Donna crede che il matrimonio sia una messinscena per i social, ma si sposa davvero: “Mi ha detto che voleva monetizzare dai suoi contenuti”

Si sono detti sì, quindi si sono scambiati fedi e promesse nuziali. Poi, come da tradizione, il classico: “Vi dichiaro marito e moglie”. E fin qui non c’è davvero nulla di strano. Peccato che la sposa credesse che il matrimonio fosse solo una messinscena per i social. Mentre, invece, era tutto vero: lei si era sposata a sua insaputa. O, almeno, questo è quanto stabilisce un giudice australiano che, negli scorsi giorni, ha accolto la richiesta di annullamento da parte della sposa perché lei, in realtà, credeva si trattasse di un matrimonio finto.

La storia risale al 2023. La donna, cui nome non può essere rivelato per motivi legali, ha circa 25 anni e non è una residente permanente in Australia. Da qualche mese, inoltre, messaggia con un uomo quarantenne conosciuto tramite un app di incontri online. La loro conoscenza procede piuttosto bene, fino a quando lui, spiega lei in tribunale, non la invita ad un “White Party” (cerimonie in cui tutti indossano qualcosa di bianco) nel dicembre 2023. La donna racconta di aver accettato l’invito e di essersi presentata regolarmente all’appuntamento aspettandosi una grande festa, ma quando è arrivata si sarebbe resa conto di essere l’unica vestita di bianco. E che quella non era una festa, ma una cerimonia nuziale: il suo matrimonio. Secondo quanto scrive The Guardian, lei spiega all’uomo di essere a disagio e gli dice che vuole andarsene, ma lui le spiega che le nozze, in realtà, sono finte. In sostanza, sarebbe una messinscena per ottenere visbilità sui social: “Quando sono arrivata e non ho visto nessuno vestito di bianco gli ho chiesto cosa stesse succedendo – racconta in tribunale -. Lui mi ha detto che stava organizzando un matrimonio finto per i suoi social media, in particolare Instagram, perché voleva un upgrade dei suoi contenuti e iniziare a monetizzare dal suo profilo“.

La donna accetta, quindi, e si presta allo scherzo. Anzi, avrebbe persino recitato, mostrandosi sinceramente entusiasta, perché doveva “far finta che fosse tutto reale”. La cerimonia civile procede bene, i due si sposano e lei non sospetta nulla. Quando però lo sposo, in un secondo momento, le chiede di scrivere nella richiesta di residenza permanente, lei inizia ad essere titubante. Anche perché lui le avrebbe detto, quando si sono conosciuti, che non era un residente fisso. Solo in questo momento, quindi, la donna avrebbe scoperto di esseri sposata legalmente con quell’uomo. Quindi si infuria e chiede l’annullamento, sostenendo che non si sarebbe mai sposata senza il consenso e la presenza dei suoi genitori, né senza l’abito da sposa e una vera festa di nozze in compagnia dei suoi cari.

Ben diversa, invece, la versione dei fatti dello sposo. Secondo quanto ha dichiarato l’uomo, che conta oltre 17 mila follower su Instagram ma non si definisce un influencer, quando si sono conosciuti, aveva detto alla sposa di essere bisessuale e che lei lo avrebbe accettato, trasferendosi a casa sua. Successivamente, lui le avrebbe chiesto la mano e, il giorno dopo, si sarebbero sposati. Poi giustifica l’assenza dei familiari della sposa spiegando che quella celebrata a dicembre 2023 era soltanto la cerimonia civile. Mentre le nozze vere e proprie, con rito religioso, sarebbero state celebrate in un secondo momento, al cospetto di familiari e amici di entrambi.

Per il giudice, il racconto dell’uomo è “privo di dettagli e quasi senza senso”. Respinge, quindi, la versione dello sposo e dà ragione alla donna, annullando di fatto il loro matrimonio. Il giudice, inoltre, contesta diverse dichiarazioni dell’uomo: in primis, ritiene impossibile che la donna avesse accettato di sposarsi senza che ci fosse anche la sua famiglia alle nozze, poi nega il fatto che i due convivessero perché entrambi avevano mantenuto le rispettive residenze. Quindi conclude: “La richiedente non aveva alcun familiare o amico presente alla cerimonia. Era religiosa. Perché avrebbe partecipato a un matrimonio civile e non a una cerimonia religiosa in Chiesa non è stato chiarito. Non ha senso che lei abbia accettato si verificasse una situazione del genere“.

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