Biden estende di altri 18 mesi lo status di ‘protezione’ per circa un milione di migranti
Circa 600.000 venezuelani e oltre 230.000 salvadoregni residenti negli Stati Uniti potranno rimanere legalmente per altri 18 mesi. L’annuncio, comunicato venerdì dal Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, arriva poco prima dell’insediamento del presidente eletto Donald Trump, che ha promesso politiche migratorie più restrittive.
L’amministrazione Biden ha sostenuto il programma di Status di Protezione Temporanea (TPS), ampliandolo fino a coprire circa un milione di persone. Tuttavia, il futuro del TPS rimane incerto sotto Trump, che durante il suo primo mandato aveva cercato di ridurne drasticamente l’uso. I regolamenti federali consentono l’interruzione anticipata delle proroghe, anche se finora ciò non è mai avvenuto.
Estensioni per venezuelani, salvadoregni, ucraini e sudanesi
Il TPS è stato esteso anche per oltre 103.000 ucraini e 1.900 sudanesi residenti negli Stati Uniti. Per i venezuelani, l’estensione copre il periodo da aprile 2025 a ottobre 2026, mentre per i salvadoregni, che godono del TPS dal 2001 a seguito dei terremoti nel loro Paese, la nuova scadenza è fissata per settembre 2024.
L’estensione del TPS per il Venezuela è motivata dalla “grave emergenza umanitaria causata dalle crisi politiche ed economiche sotto il regime di Maduro”, ha dichiarato il Dipartimento. Per El Salvador, la decisione è legata alle “condizioni ambientali avverse”, tra cui forti piogge e tempeste degli ultimi anni.
Il TPS e la vita degli immigrati
Il TPS consente di soggiornare legalmente nel Paese e lavorare, ma non offre un percorso verso la cittadinanza. Per José Palma, salvadoregno residente negli Stati Uniti dal 1998, l’estensione rappresenta una “boccata d’aria fresca”. Palma, unico membro della sua famiglia con TPS, teme che senza il programma potrebbe essere espulso e separato dai suoi quattro figli, cittadini statunitensi, e da sua moglie, residente permanente.
Victor Macedo, venezuelano e attivista politico arrivato negli Stati Uniti nel 2021, ha accolto la notizia con sollievo: “Il TPS mi dà uno status legale, la possibilità di lavorare e guidare”.
Il futuro del TPS sotto Trump
Trump e il vicepresidente designato JD Vance hanno dichiarato l’intenzione di ridurre l’uso del TPS e di rafforzare le politiche di deportazione. Durante la sua prima amministrazione, Trump aveva tentato di revocare il TPS per El Salvador, ma fu bloccato dai tribunali.
Nel frattempo, attivisti come Felipe Arnoldo Díaz della National TPS Alliance continuano a fare pressione per proteggere anche i migranti di Paesi come Guatemala, Ecuador, Nepal e Honduras, i cui TPS scadranno a breve.
Il TPS, istituito dal Congresso nel 1990, mira a proteggere cittadini di Paesi colpiti da disastri naturali o conflitti civili, offrendo autorizzazioni temporanee di soggiorno e lavoro per periodi di 18 mesi, rinnovabili. Attualmente, circa un milione di persone provenienti da 17 Paesi, tra cui Haiti, Afghanistan e Libano, ne beneficiano.
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