il 34enne piemontese è reduce dalla prima vittoria della carriera in Coppa del Mondo, ottenuta venerdì scorso nel SuperG della Val Gardena.
“È stata un’emozione veramente unica e me la sto godendo con una mentalità da grande. Se avessi vinto quando avevo 20 anni, sarei qui a saltare o a fare chissà cosa, mentre adesso sono più mentalizzato nella cosa, quindi probabilmente me la godrò di più a fine stagione. Ora sono già focalizzato sulla prossima gara a Bormio. È un focus diverso, ma è la mia prima vittoria e non me la dimenticherò“, racconta lo sciatore azzurro.
Sul brivido legato alla discesa di Jared Goldberg, secondo ad un solo centesimo dal tempo di Casse: “In Val Gardena è così, è sempre un terno al lotto. Anche in discesa ci sono stati tanti inserimenti con numeri alti. Lo sappiamo ed infatti è sempre meglio andare molto forte ed essere davanti, perché altrimenti si rischia di finire fuori dai 30. Ho visto che l’americano era veloce, poi io avevo lasciato qualcosina nell’ultimo parziale e lui aveva fatto top speed, quindi pensavo che mi avrebbe fregato ed invece ho fatto una linea migliore della sua e quel centesimo me lo sono guadagnato, riuscendo a vincere“.
Sul dominatore del Circo Bianco Marco Odermatt: “È il ragazzo della porta accanto. Vince di tutto e di più, ma resta tranquillo, ride e scherza, si ricorda di mille cose ed è molto educato. Gli mancava questa vittoria in Val Gardena e ce l’ha messa tutta, perché dopo il superG non era molto contento… Poi in gigante si vede che fa la prima manche all’80% e nella seconda tira un po’ di più. La Saslong era una pista più adatta a me, mentre a Bormio già si rimischieranno un po’ le cose perché sarà più verso di lui. Adesso è di nuovo in testa alla classifica di tre specialità, era dai tempi di Hermann Maier che non si vedeva nulla del genere, perché neanche Hirscher riusciva ad essere così competitivo ogni giorno. È un talento“.
Su come la vittoria della Saslong possa aver cambiato gli obiettivi della stagione: “Qualche ragionamento l’ho fatto, però sto vivendo uno sport in cui questi qua si svegliano la mattina e aprono il gas in ogni momento. I ragionamenti nel caso li faccio a fine stagione, adesso devo riuscire ad andar forte sulle piste che sono un’icona per questo sport, le classiche. Ho qualche obiettivo da raggiungere, perché comunque negli anni passati ho fatto qualche buon risultato, ma devo ancora togliermi qualche sassolino dalla scarpa e con questa motivazione in più magari può nascere qualcosa di grande. Non mi pongo limiti, perché non ha senso a questo punto della mia carriera“.