Nuovo nome per la rubrica "VN scout", nella quale proviamo, senza la presunzione di essere veramente ascoltati ma solo per il piacere di provare a scovare qualche protagonista del futuro, a travestirci da scopritori di talenti. Oggi la redazione di ViolaNews ha il piacere di presentarvi (per chi non lo dovesse conoscere) Matias Arezo, attaccante del Gremio. Matías Arezo nasce il 21 novembre 2002 a Montevideo, in una famiglia modesta e appassionata di calcio. Secondo di quattro fratelli, cresce con Ezequiel, Beckham e Iker, i cui nomi riflettono le passioni calcistiche dei genitori. Fin da piccolo si distingue per il suo talento calcistico, iniziando a giocare a tre anni nel club "Baby Futbol 3 de Abril". Dopo un inizio da portiere non troppo brillante, decide di spostarsi in attacco, dove dimostra subito di essere un predestinato. A otto anni entra nelle giovanili del River Plate di Montevideo, che diventa la sua casa calcistica e lo accompagna nella crescita. Qui lascia il segno con una stagione incredibile da 55 gol, a tal punto che il club, con risorse economiche limitate, deve sostituire i tradizionali palloni da premiare alle triplette con targhe celebrative. Debutta in prima squadra nel 2019, a soli 16 anni, sotto la guida di Jorge Fossati. Nelle tre stagioni successive, Arezo si afferma come uno dei migliori giovani del calcio uruguaiano, segnando 37 gol in 91 partite. Questo talento lo porta nel 2021 in Europa, al Granada, che lo acquista per 5,7 milioni di euro. L’esperienza spagnola, però, si rivela complicata. Arezo fatica ad adattarsi a un contesto nuovo e a una squadra in difficoltà, culminando con la retrocessione del club. Nel gennaio 2023 torna in Uruguay in prestito al Peñarol, dove ritrova fiducia e il feeling con il gol, realizzando 20 reti in 30 partite. Grazie a questa rinascita, Arezo si guadagna l’esordio con la nazionale maggiore e l’attenzione di Marcelo Bielsa. La sua storia è quella di un giovane attaccante determinato, che ha saputo rialzarsi dalle difficoltà e promette di essere una pedina importante per il futuro del calcio uruguaiano. Matías Arezo ha sempre detto di ispirarsi a Edinson Cavani per la dedizione e la capacità di mantenere alti standard di allenamento, ma le sue caratteristiche tecniche lo avvicinano maggiormente al giovane Luis Suárez visto ai tempi del Groningen. Rispetto a Suárez, Arezo ha un carattere meno impulsivo, mostrando un atteggiamento più maturo e responsabile. Sul piano fisico, è un attaccante potente, con un baricentro basso e gambe robuste che lo rendono difficile da spostare quando gioca spalle alla porta. È rapido nei movimenti e pericoloso negli spazi stretti, soprattutto in area di rigore. Tecnicamente completo, sa condurre palla sia sul breve che in velocità, pur avendo ridotto negli anni l’uso del dribbling, probabilmente per adattarsi a schemi tattici diversi. La sua qualità principale è la finalizzazione: Arezo sa segnare in modi diversi, dai tiri dalla distanza alla rapidità di esecuzione nei sedici metri. Tuttavia, il suo gioco è più orientato alla conclusione che al supporto dei compagni, aspetto che potrebbe sviluppare ulteriormente per diventare più incisivo anche nella costruzione della manovra. Al Peñarol è stato utilizzato principalmente come uomo d’area, ma durante la sua esperienza al River Plate aveva mostrato una maggiore predisposizione al dialogo stretto e al lavoro di sponda. In fase di pressing, non manca di energia e determinazione, ma deve migliorare nell’efficacia e nella gestione. Con queste caratteristiche, Arezo è un attaccante dal potenziale notevole, capace di fare la differenza con il giusto contesto tattico e il supporto adeguato. Arezo sarebbe un’opzione intrigante come vice Kean. Attualmente gioca in Brasile, al Gremio, ma non sembra trovarsi bene né avere molto spazio. Per la Fiorentina potrebbe rappresentare un'occasione d’oro, considerando il talento del ragazzo e la valutazione accessibile di circa 6 milioni di euro secondo Transfermarkt. Non sarebbe la sua prima esperienza europea, ma il passaggio alla Fiorentina potrebbe rappresentare un vero punto di svolta per la sua carriera. Classe 2002, Arezo troverebbe un ambiente favorevole per i giovani e per chi cerca di rilanciarsi. La maglia viola potrebbe essere il palcoscenico ideale per vedere questo talento sbocciare definitivamente.