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Virus HPMV in arrivo dalla Cina. Niente allarmismi, solo attenzione

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Dopo 5 anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19, è comprensibile che, ancora, qualsiasi notizia di malattie in arrivo dalla Cina causi ansia e preoccupazione nelle comunità internazionali. Soprattutto se si tratta di un virus respiratorio, come nel caso dell’epidemia da metapneumovirus umano (HMPV) che causa sintomi simili a influenza e raffreddore e che però può anche complicarsi in polmonite. Il virus, che appartiene alla famiglia Paramyxoviridae, nel genere Metapneumovirus ha avuto una forte recrudescenza in Cina alla fine del 2024, e proprio per questo motivo il 7 gennaio 2025 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha acceso un alert sull'aumento di queste infezioni nell'emisfero settentrionale. Ma -e questa è una buona notizia- l'HPMV non è un nuovo patogeno (come lo era il coronavirus del 2020) in quanto è stato identificato per la prima volta già nel 2001 in Olanda, causando un importante contagio per bambini, anziani e immuno-compromessi. Questo vuol dire che parte della popolazione è già immunizzata. I sintomi tipici sono difficili da distinguere da quelli di una forte influenza, e includono febbre, difficoltà respiratorie, tosse e spesso anche respiro sibilante. Panorama ha intervistato il professor Fabrizio Pregliasco, direttore Sanitario dell’Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano

Professore, dobbiamo preoccuparci per questo virus che arriva ancora una volta dalla Cina?

Direi proprio di no. L'allarme è arrivato in Europa perché i cinesi hanno riferito un'epidemia di questo virus a Rna, e sappiamo ormai bene che avere dalla Cina notizie veritiere e puntuali è alquanto difficile. Ma mi sento di tranquillizzare tutti, perché nei fatti questo è un virus che conosciamo bene, e che ora misuriamo, ma che nel passato quando non c'era la capacità tecnica di biologia molecolare della cosiddetta PCR, non intercettavamo come pericoloso. Allora guardavamo solo se c'era l'influenza, oppure no, perché era il problema più delicato e per il quale avevamo il vaccino. E' solo da una decina d'anni che si è capito che tra i tanti virus respiratori dell'inverno, che sono più di 260 e sono catalogabili dal più cattivo al più buono, il metapneumovirus si pone, come gravità, proprio vicino all'influenza e al virus respiratorio sinciziale. Nei fatti, lo conosciamo da tempo ed è molto confondibile con la vera influenza. Non è assolutamente un'emergenza.

In Grecia però c'è un paziente in terapia intensiva. Anche questo ampiamente prevedibile?

Sì, esattamente come accade con altri virus. Quest'uomo di 71 anni a quanto ne sappiamo ha altre patologie, e un quadro clinico già compromesso: probabilmente è stato contagiato dalla figlia, tornata dalla Cina e guarita senza alcun problema. Ma ripeto: non dobbiamo farci prendere dal panico perché i prodromi sembrano sovrapponibili a quanto accaduto con il Covid. Non c'è nulla di lontanamente paragonabile.

I sintomi sono gli stessi dell'influenza?

Praticamente sì, i sintomi iniziali sono febbre, dolori muscolari, tosse: difficile distinguerlo dall'influenza "comune". E' molto importante curarsi con un'automedicazione responsabile: no all'uso dell'antibiotico, quantomeno all'inizio, se non prescritto dal medico e solo in caso di peggioramento e coinvolgimento di bronchi e polmoni. La maggior parte dei casi si risolvono in pochi giorni.

C'è una terapia particolare, o esiste un vaccino?

Le terapie sono quelle sintomatiche, con uso di antinfiammatori, paracetamolo se la febbre supera i 38,5, e riposo a casa anche per non favorire il contagio. Non esiste alcun vaccino per prevenirlo.

Come si trasmette?

Attraverso contatto diretto con secrezioni, gocce di saliva o toccando superfici contaminate dal virus. Le raccomandazioni per evitare il contagio sono quelle di sempre, con lavaggio ripetuto delle mani, mascherina -se si è soggetti particolarmente fragili o immunodepressi- soprattutto in casi di grande affollamento. Le misure che abbiamo imparato a conoscere e a "fare nostre" durante la pandemia ma che valgono per la prevenzione di qualsiasi virus respiratorio, proprio come questo.




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