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Carlos Alcaraz dopo il ko con Djokovic: “Esco a testa alta imparando la lezione. Il favorito? Non ce n’è solo uno”

Anche se siamo solamente a gennaio, potremmo già avere assistito ad una delle partite più belle dell’intero 2025. Stiamo parlando del match che ha messo di fronte Novak Djokovic a Carlos Alcaraz nei quarti di finale degli Australian Open. Il fuoriclasse serbo ha avuto la meglio in 4 set del giovane rivale spagnolo con il punteggio di 46 64 63 64 dopo tre ore e trentacinque minuti di gioco di altissimo livello.

Dopo aver portato dalla sua parte il primo set il tennista murciano ha mollato la presa, finendo nelle grinfie del rivale. Anche nel corso della conferenza stampa il tennista classe 2003 ha rimarcato questo aspetto:Onestamente mi sentivo come se stessi controllando la partita, ma l’ho lasciato entrare di nuovo nel gioco. Devo dire che è stato l’errore più grande che ho fatto oggi. Nel secondo set ho alzato ancora il livello per spingerlo ancora di più al limite. Avevo visto che aveva problemi a muoversi ma non l’ho spinto al massimo. Dopodiché, penso che abbia iniziato a sentirsi meglio ed a giocare ad un livello incredibile”.

Carlos Alcaraz prosegue nell’analisi del suo match: “Ovviamente quando Novak è a questo livello, è davvero difficile da battere. Penso di aver avuto le mie possibilità, dopotutto è stata una partita molto equilibrata. Penso che la maggior parte dei punti cruciali siano però andati dalla sua parte. Non ho trovato la strada giusta. Quando vedi che il tuo avversario soffre a livello fisico pensi sia più facile e ti adagi. Cerchi di rimanere concentrato ma probabilmente non stai colpendo la palla nello stesso modo in cui la colpivi prima. Lui ha sofferto nel secondo set poi è salito di livello con grandi giocate”.

Il giovane spagnolo spiega cosa prova ad affrontare il 24 volte vincitore di un titolo Slam: “Quando siamo contro sono sempre splendide partite. Ci spingiamo al limite, l’uno contro l’altro. Abbiamo  giocato grandi punti, scambia eccezionali. Il terzo e quarto set sono stati davvero serrati, come tutto l’incontro. Sono semplicemente fortunato a vivere questa esperienza. Ho 21 anni. Da queste partite, sto acquisendo tanta esperienza su come gestire il campo. Ho già fatto grandi cose nel tennis, ma giocando contro uno dei migliori nella storia non posso che migliorare. Sono felice di poter vivere queste esperienze, quindi me ne vado dall’Australia a testa alta”.

Il classe 2003 passa ad una autocritica: “Una cosa che ho imparato giocando i tornei del Grande Slam è risparmiare le energie. Ci sono stati alcuni momenti o match in cui non ho risparmiato niente, esaltandomi, giocando per la folla, urlando “vamos” ogni volta che ero al 100%. Alla fine del terzo e quarto set probabilmente ho faticato fisicamente per questo”.

Stimolato su chi sarà ora il favorito per il Major australiano, preferisce rimanere sul vago“Zverev, Djokovic, Jannik per me sono i favoriti. Questo è sicuro. Non posso dirne uno”.




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