Addio a Bergognoni, tanta politica nella Dc e l’impegno in città

VOGHERA. Un pezzo di storia della città è mancato, giovedì, con la scomparsa di Osvaldo Bergognoni. L’ex consigliere comunale della Dc, i cui funerali si svolgono stamattina (sabato) alle 11 nella chiesa di Pombio, nonostante l’età (aveva 87 anni) era ancora membro del direttivo dell’Udc, e frequentava con assiduità gli incontri politici. Bergognoni aveva seduto in consiglio comunale per una quindicina d’anni tra gli anni Sessanta e Settanta, poi era stato a lungo (fino al 2000 circa) componente del consiglio di amministrazione di Asm Voghera. Di mestiere era stato funzionario dell’ospedale psichiatrico e poi dell’Asl. Di recente aveva perso la moglie Rita. Era stato in buona salute fino a metà dicembre, quando le sue condizioni di salute si erano aggravate improvvisamente.

L’Udc, appena saputa la notizia, ha fatto affiggere un manifesto di partecipazione al lutto: «Osvaldo – racconta il segretario provinciale ed ex sindaco di Voghera Paolo Affronti – era una figura storica nella Democrazia cristiana vogherese, ed era uno dei rappresentanti dell’allora nascente quartiere di Pombio, in cui ha sempre vissuto. Nella Dc militava nella corrente di “Forze nuove”, rappresentata a livello nazionale da Carlo Donat Cattin e a livello provinciale da Walter Damiani. Era un personaggio che preferiva stare sempre dietro le quinte, ma era sempre presente nei momenti più difficili ed impegnativi. Le sue battute spesso ironiche ma piene di concretezza liquidavano lunghe discussioni, alle quali partecipava solo nella parte conclusiva. La sua presenza mancherà molto a tutti gli amici di partito. Voglio da ultimo ricordare – aggiunge - la sua attività come funzionario dell’ex ospedale psichiatrico provinciale. Non posso dimenticare l’affabilità che aveva con tutti i ricoverati di cui, come del resto i suoi colleghi, aveva profonda conoscenza e autorevolezza di ascolto. Nelle visite di lavoro che prima della chiusura facevo come dirigente dell’allora Asl mi accompagnava sempre, perché la conoscenza del luogo e delle persone ricoverate era indispensabile per ben operare».

«Non ci sono parole – aggiunge il figlio di Paolo, Nicola, che con lui è cresciuto - per descrivere il dolore che proviamo per la sua scomparsa. Mi ha insegnato tante cose da bambino e ancora adesso non aveva smesso di insegnarmi: di rara simpatia, diretto e pragmatico, lo ricorderò per i tanti momenti belli che mi ha regalato».

Un ricordo lo ha lasciato, sui social, anche il Cral ospedaliero di Voghera: «Rimarrà per sempre il tuo ricordo, le chiacchierate e le nostre risate. Ora riposa in pace accanto alla tua amata Rita».