Добавить новость
ru24.net
World News in Italian
Декабрь
2024
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27
28
29
30
31

“Anatomia di un’ingiustizia”. Un libro riaccende la luce sul processo “dimenticato” all’ex ministro Landolfi

0

Un processo infinito che si dipana tra accuse cervellotiche, pentiti fragilissimi, gogna mediatica e graticola politica. Poi la rinuncia alla prescrizione, la prima camera di consiglio con sorprendente ”fumata nera”, il ritorno in aula dell’unico accusatore e, alla fine, la sentenza-beffa. Al termine di un’odissea giudiziaria descritta come ”surreale”, e durata sedici anni, nel gennaio del 2023 l’ex ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi deve arrendersi al verdetto della Cassazione che dichiara inammissibile il suo ricorso contro la condanna a due anni inflittagli dalle Corti di merito per la corruzione di un consigliere comunale ”colpevole” di dimissioni a un mese dalla scadenza del civico consesso di Mondragone, sua roccaforte elettorale. Landolfi esce pulito dalle accuse di collusioni mafiose e di favoreggiamento, ma non dal reato di corruzione. La montagna ha partorito il classico topolino, che si rivela tuttavia sufficiente a far imboccare all’ex ministro la via dell’esilio politico. Ma di quel processo ”surreale”, nel merito e nella forma, oggi si torna a parlare grazie a un’inchiesta giornalistica che richiama il tema ancora attualissimo del ”pentitismo” di comodo, che evoca periodi bui della giustizia legati al caso Tortora.

“Anatomia di un’ingiustizia. Il processo a Mario Landolfi”, di Luca Maurelli

E’ in libreria ”Anatomia di un’ingiustizia. Il processo a Mario Landolfi’‘ (Guida Editori, pp. 220, 18 euro) del giornalista Luca Maurelli, il racconto del calvario giudiziario di un uomo perbene, di una passione politica stroncata da una giustizia lenta e miope ma anche la denuncia dell’intreccio incestuoso tra politica e magistratura, spesso inconfessabile, reciproco, spesso utilizzato dai due ”poteri” dello Stato per regolare i propri conti con i pm considerati ”avversi”. Nel profondo Sud, costantemente esposto al pregiudizio della contaminazione mafiosa, in una zona della Campania ”bella e impossibile” e da sempre identificata con l’anti-Stato con i suoi clan e con le sue ”terre dei fuochi”, il litorale domizio del Casertano, inizia e si sviluppa la carriera politica – ricostruita nel libro – del giovane Mario Landolfi, già enfànt prodige della destra campana, che al culmine di una lunga militanza cominciata negli anni Settanta, nel 1994 arriva in Parlamento. È solo l’inizio: Landolfì sarà prima presidente della Commissione di Vigilanza Rai, poi portavoce di Alleanza Nazionale, quindi ministro delle Comunicazioni negli anni ruggenti del berlusconismo e della contrapposizione durissima con la sinistra e con le cosiddette toghe rosse.

Un “fatterello di paese” diventato un caso nazionale e poi dimenticato

A dispetto del ”calibro” nazionale del protagonista, tuttavia, sarà un ”fatterello di paese” a innescare un’inchiesta e un processo che dureranno sedici anni e che scorreranno in parallelo alla vicenda giudiziaria di Nicola Cosentino, plenipotenziario di Berlusconi in Campania. Ma mentre quest’ultimo risponde di concorso esterno, a Landolf viene contestato un solo episodio: l’assunzione in una delle aziende legate ai Casalesi della moglie del consigliere dimissionario. Un ”fatterello di paese”, appunto, su cui pende, però, il macigno dell’aggravante mafiosa. A favore dell’ex ministro, che prima rende pubbliche tutte le intercettazioni telefoniche di cui il Parlamento ha negato l’utilizzo e che poi rinuncia alla prescrizione, testimoniano sia l’anti-Stato, attraverso il boss compagno di giochi d’infanzia, Augusto La Torre, sia lo Stato con la ”S” maiuscola, incarnato dal magistrato che per primo aveva sfidato i Casalesi: Raffaele Cantone. È questa singolare convergenza a sollevare Landolfi dal peso del sospetto della collusione con i clan. Ma non a mandarlo del tutto assolto. Per infliggergli i due anni ai giudici basta infatti la testimonianza di un pentito dalla memoria intermittente, definito ”preciso, puntuale e analitico” nonostante le decine di ”non ricordo” pronunciate nelle varie udienze.

 

L'articolo “Anatomia di un’ingiustizia”. Un libro riaccende la luce sul processo “dimenticato” all’ex ministro Landolfi sembra essere il primo su Secolo d'Italia.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
Даниил Медведев

Даниил Медведев обошёл Пита Сампраса по сумме заработанных за карьеру призовых






Первое издание «Мастера и Маргариты» с автографом Елены Булгаковой выставили на аукцион

Собянин рассказал об открытии моста через Москву-реку в створе улицы Мясищева

Презентация рождественской коллекции белья Lise Charmel в ГУМе

В Якутске новый мусорный полигон так и не введен в эксплуатацию. Стороны погрязли в судебном разбирательстве