La traduzione è troppo imbarazzante: la Federazione di sci vieta lo slogan “I love Wank” durante le gare sulle nevi di Garmisch
La pubblicità è l’anima del turismo e la Bayerische Zugspitzbahn, che gestisce gli impianti sciistici di risalita a Garmisch-Partenkirchen avrebbe voluto rinnovare le sue inserzioni in occasione delle gare di Coppa del Mondo di sci alpino. Al posto di “Zugspitze – Top of Germany” si sarebbe dovuto scegliere un altro slogan e reclamizzare direttamente una delle altre montagne locali servite dai suoi impianti. Il nuovo logo avrebbe dovuto essere inciso anche nella neve sul Kreuzeck, un tratto ripido della famosa via Kandahar, che sarà particolarmente al centro dell’attenzione dei droni durante la discesa libera e il superG femminili di Coppa del Mondo di sci il 25 e il 26 gennaio, ma anche nel corso della discesa maschile il 2 febbraio successivo.
Per Klaus Schanda, direttore marketing della Zugspitzbahn, si sarebbe prestato in modo eccellente lo slogan impiegato ormai da anni tra le cabine blu della ovovia Wankbahn, dove alcune cabine recano la scritta “I love Wank“, in cui la parola “love” è sostituita da un cuore rosso come nel logo pubblicitario di New York del 1977. Era certo che sarebbe stato lo slogan ideale per attrarre l’attenzione degli osservatori, che è l’imperativo per una pubblicità efficace. Quando la scorsa estate la nazionale scozzese di calcio si è trasferita a Garmisch-Partenkirchen per i Campionati Europei, però, nell’entourage scozzese non riuscivano più a calmarsi dal ridere. In inglese to wank è un verbo relativamente volgare per indicare l’atto di masturbarsi: l’atmosfera sulla vetta a 1.780 metri doveva essere piuttosto selvaggia, per non parlare nel Wankstüberl, il locale nella stazione della Wankbahn più a valle.
Durante i Mondiali la Zugspitzbahn non è però realmente l’ospite delle sue piste, bensì solo un inserzionista pagante. È la Fédération Internationale de Ski – World Ski Association, la FIS, che comanda. E ha detto di no alla tanto desiderata pubblicità. Troppo offensiva per milioni di telespettatori, molti dei quali probabilmente sono in grado di parlare inglese anche nelle sue accezioni meno sottili. Anche Martina Betz, responsabile del comitato organizzatore (OK) delle gare di Garmisch-Partenkirchen, pur dichiarando alla stampa bavarese “adoro questa montagna e questo logo”, si è detta d’accordo con la FIS che un’azione del genere è fuori luogo. Nel contesto delle gare di Coppa del Mondo si vuole mostrare un’immagine positiva dello sport e dei partner di Garmisch e non “la logica del linguaggio sessuale”.
Schanda invece avrebbe sperato in “un po’ più di umorismo” da parte della FIS. La sua idea peraltro ha avuto comunque eco, anche se per ora solo a livello locale e non con l’afflato internazionale che avrebbe sperato. Ne hanno parlato la Garmisch-Partenkirchner Tagblatt e a cascata diversi altri media tedeschi dalla Münchener Merkur alla SZ, per arrivare fino alla ZdF. Le cabine dell’ovovia Wankbahn d’altronde sono in pausa invernale e ritorneranno in esercizio solo dall’11 aprile. La salvaguardia al senso del pudore per i telespettatori sportivi anglofoni è salva.
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