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Champions League, guida ai verdetti delle ultime giornate

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Ancora 180 minuti e poi la prima fase della nuova Champions League sarà in archivio con i suoi verdetti, promozioni e bocciature. Una volata spalmata su due settimane, con il super mercoledì in programma il 29 gennaio nel quale tutte e 18 le partite saranno giocate in contemporanea. Una roulette russa che nelle intenzioni della Uefa deve rappresentare il momento di maggior interesse dei primi cinque mesi del format studiato per contrastare le spinte secessioniste della Superlega.

Trattandosi di una prima volta non ci sono certezze ma solo ipotesi e proiezioni. Ecco, allora, una guida ragionata per cercare di rispondere ad alcune domande e avere una bussola grazie alla quale orientarsi in vista delle ultime due tornate di match.

Quanti punti servono per qualificarsi direttamente agli ottavi di finale?

Detto che solo il Liverpool è stato capace fin qui di fare percorso netto (18 punti su 18 conquistati) le simulazioni realizzate nelle ultime settimane hanno fissato in 17 la quota qualificazione diretta. Dovrebbe coprire il 96% delle combinazioni, il che significa che, per essere sicuri, sarebbe meglio arrampicarsi fino a 18 dove la percentuale sale a 99,9%. Solo un improvviso rallentamento del treno di testa può dare qualche chance con 16 punti mentre sotto questa performance le possibilità praticamente si azzerano.

Quanti punti servono per entrare nei play-off e giocare il turno aggiuntivo a febbraio?

È lo scenario che riguarda le squadre piazzate tra la 9° e la 24ª posizione alla fine della prima fase. Le simulazioni dicono che a 11 punti si è praticamente certi di proseguire la propria corsa nella Champions League mentre a 10 esiste un margine d’errore del 20% che diventa dell’81% a 9 punti.

Quanti punti servono a Inter e Milan per entrare nelle prime otto?

Le due milanesi sono le italiane che si sono comportate meglio fin qui e che hanno maggiori chances di passare direttamente agli ottavi di finale. L’Inter ha 13 punti in classifica e con due vittorie contro Sparta Praga e Monaco è sicura di passare. Può anche essere sufficiente pareggiare una delle due partite e vincere l’altra. Per il Milan la situazione è un po’ più fluida, perché servono due vittorie. Il vantaggio per Conceicao è che le avversarie (Girona in casa e Dinamo Zagabria in trasferta) sono tra le più abbordabili che il calendario possa regalare.

La Juventus a chance di qualificarsi agli ottavi senza passare dai play-off?

Thiago Motta deve rimpiangere i punti lasciati contro lo Stoccarda e nella trasferta in casa del Lille. Sul campo del Bruges e nella chiusura con il Benfica deve vincere e sperare che qualcuno rallenti tra le pretendenti perché a 17 punti non c’è certezza e la differenza reti (in questo momento +4) è inferiore a quella di altre potenziali qualificate in extremis.

E l’Atalanta?

Dal punto di vista numerico sta meglio della Juventus, avendo gli stessi punti (11) ma una differenza reti nettamente migliore (+9). Il problema per Gasperini è rappresentato dall’ultima giornata in casa del Barcellona che potrebbe essere già certo del passaggio agli ottavi, dovesse vincere con il Benfica alla penultima, ma difficilmente sarà disposto a regalare qualcosa a un avversaria di altissimo livello come la detentrice dell’Europa League.

Il Bologna ha qualche speranza di agguantare almeno i play-off?

No. La squadra di Vincenzo Italiano anche vincendo contro Borussia Dortmund e Sporting Lisbona difficilmente riuscirebbe a proseguire il suo percorso europeo. Al massimo può arrivare a 8 punti dove già ci sono tre squadre; non è un caso che le simulazioni assegnino a quella quota solo il 2% di possibilità di regalare un ticket per i play-off.

Davvero il Paris Saint-Germain rischia di essere eliminato?

La prima fase dei parigini è stato un disastro ben fotografato dal 25º posto in classifica. Oggi sarebbero fuori e il calendario è terribile, visto che prevede la sfida con il Manchester City, a sua volta alla disperata caccia di punti per evitare l’eliminazione, e in chiusura la trasferta a Stoccarda contro un avversario che ha le stesse esigenze. Quindi la risposta è sì, rischia di stare fuori e sarebbe clamoroso visto che Al Khelaifi è stato tra i fautori della riforma del format della Champions League e uno dei padri della struttura del nuovo torneo.

Arrivare tra le prime darà veramente un vantaggio in vista della seconda fase?

Bella domanda. Certamente eviterà di giocare altre due partite a febbraio in un calendario compresso per tutti. Il resto, però, è tutto da scoprire perché l’andamento di alcune big al di sotto delle aspettative ha mischiato le carte. Per esempio, se la prima fase si fosse conclusa oggi Arsenal e Bayer Leverkusen, che occupano la terza e la quarta posizione, sarebbero obbligate negli ottavi di finale a incrociare due tra Real Madrid, Atalanta, Juventus e Bruges. Altro che trattamento da teste di serie. E lo stesso vale per Aston Villa e Inter, in rotta di collisione con Manchester City, Atletico Madrid, Milan e Celtic Glasgow. Mancano, però, 180 minuti che potrebbero ridisegnare tutto.

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