I vigneti eroici del Mombarone diventano patrimonio rurale nazionale
SETTIMO VITTONE. Hanno un motivo di orgoglio in più gli abitanti dei centri ai piedi del Mombarone, Carema, Andrate, Nomaglio e Settimo Vittone. I vigneti eroici della Dora Baltea canavesana che puntellano il paesaggio dei quattro Comuni con le loro pergole, i pilun in pietra e calce e i balmetti scavati nella roccia fra le ripide pendici del Mombarone e la Serra di Ivrea, diventano patrimonio nazionale del paesaggio rurale.
Un decreto firmato dal Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) Francesco Lollobrigida ha iscritto i “Paesaggi terrazzati viticoli e agricoli del Mombarone” al Registro nazionale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali. Si tratta del primo sito del Piemonte a venire ammesso al prestigioso registro che dal 2012 riunisce e tutela i più peculiari paesaggi rurali tradizionali o di interesse storico. Il dossier di candidatura era stato presentato al Masaf nell’aprile 2022 dall’Unione Montana Mombarone in qualità di ente capofila.
Esprime grande soddisfazione il presidente della Regione, Alberto Cirio: «L'iscrizione è un grande orgoglio e ringrazio il ministro Francesco Lollobrigida per aver raccolto l’istanza giunta dal territorio affinché fosse riconosciuta l'unicità di un paesaggio e della sua vocazione agricola e rurale come patrimonio collettivo. Mi fa piacere che questo riconoscimento avvenga proprio quest'anno, nel quale festeggiamo il decennale di Langhe Monferrato e Roero patrimonio Unesco. Quella della tutela del nostro patrimonio naturale è una strada tracciata sulla quale vogliamo continuare a investire».
Gioia nelle parole del sindaco di Settimo Vittone, Ivo Peretto: «La soddisfazione è molta e un grazie in primis va a chi mi ha preceduto, all’ex sindaco ed ex presidente dell’Unione Sabrina Noro che ha creduto in questa candidatura – dice Peretto –. Questa iscrizione è motivo di orgoglio per il territorio e il punto di partenza per la valorizzazione dei prodotti tipici e del nostro ambiente montano che va rispettato e tutelato. Sentiamo vicina la Regione Piemonte che ci sosterrà nelle iniziative che metteremo a punto per il mese di marzo prossimo per celebrare questa iscrizione».
Felice anche Ellade Peller, sindaca di Nomaglio: «Il riconoscimento premia il lavoro di valorizzazione che si sta facendo da tempo e che è parte di un percorso che conduciamo su più livelli. Abbiamo iniziato nel 2016 ospitando il Festival internazionale dei paesaggi terrazzati con gente arrivata da tutto il mondo ed abbiamo avviato uno studio specifico sui vigneti di Settimo e Nomaglio che presenteremo nell’ambito di questa iscrizione al Registro. Per tutti noi è un grande stimolo ad andare avanti e a migliorare».
Nella motivazione c’è tutto il senso di questo riconoscimento: «I paesaggi terrazzati del Mombarone sono caratterizzati da un forte valore storico e culturale - si legge - rappresentato da un complesso sistema di terrazzamenti che ben esprime le necessità delle comunità contadine di un tempo di rendere produttivo un sempre maggior numero di superfici plasmando interi versanti». E ancora: «La vite è la coltivazione storica per eccellenza, legata alla presenza di due elementi di unicità fortemente identitari: i pilun che hanno la funzione di sostenere la pergola caremese e i balmetti, cantine scavate nella roccia che sfruttano l’aria che filtra tra le rocce della montagna retrostante per mantenere costante temperatura e umidità. Nell'area sono ancora presenti castagneti storici con piante monumentali che continuano a fornire i propri frutti a margine del sistema viticolo terrazzato». I vigneti del Mombarone vanno a raggiungere altri 36 paesaggi italiani leggendari come le colline del Prosecco di Conegliano, i muretti a secco di Pantelleria, i terrazzamenti delle Cinque Terre, le colline di Pienza e Montepulciano.