Tre pavesi in viaggio sulle strade della Dakar: «Lasceremo in dono il nostro Freelander»
PAVIA. Tre pavesi sulle strade della mitica Parigi-Dakar per fare del bene. Diego e Dario De Martis, padre e figlio, insieme a Stefano Barbieri parteciperanno alla quarta edizione della Rust2Dakar, charity rally che si tiene ogni anno e che arriva al Lago Rosa in Senegal attraversando luoghi mitici della gara creata da Therry Sabine, proseguendo poi fino alla Guinea Bissau, rendendo l’esperienza emozionante. I tre pavesi partiranno giovedì 26 dicembre alle 9 dal porto di Genova direzione Tangeri. «L’ho già fatto in moto – spiega Barbieri, 57 anni – ma in auto è la prima volta, sarà diverso condividere questa esperienza con due amici».
Percorsi differenti
Da Tangeri i tre pavesi su un Land Rover Freelander di qualche anno fa, ma funzionante e adattato alle strade africane, viaggeranno attraverso il Marocco, costeggeranno il Sahara occidentale percorrendo una strada che dalla Mauritania passa in Senegal fino al traguardo. «Ci sono tre itinerari ed altrettanti diversi gradi di difficoltà – continua Barbieri – con una serie di chek point da raggiungere e più l’itinerario è complicato, più i punti per i team aumentano, essendo gara di regolarità. In Mauritania ci ritroviamo con gli altri concorrenti e viaggiamo compatti, sono Paesi dove è meglio muoversi in gruppo». I concorrenti sono una trentina e ognuno sceglie liberamente il mezzo con cui viaggiare.
Spirito di adattamento
Il percorso va affrontato con spirito di iniziativa e senza assistenza, solo cibo e acqua viene fornito dall’organizzazione dalla Mauritania in poi, mentre in Marocco ognuno è libero di scegliere come e dove mangiare e bere. Il risvolto benefico è quello di dare un contributo prezioso ai progetti di cooperazione dell’associazione umanitaria Tavolo 8 ODV.
«Ogni veicolo sarà destinato a diverse iniziative in Senegal e Gambia o rimarrà a disposizione della Odv organizzatrice per essere usato nei progetti di cooperazione o per finanziare gli stessi – sottolinea Diego De Martis, 60 anni - l’organizzazione fornisce un roadbook a ogni checkpoint e una serie di consigli utili su come affrontare i chilometri che separano un checkpoint dall’altro. Noi cercheremo di documentare la nostra avventura. Allenamento alla guida? Non serve, siamo in tre e ci alterneremo». Gli fa eco il figlio Dario, 26 anni: «È una avventura che ci affascina per il mito di Dakar per la solidarietà e la beneficenza alle popolazioni locali. Il nostro mezzo detto "il Gioiello" ha 252mila chilometri, ma siamo fiduciosi: ci porterà al traguardo se non vincitori, orgogliosi di essere arrivati fino alla Guinea Bissau al Garage Ze, nella regione di Cahecu, nel nord ovest del Paese: è una officina e un progetto di formazione per ragazzi dai 16 ai 30 anni. Torneremo a casa stanchi ma ricchi di ricordi per l'esperienza». —