Australian Open: Kyrgios bocciato, passa Fearnley. Bene Auger, Paul rischia ma se la cava. Shang ancora KO [VIDEO]
J. Fearnley b. [WC] N. Kyrgios 7-6(3) 6-3 7-6(2)
Tanti proclami, tante promesse, tanto rumore. Peccato che i fatti, per Nick Kyrgios, siano ben pochi. Al primo match in uno Slam dopo due anni e mezzo l’australiano ha infatti pagato dazio a un ottimo Jacob Fearnley, che si conferma giocatore in ascesa fornendo una prestazione lineare e senza fronzoli. Sia chiaro: l’australiano non ha sfigurato, chiude comunque con 35 vincenti e una buona presenza nello scambio, come dimostrano i due tie-break. Fearnley è stato però più solido: 81% di punti vinti con la prima, ben 46 colpi vincenti a fronte di soli 27 non forzati. Numeri che descrivono concretezza e fiducia nei propri mezzi, elementi che chiaramente Kyrgios dovrà recuperare se vuole davvero tornare competitivo, così come i numeri al servizio; uno come lui non può vincere meno del 70% dei punti quando entra la prima. Decisamente rimandato lui, decisamente promosso il britannico, che affronterà Cazaux in un match che promette scintille. In palio il terzo turno con (quasi sicuramente) Zverev.
[12] T. Paul b. C. O’Connell 6-2 3-6 6-1 6-7(5) 7-5
Sembrava dovesse essere poco più che una formalità l’esordio di Tommy Paul, n.11 al mondo e tra i giocatori più attesi alla vigilia. Peccato che Christopher O’Connell, padrone di casa, la pensasse in maniera leggermente diversa. L’americano ha dovuto vincere più volte un complicatissimo primo turno, servendo per il match nel quarto e trovandosi più volte spalle al muro nel quinto, con la svolta definitiva rappresentata però dalle tre palle break consecutive annullate nel settimo game. Da lì, con un livello di tennis sublime da entrambi e un pubblico super coinvolto, Paul ha saputo trovare la sua strada vincendo per l’ottava volta (su 13) un match al quinto, terza in Australia su quattro occasioni. 80% di punti con la prima, 66 vincenti, sono numeri che accendono grandi speranze; affronterà in un secondo turno scintillante Kei Nishikori. Esce tra gli applausi O’Connell, che ha dato tutto e forse anche qualcosa in più.
[29] F. Auger-Aliassime b. J-L. Struff 6-3 6-0 4-6 6-1
Procede a vele spiegate il gennaio dorato di Felix Auger-Aliassime. Il canadese si libera, in meno di due ore e mezza, di uno Jan-Lennard Struff tutt’altro che irresistibile, come si può evincere dal punteggio (non aveva mai subito un doppio 6-0/6-1 all’interno dello stesso match nel circuito principale). Molti meriti del canadese, solido al servizio e con soli 23 non forzati a referto, oltre che come sempre pesante nello scambio, specie dal lato destro. La potenza e le variazioni oggi non hanno aiutato il tedesco, che ha commesso ben 43 non forzati (8 in più dei vincenti) vincendo solo il 52% dei punti con la prima, e facendo ancor peggio con la seconda. Ci sono dunque anche tante colpe e un po’ di delusione, per un giocatore che ha spesso espresso un potenziale decisamente inadatto a sconfitte del genere. Auger-Aliassime, nel 2022 fermato solo da Medvedev ai quarti, se la vedrà con Davidovich Fokina.
A. Davidovich Fokina b. J. Shang 7-6(1) 5-2 RIT.
C’è purtroppo poco da descrivere della vittoria di Alejandro Davidovich Fokina, giunto dopo il ritiro di Juncheng Shang, che ancora una volta presenta il problema di essere troppo leggero fisicamente. Si tratta del quinto ritiro a partita in corso nell’ultimo anno, e il primo fu proprio allo scorso Australian Open contro Alcaraz. Dopo un bel primo set, lottato, in cui il cinese ha avuto 3 set point sul servizio, oltre ad esser stato due volte avanti di un break, c’è stato il crollo nel secondo parziale. Lo spagnolo è stato prima bravo a rimanere in scia, poi a fare il vuoto, approfittando anche di 35 (!) errori non forzati di Shang, che si è infine ritirato per un problema al piede destro. Vittoria importante per lo spagnolo, che contro Auger cercherà un terzo turno fondamentale anche per preservare la top 70.