Lavrov: “Niente tregua ora, sarebbe un favore all’Ucraina. Vogliamo un accordo definitivo. La Francia ci contatta senza coinvolgere Kiev”
Via Volodymyr Zelensky, Washington faccia un passo per riallacciare i rapporti con Mosca, ma al momento niente cessate il fuoco. In un’intervista ai media russi e stranieri Serghei Lavrov ha dettato tempi e modi per avviare le trattative per far tacere le armi in Ucraina. “Un cessate il fuoco a questo punto non porterebbe a nulla, mentre sono necessari degli accordi affidabili”, ha detto il ministro degli Esteri russo.
“Sulla questione molto è stato detto – ha spiegato Lavrov -. Ne ha parlato anche il Presidente russo (Vladimir Putin, ndr). Negoziati inutili non sono quello che vogliamo“, ha aggiunto, sottolineando che “l’obiettivo di una tregua è quello di prendere tempo per continuare a inondare l’Ucraina di armi e consentire alle forze ucraine di raggrupparsi, di mobilitare personale e via discorrendo”, ha aggiunto, precisando che “abbiamo bisogno di accordi vincolanti, definitivi, e con valore giuridico”. In ogni caso una conditio sine qua non per l’avvio delle trattative sarebbe un passo indietro di Zelensky: prima di un accordo, ha detto Lavrov, Kiev deve tenere elezioni “per avere un leader legittimo” al posto dell’attuale presidente.
Nel frattempo gli Stati Uniti dovrebbero fare il primo passo per ristabilire i contatti con Mosca, in quanto è stata Washington a tagliare i legami dopo il lancio della “operazione speciale” in Ucraina e ora “la Russia è pronta per le consultazioni con l’amministrazione Trump sull’Ucraina”, ha spiegato Lavrov. “Se i segnali provenienti dalla nuova squadra di Washington per ripristinare il dialogo interrotto da Washington dopo l’inizio dell’operazione militare speciale saranno seri, ovviamente risponderemo ad essi – ha spiegato il potente capo della diplomazia di Mosca -. Il dialogo è stato interrotto dagli americani, quindi dovrebbero fare il primo passo“. Lavrov ha aggiunto di sperare che la futura amministrazione Trump “comprenda le ragioni che hanno portato alla guerra in Ucraina”. Ovvero, nell’ottica di MOsca, l’allargamento della Nato nell’est Europa.
In questo contesto, ha proseguito il ministro degli Esteri, “la Francia ha contattato più volte la Russia attraverso canali riservati offrendo di stabilire un dialogo sull’Ucraina, senza coinvolgere Kiev”. “I nostri colleghi francesi si sforzano di adottare una posizione proattiva su varie questioni, cosa che accogliamo con favore. Tuttavia, non sono sicuro dei risultati di tali iniziative o se questo intento sia genuino“, ha affermato Lavrov. “Ad esempio, le nostre controparti francesi ci hanno contattato più volte tramite canali privati, proponendo di assistere e facilitare il dialogo sulla questione ucraina. È interessante notare che queste proposte spesso hanno escluso l’Ucraina stessa, apparentemente contraddicendo il principio spesso ripetuto dall’Occidente, secondo cui ‘nulla sull’Ucraina dovrebbe essere deciso senza l’Ucraina’”.
Sul fronte mediorientale, ha aggiunto Lavrov, la Russia sta discutendo con le nuove autorità siriane le questioni relative alla garanzia della sicurezza dei suoi cittadini e dell’ambasciata a Damasco. “Non abbiamo ritirato i nostri diplomatici da Damasco, la nostra ambasciata continua a funzionare come molte altre ambasciate”, ha detto Lavrov. ” In generale, siamo interessati e pronti al dialogo su altre questioni delle nostre relazioni bilaterali e questioni nell’agenda regionale”, ha sottolineato il ministro degli Esteri.
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