Un docufilm contro il regime comunista di Maduro: a Roma la proiezione di “Todos lo Saben”
Nel giorno del controverso insediamento di Nicolás Maduro alla presidenza del Venezuela per il suo terzo mandato, a Roma, presso la Sala Caduti di Nassiriya, si è tenuta la proiezione del film-documentario Todos lo Saben. Un evento ideato per ribadire il dissenso verso una vittoria elettorale che, come sottolineato anche dalla premier Giorgia Meloni, non è riconosciuta dall’Italia.
Molto più di un film: il racconto della distopia
Edmundo González Urrutia, candidato dell’opposizione al regime di Maduro, ha rivendicato la vittoria alle ultime elezioni, sostenendo di aver ottenuto oltre il 65% delle preferenze. Il documentario è incentrato sugli eventi che hanno preceduto e seguito il voto del 28 luglio 2024, offrendo una narrazione attraverso le testimonianze dei cittadini e della leadership politica che ha invitato alla protesta contro il presidente illegittimo. Nel docufilm emerge la resistenza del popolo venezuelano e il desiderio collettivo di un cambiamento. Fanno parte della cronaca degli ultimi giorni gli arresti di diversi dissidenti, tra cui la leader dell’opposizione Maria Corina Machado, rilasciata poco dopo in seguito a proteste internazionali.
“Maduro ha sequestrato il Venezuela”
«Maduro ha sequestrato il Venezuela per 25 anni, ha segregato un popolo e le sue ricchezze, e lo ha fatto non solo con il supporto del narcotraffico, ma anche con la complicità dei Paesi socialisti amici: la Cuba di Castro, il Foro di San Paolo, il Grupo de Puebla. Le elezioni del 28 luglio hanno spezzato questa catena di oscurità e privazione e hanno legittimamente consegnato la presidenza della nazione ad Edmundo González Urrutia. L’ostinazione di Maduro a non accettare la sconfitta e ad insediarsi ad ogni costo è un’ulteriore prova di quanto il regime si fa beffa delle leggi», ha dichiarato la senatrice Cinzia Pellegrino, capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione straordinaria per i Diritti umani, promotrice dell’incontro.
Cinzia Pellegrino: “Basta paura alimentata dal socialismo”
«Siamo qui oggi a chiedere ancora una volta il rispetto del voto, del mandato del popolo venezuelano che nelle urne ha scritto la Storia. Basta paura, basta oscurità alimentate dal socialismo», ha concluso Pellegrino con forza. «Quello di Maduro non è solo il sogno socialista che si disgrega, ma anche la fine di un regime corrotto, dedito al narcotraffico per sopravvivere, che assassina, sequestra e depreda le ricchezze di una terra meravigliosa. Il Venezuela può e deve tornare a sperare in un futuro migliore».
“La democrazia non è solo un principio: è una responsabilità”
Durante l’evento, la senatrice Stefania Pucciarelli, presidente della Commissione straordinaria per i Diritti umani, ha sottolineato: «In questo momento cruciale dobbiamo far sentire la nostra voce accanto a quella dei venezuelani che lottano per la libertà. La democrazia non è solo un principio: è una responsabilità da difendere con determinazione, nella speranza che venga ristabilito lo stato di diritto tanto atteso dal popolo venezuelano». Pucciarelli ha poi messo in guardia contro il rischio di un ulteriore deterioramento della democrazia in Venezuela, con conseguenze «devastanti» per la popolazione e la stabilità regionale.
Fidanza: “Non possiamo accettare in silenzio la repressione delle squadracce rosse di Maduro”
Anche l’onorevole Carlo Fidanza, vicepresidente di EuroLat, è intervenuto sottolineando che «nelle ultime ore si contano almeno 16 arresti, tra cui quello della leader dell’opposizione e premio Sacharov 2024, Maria Corina Machado, liberata dopo poche ore in circostanze ancora da chiarire». Fidanza ha dichiarato: «Non possiamo accettare in silenzio che un intero Paese venga preso con la forza dalle squadracce rosse di Maduro. È stato giusto che il presidente Giorgia Meloni e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola abbiano ribadito che né l’Italia né l’Europa riconosceranno il regime. Continueremo a lavorare per una transizione democratica e pacifica. Viva la Libertà e gloria al bravo popolo!».
Zoghbi: “Da oggi non siamo più opposizione, comunque vada”
Tra i relatori, anche Felipe Zoghbi, responsabile della Piattaforma Unitaria Democratica di Roma, che si è rivolto «alle democrazie più consolidate del mondo, in particolare all’Europa, culla della civiltà occidentale, che conosce il valore della libertà e della democrazia». Zoghbi ha evidenziato che in Venezuela esiste un popolo «pronto e capace di assumersi la responsabilità della democrazia. Siamo determinati, e non ci sarà alcun arretramento da parte delle forze democratiche». Ha poi chiesto un maggiore sostegno internazionale, concludendo: «Oggi, più che mai, affermiamo con forza: non si torna indietro. La vittoria è già stata conquistata; ciò che resta è consolidarla. Come venezuelano e rappresentante della Piattaforma Unitaria, vi assicuro che non ci fermeremo finché la libertà non sarà realtà. Da oggi non siamo più opposizione, comunque vada».
Magallanes: “Siamo testimoni del colpo di stato di Maduro”
A chiudere, l’intervento di Mariela Magallanes, deputata dell’Assemblea Nazionale 2015 del Venezuela, che ha espresso gratitudine verso gli organizzatori e i presenti, sottolineando anche il sostegno ricevuto dalla premier Giorgia Meloni e dalla sottosegretaria agli Affari Esteri del governo italiano. «Mentre si consolida la diffusione del documentario, siamo testimoni del fatto che Maduro ha consolidato il colpo di Stato: oggi è più illegittimo che mai. La nostra lotta è tornare alla libertà, fino alla fine, sostenendo la nostra leader Maria Corina Machado e i connazionali che rischiano tutto per il solo desiderio di essere liberi. Dal nostro esilio, continueremo a essere una voce per la democrazia e la libertà».
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