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E’ l’ora più buia: la difesa a 3 aveva senso, ma il centrocampo è allo stremo

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La Fiorentina chiude il girone di andata della Serie A 2024/25 (al netto della gara che rimane da recuperare con l'Inter) come lo aveva aperto. Cioè male. Anzi, peggio, perché nelle prime quattro partite erano arrivati tre pareggi e una sconfitta, mentre oggi arriviamo al giro di boa reduci da tre sconfitte e un pareggio. Per questo, nel titolo, parliamo di "ora più buia". Nessun riferimento alla guerra e a Winston Churchill, ci mancherebbe, ma semplicemente stiamo vivendo il momento peggiore della stagione. Nulla più. FIORENTINA-NAPOLI 0-3: LA CRONACA La squadra di Palladino è in riserva da un mese. Quel che è successo a Bove ha acuito molto il problema, ma non lo ha scatenato. Sono calati di condizione Gosens, Ranieri (3 errori nelle ultime 3 partite), Cataldi (spesso acciaccato), oggi non era in giornata nemmeno Dodò, che nel pre partita è stato inquadrato mentre si faceva fasciare. E poi c'è Adli, che per quanto abbia un piede notevole non è mai stato un fulmine di guerra quanto a dinamismo. In queste condizioni, la mediana a due è fragile e subisce continuamente l'iniziativa avversaria, ma abbiamo già affrontato questo tema: mettendo in campo anche Richardson dall'inizio, Palladino si ritroverebbe senza nemmeno un cambio nel mezzo. Mandragora, Adli, Richardson e Cataldi "a metà" non sono abbastanza per infoltire il centrocampo dal 1', e questo specifico problema lo risolverà Folorunsho a partire dalla prossima gara contro il Monza. Poi arriverà Pablo Marì, che sarà capace di dare il cambio allo svagato Ranieri delle ultime uscite e volendo anche di integrare la difesa a tre di Palladino, alla quale è abituato. Quindi serviranno un paio di altri rinforzi almeno, stavolta nel reparto offensivo. Comprendiamo, infine, lo sgomento per la riproposizione della difesa a tre, ma non è per colpa della difesa a tre che la Fiorentina ha perso la partita. L'idea era giusta, a nostro personalissimo modo di vedere, prendendo le mezzali con i terzi, le ali con i tornanti e lasciando Comuzzo (bravissimo) a battagliare con Lukaku. Però l'uno contro uno, per definizione, non lascia margini. E così gli errori individuali sono risultati fatali, forzati dalla mancanza di un filtro all'altezza del Napoli (la capolista, non una squadra qualsiasi) e dalla stanchezza generale (per quanto possano negarlo) degli interpreti. E' stata una mossa rischiosa, soprattutto per le critiche che avrebbe potuto ricevere e che puntualmente ha ricevuto. Ma aveva senso. A posteriori non è stata vincente, è stato a conti fatti un errore. Eppure, ripetiamo, a nostro avviso aveva senso. C'è ancora tempo per raddrizzare la barra, un mese di mercato e tante settimane senza coppe. Coraggio. LA SPIEGAZIONE DI PALLADINO



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