Challenger: male gli italiani nella seconda settimana della stagione
Come consuetudine la settimana dedicata alle qualificazioni Slam abbatte, per ovvi motivi, il livello dei tornei Challenger che si svolgono in contemporanea, con tutti i tennisti dal n.100 al n.230 impegnati a sgomitare per un posto al sole. È la dura vita di chi non appartiene all’élite e che vede in queste qualificazioni l’occasione per sistemare, almeno economicamente, la stagione. Basti pensare che anche solo un’eliminazione al primo turno vale circa 21.000 euro e la qualificazione al tabellone principale addirittura 79.000, cioè più di quanto un giocatore Challenger di medio livello riesca a guadagnare in un anno.
A Oeiras, città portoghese di 175.000 abitanti a 60 km da Lisbona, si svolge l’abituale torneo (categoria 75, cemento indoor) che inaugura la stagione europea. In tabellone c’erano due azzurri: Lorenzo Giustino e Samuel Vincent Ruggeri. Subito eliminato Giustino che ha opposto ben poca resistenza al turco Ergi Kirkin (n.286 ATP), 25enne dal modesto pedigree (comunque una vittoria Challenger nello scorso mese di maggio a Porto Alegre). Poco meglio è andata al tennista bergamasco che, superato all’esordio (6-2 6-1) il talentuoso 19enne croato Matej Dodig (n.266), è poi stato eliminato dal canadese Liam Draxi (n.246) al termine di una partita drammatica conclusasi dopo tre ore di gioco col punteggio di 3-6 6-1 7-6(7). L’azzurro tra l’altro nel tie-break decisivo ha avuto un match point, sul 6-5 e servizio, ma bravo è stato il canadese a salvarsi dopo uno scambio rocambolesco che l’ha visto più volte sull’orlo dell’abisso. Poi a Ruggeri sono anche venuti i crampi ed è stata la fine.
Una notazione tutta particolare se la merita il serbo Hamad Medjedovic con la sua scelta in chiara controtendenza. Con una classifica da n.112 ATP il 21enne nativo di Novi Pazar sarebbe stato testa di serie nelle qualificazioni degli AO, cui invece ha rinunciato per partecipare a questo Challenger. Cosa che stride con quanto succede nella quasi totalità dei casi e anche con quanto abbiamo appena scritto. Il vincitore delle Next Gen Finals 2023 ha così spiegato la propria scelta: “Sarebbe stato un viaggio molto importante che tra l’altro non mi avrebbe garantito punti ATP. In questo momento preferisco invece scalare posizioni nel ranking piuttosto che guadagnare denaro. Voglio entrare quanto prima in top 100”. Sano realismo o mancanza di ambizione da parte sua?
In Thailandia si giocava il secondo dei due Challenger 75 (cemento outdoor) con Enrico Dalla Valle e Francesco Maestrelli ai nastri di partenza. Poca fortuna per entrambi perché, dopo le vittorie contro Hikaru Shiraishi (6-0 6-2) per il romagnolo e Christian Langmo (4-6 6-1 6-3) per il pisano, è arrivata subito dopo l’eliminazione. Dalla Valle ha perso 6-3 6-4 con lo svizzero Jakub Paul (n.411) e Maestrelli (6-4 6-2) con il cinese Jie Cui (n.349).
Sorte analoga per Raul Brancaccio al Challenger 75 di Nottingham (cemento indoor) il cui percorso si è fermato anch’esso al secondo turno. Dopo il vittorioso esordio (6-4 6-2) contro il francese Tristan Lamasine (n.466), il giocatore di Torre del Greco nulla ha potuto contro l’austriaco Dennis Novak (n.351 ma top 100 nel 2020) che si è imposto 6-3 6-7(5) 6-4 nonostante la fiera resistenza dell’azzurro.