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Dal piccolo Kfir alle cinque soldatesse, chi sono i primi 33 ostaggi israeliani che saranno liberati (vivi o morti)

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Ci sono il piccolo Kfir Bibas, 2 anni (rapito quando aveva 9 mesi) e Oded Liftshitz, 84 anni, fondatore di Kibbutz Nir Oz e marito di Yocheved, scarcerata a novembre e diventata famosa per la stretta di mano al carceriere di Hamas tra i primi 33 ostaggi israeliani che saranno rilasciati da Hamas nell’ambito dell’accordo sulla tregua. I funzionari israeliani hanno affermato di ritenere siano vivi 25 dei 33 ostaggi che dovrebbero essere rilasciati da Hamas nella prima fase di attuazione dell’accordo.

Nell’elenco ci sono tutti i componenti della famiglia Bibas, con Kfir, il fratello Ariel di 5 anni e i loro genitori Shiri e Yarden Bibas. Romi Gonen scappata dal Supernova festival, Doron Steinbrecher, un’infermiera veterinaria, che il 7 ottobre era nel suo appartamento nel kibbutz Kfar Aza. Shlomo Mansour, 86 anni, il più anziano dei prigionieri. Ci sono le cinque giovani soldatesse israeliane rapite, ovvero Agam Berger, Daniella Gilboa, Liri Albag, Naama Levy e Karina Ariev il cui video della brutale cattura fu diffuso dalle autorità israeliane lo scorso maggio. Ariev, 19 anni (terza nella foto), era apparsa in un video di propaganda di Hamas in cui implorava il governo di Netanyahu di fermare la guerra.

Nell’elenco Arbel Yehud, 29 anni, infermiera; Emily Damari, 27 anni, britannica. Ci sono due franco-israeliani, Ofer Calderon 54 anni e Ohad Yahalomi, 50 anni e gli statunitensi Sagui Dekel-Chen, 36 anni, e Keith Siegel, 65. C’è poi Yair Horn, 46 anni, rapito insieme al fratello minore Eitan, 37 anni, dal Kibbutz Nir Oz che però non figura nell’elenco. Entrambi sono cittadini argentini.

Nella lista anche il russo Sasha Alexander Trufanov, 29 anni, c’è anche l’etiope Avera Mengistu, 38 anni. Infine Ohad Ben-Ami, 58 anni, rapito dal Kibbutz Be’eri insieme alla moglie Raz, rilasciata nell’ambito dell’accordo di novembre; Gadi Moshe Moses, 80 anni ed Eli Sharabi, 52 anni, i cui figli e la moglie sono stati uccisi durante l’assalto del 7 ottobre; Itzhik Elgarat, 70, ferito durante l’assalto di Hamas e, secondo quanto ha riferito il fratello, non più in vita; Oded Lifshitz, 84 anni, giornalista, Tsahi Idan, 50 anni. Ci sono poi Hisham al-Sayed, 36 anni, e Tal Shoham, 39 anni, rapito dal kibbutz Be’eri. Anche due giovani rapiti durante il Nova Music Festival nel deserto del Negev: Omer Wenkert, 23 anni, Eliya Cohen, 27, Or Levy, 34 e Omer Shem-Tov, 22. A Israele non è stato detto quanti sono ancora in vita, ma i mediatori israeliani hanno insistito sul fatto che prima vengano consegnati i vivi e poi, alla fine, i corpi degli ostaggi defunti.

In base al programma, dopo i tre ostaggi rilasciati domenica e i quattro sette giorni dopo, per un periodo di quattro settimane saranno liberati tre ostaggi ogni settimana. Infine, 14 ostaggi saranno restituiti nella sesta e ultima settimana della fase uno dell’accordo.

L'articolo Dal piccolo Kfir alle cinque soldatesse, chi sono i primi 33 ostaggi israeliani che saranno liberati (vivi o morti) proviene da Il Fatto Quotidiano.




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