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Qui in Venezuela si afferma la volontà popolare: ma i ‘sottonisti’ nostrani seguono le direttive Usa

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Una delle espressioni più stupide coniate da certa politologia d’accatto, ben rappresentata tra i pennivendoli che vanno per la maggiore nella cosiddetta grande stampa e nei media radiotelevisivi è stata negli ultimi anni indubbiamente quella di “sovranismo”.

Non è mai stato ben chiaro cosa lorsignori volessero significare usando tale balorda categoria. Quello che è certo è che i politici che venivano definiti tali sono stati i più rapidi e risoluti a svendere ogni sovranità, sia popolare che nazionale, ai poteri forti privati, soprattutto il capitale finanziario transnazionale e allo Stato-guida dell’Occidente in crisi terminale, gli Stati Uniti d’America, emulando e superando in stoltezza i liberali che li avevano preceduti sulla strada della svendita delle risorse e del reclutamento a forza del popolo sovrano nell’assurda e suicida campagna contro la Russia, la Cina e gli altri Stati che rifiutano giustamente l’ordine capitalista dei privilegi per pochissimi, miseria e morte per la stragrande maggioranza dell’umanità.

Meloni & C., per i quali propongo la ben più pregnante definizione di “sottonisti”, sono in evidente linea di continuità con Draghi, massimo profeta del capitalismo e dell’atlantismo in Europa e nel nostro Paese. Di lui resterà storica la sciagurata frase “Volete i condizionatori o la pace?”, che segnò la sottomissione dell’Italia alla politica guerrafondaia di Biden e della Nato, col risultato della lunga e sanguinosa guerra in Ucraina, oltre un milione di morti e della fine dell’intercambio energetico con la Russia che sta determinando un’ulteriore rovinosa tappa della crisi senza fondo dell’economia dell’Europa asservita alla Nato e alle lobby finanziarie.

L’ascesa al potere di Trump e Musk sta ponendo le premesse per l’accelerazione della corsa dell’Occidente verso l’autodistruzione e la catastrofe planetaria. Trump è certamente più sveglio e intelligente di Biden, non è che ci voglia molto, ma le sue recenti irricevibili smargiassate su Canada, Groenlandia e Panama non lasciano molti dubbi sulla sua vocazione imperiale e la sua proterva volontà di rilanciare la grandezza degli Stati Uniti a spese dei popoli del mondo.

I sottonisti nostrani riescono al tempo stesso a omaggiare il nuovo Zar di Washington, dando importanti settori strategici chiavi in mano a Musk, e ad assecondare la folle velleità europea di continuare la guerra. Meloni si intesta la liberazione di Cecilia Sala, ottenuta grazie all’intelligence nazionale che conserva monostante tutto importanti conoscenze e professionalità sedimentate nel corso dei decenni, ma ribadisce il suo incondizionato sostegno al regime genocida di Netanyahu che continua ogni giorno a massacrare i Palestinesi mentre si espande in Libano e Siria e prepara ulteriori attacchi contro l’Iran.

Qui in Venezuela, dove mi trovo da qualche giorno, e Nicolas Maduro si è insediato come presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela, la situazione è complessivamente tranquilla, salva qualche soporadica manifestazione dell’opposizione, per lo più poco partecipata, pacifica e ben controllata dal popolo chavista adeguatamente organizzato.

Ciò costituisce il risultato di una volontà popolare coesa e di cristallina chiarezza volta a riaffermare in ogni circostanza il principio della sovranità nazionale e popolare quale deve essere nel contesto del mondo multipolare e pluricentrico che va costruito superando l’obsoleto e cadente predominio di stampo imperialista e neocoloniale dell’Occidente. Trump e Musk vorrebbero mettere le mani sulle ricchissime risorse energetiche e di altro genere del Paese, ma troveranno ora e sempre la strada sbarrata dalla mobilitazione popolare organizzata e dall’alleanza incrollabile tra popolo, milizia, forze di polizia e Forze armate.

Chiunque voglia informarsi in merito sulla stampa italiana è destinato a imbattersi in titoli demenziali come quello apparso ieri sulla Repubblica che per l’ennesima volta parla del “baratro” in cui starebbe cadendo il Venezuela. Stando qui l’impressione è quella, del tutto opposta, di un popolo animato da una fortissima volontà di pace e prosperità, simboleggiata anche dal consumismo perfino eccessivo che si è registrato durante le recenti festività natalizie.

I sottonisti nostrani, annidati nei media, nel governo ma anche nel vertice di forze di finta opposizione come il Pd, spingono il loro estremo servilismo nei confronti dell’Impero in declino al punto di negare il riconoscimento al legittimo presidente Maduro per darlo invece all’insulso burocrate Edmundo Gonzalez, da sempre attivo come marionetta di Washington in servizio permanente attivo. E’ l’altra faccia dell’impegno per la continuazione dell’insensato massacro ucraino e del sostegno politico e militare al genocida Netanyahu. Una situazione davvero avvilente per uno Stato come l’Italia, che fu a lungo faro di civiltà per il mondo, ma che languisce oggi sotto il giogo dei sottonisti che la controllano per conto terzi,come sempre sono stati usi fare nelle varie contingenze storiche.

L'articolo Qui in Venezuela si afferma la volontà popolare: ma i ‘sottonisti’ nostrani seguono le direttive Usa proviene da Il Fatto Quotidiano.




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